Capitolo 1

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RAGAZZE VOLEVO SOLAMENTE AVVISARVI DEL FATTO CHE I PRIMI 6 CAPITOLI SONO DELLA RAGAZZA A CUI APPARTENEVA LA STORIA, CI SARANNO QUALCHE MODIFICAZIONI PERCHÉ RIASSUMERÓ TUTTI E SEI I CAPITOLI IN UNO PERCHÉ SE NO CI METTEREI TROPPO A RICOPIARE TUTTI I CAPITOLI DAL SETTIMO IN POI INCOMINCERÓ A SCRIVERE IO.
BUON PROSEGUIMENTO DI LETTURA

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"Ho detto che tu ci andrai che ti piaccia o meno" urlò la madre ad Audrey.
"Nessuno deve dirmi cosa devo fare" urlò lei a sua volta. 
"Ascoltami bene, finchè abiterai qui, in questa casa, sotto questo tetto, farai ogni cosa io ti ordini, chiaro?" Le urlò la madre.
"Ma fanculo, sei una stronza" disse Audrey prima di salire le scale ed entrare in camera sua sbattendo la porta.

AUDREY'S POV

Io non la sopporto, che si vada a fare fottere.

Mi chiamo Audrey Smith e mia mamma mi ha appena iscritta ad una scuola che odio, come il resto delle scuole d'altronde.

Ho 16 anni, sono alta e magra, la pelle è leggermente abbronzata, lunghi capelli sul nero e semplici occhi marroni, che pur essendo semplici sanno trafiggere l'anima con uno sguardo.

Domani incomincerò la nuova scuola, perché mia mamma, a mia insaputa mi ha cambiato la scuola.
Ancora due anni e me ne sarei andata, lo giuro.

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La mattina non tardó ad arrivare.
Una volta spenta la sveglia mi avviai verso il bagno, finita la doccia ritornai in camera dove una volta asciugatami per bene indossai i vestiti e l'intimo.
Slegai i capelli e mi truccai davanti all'enorme specchio posizionato sulla parete, successivamente spruzzai un po' di profumo senza esagerare.
Andai a fare colazione e una volta finita tornai di sopra per lavarmi i denti e prendere la roba.

Aspettai mia madre e una volta che uscì da casa mi affrettai a salire in auto.
Misi le cuffie e feci partire la playlist.
Solo una volta arrivate davanti a scuola le tolsi, mia madre colse l'occasione per rivolgermi la parola.

"Sei nervosa?" Chiese.
"Non sai quanto" risposi apatica mentre continuavo a guardare fuori dal finestrino.
"Ti piacerà" disse.
"Certo come no" dissi prima di scendere e sbattere la porta.

Camminai fino all'entrata a testa alta senza rivolgere lo sguardo a nessuno ma continuando a guardare davanti a me.

Entrai, era tutto nuovo.

La mia vecchia scuola, confronto a questa è il nulla, ma a me piaceva così in un certo senso.

Andai in presidenza e mi feci dare gli orari e il numero dell'armadietto.
Dopo svariati giri trovai finalmente il mio armadietto.
Aprí l'anta e all'interno posai i libri che avevo nello zaino, lasciai fuori solamente psicologia.

"Ehi bellezza" un ragazzo si appoggiò all'armadietto affianco al mio.
Mi voltai e lo guardai.

Aveva grandi occhi azzurri, labbra carnose, capelli castani e delle lentiggini visibili sparse per il suo viso.

Mi rigirai verso il mio armadietto.

"Ma come siamo silenzione" continuó.
Alzó il braccio e con un movimento toccó la mia guancia.

Al contrario suo io con un gesto veloce gli presi il polso e con tutta la forza e la rabbia che avevo in me glielo girai.

"Non toccarmi mai piú" dissi scandendo bene ogni parola.

Gli lasciai il polso e sbattei l'anta dell'armadietto e sotto agli occhi stupefatti tutti me ne andai.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 13, 2020 ⏰

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