What are you thinking about?

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Luke's POV

Dopo venti minuti, Sofia si presentò in salotto. Era sorridente, Indossava dei pantaloni attillati neri, un top corto verde scuro e da sopra una giacca piuttosto larga per il suo corpo minuto di jeans, notai che si era anche truccata. Sugli occhi aveva messo dell'eyeliner ( o come si dovrebbe chiamare quello ) e sulle labbra aveva un rossetto bordeaux. Era veramente bella.

"Un attimo, eh?" dissi io sorridendole.

"Un attimo" rispose lei scoppiando a ridere.

"La mia macchina l'ho lasciata a casa dei miei l'altra mattina, però qui ho il mio motore" le dissi aprendo la porta di casa ed indicandole l'amore della mia vita che era il mio motore.

"Andremo molto lontano?" Chiese lei. Sembrava a disagio, in parte anche spaventata.

"Non molto, perché? "

" No, nulla. Ma vai piano." Disse lei avvicinandosi al motore.

"Va tutto bene?"

"Sì, mi terrorizza solo la guida a sinistra. Ecco perché ho trovato un appartamento vicino la scuola." Sorrise imbarazzata.

"Ti fidi di me?" Lei annuì e salimmo entrambi in sella infilandoci il casco.

Non appena accesi il motore, Sofia strinse le sue braccia intorno al mio busto.
Se portarla sul motore, era l'unico modo di averla talmente vicina a me, l'avrei fatto anche tutti i giorni.

Scelsi un ristorante in centro, per poi portarla a fare un giro.

"Com'è stato? " Chiesi io non appena scesi dal motore.

"Non lo so, ho tenuto per tutto il tragitto gli occhi serrati" disse lei con in viso lo sconcerto.

Risi e le lasciai un bacio sulla tempia.
"Seguimi" le dissi io. Lei mi prese per il braccio ed attraversò la strada con me.

"Scusami, non è che potresti dirmi dove si trova una tabaccheria?"

"Dietro l'angolo, vengo con te che devo comprare le sigarette."

"Anche io" mi rispose sorridendomi.

"Ah, fumi?" Sinceramente non me lo sarei immaginato da una come lei.

"No, prendo le sigarette per regalarle ai bambini." disse cercando di rimanere il più seria possibile, ma ovviamente invano.

Scoppiammo entrambi a ridere.

Entrammo a prendere le sigarette, lei un pacchetto di Marlboro touch, io un pacchetto di Marlboro Gold, pagammo ed uscimmo dal negozietto.

Sofia, si accese una sigaretta subito dopo ed io la imitai.
"Mi ci voleva proprio" aggiunse

"Da quanto fumi?" Chiesi io

"Sinceramente non ricordo. Il primo tiro l'avrò fatto verso i quattordici anni circa, ma non ricordo da quanto ho cominciato. Qualche annetto. " disse sorridendomi.

"Io il primo tiro lo feci a 14 anni, ricordo ancora quanto tossii la prima volta" dissi io con l'immagine di un giovane me alle prese con la sua prima sigaretta.
Ridemmo.
Era tremendente sexy mentre faceva uscire il fumo dalle labbra. Si guardava intorno. I suoi occhi luccicavano.

"A cosa pensi?" Mi venne spontaneo di chiederle

"Nulla. Ancora non riesco a realizzare di essere qui. "
Mi faceva tenerezza. Le cinsi un braccio intorno alle spalle avvicinandola a me.

"Andiamo a mangiare? "
Lei annuì, fece un ultimo tiro alla sua sigaretta ormai finita, la gettò e ci incamminammo tenendoci a braccetto.

Sofia's POV
Il pranzo fu piuttosto tranquillo. Mangiammo in un ristorante italiano e parlammo parecchio.
Alla fine del pranzo Luke aveva imposto che avrebbe pagato lui. Io ero piuttosto contrariata, ma poi, per la fretta che arrivasse il corriere con i miei pacchi e decisi di accontentarlo con la promessa che la prossima volta avrei pagato io.
Ho sempre odiato dipendere da qualcun'altro.

I pacchi arrivarono fortunatamente poco dopo il nostro arrivo.

C'era un pacco di fotografie ed album
Uno con i libri
Uno con dei vestiti e scarpe
Uno con degli oggetti che non avrei assolutamente potuto mai lasciare a Roma.

Mentre Luke si faceva una doccia, io iniziai a disfare il pacco con i vestiti.
C'erano veramente tutti, alcuni anche molto vecchi, altri molto eleganti e poi c'erano le varie tute per stare in casa.
Non ci misi molto tempo, dal momento che avevo già progettato la sistemazione di tutto ed avevo già finito prima che arrivasse Luke.

"Bel lavoro" commentò lui colpito dal poco tempo che avevo impiegato per disfare uno scatolone di vestiti riempendo la cabina armadio.

"Grazie" dissi io sorridente.
Con lui, sorridere sembrava più facile.

"Senti qui vedo che hai tanti bei vestiti. Che ne dici di indossare uno e venire ad una festa con me?" Chiese lui intimidito.
Mi stava davvero chiedendo di accompagnarlo ad una festa? Forse non sarebbe stata una brutta idea.

"Che genere di festa?" Chiesi

"Non ti voglio mentire, sarà una cosa piuttosto movimentata. È per festeggiare prima che inizino da capo le lezioni." Disse lui.
Sembrava preoccupato.

"Va bene" dissi io semplicemente.

"Alle 10.00 ci verrà a prendere un mio amico."

"Va bene, a dopo" dissi io congedandolo.

"A dopo" rispose uscendo da camera mia.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 18, 2017 ⏰

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