Alex Baker e gli Oggetti del Potere

Capitolo 4

"wow. C'è l'abbiamo davvero fatta?" disse Alex "è stato un casino no?"

"già" rispose Lucy. "Forse un po' troppo casino".

Il libro era sopra l'altare. Mentre Alex stava stava per prendere il libro, all'improvviso successe una cosa: si smaterealizzò proprio d'avanti a lui un cubo di pietra con delle fessure. "e adesso cosa facciamo?" chiese Lucy in tono preuccupato. "non ne ho idea" rispose Alex. Si girò intorno e vide delle cose alla base del cubo di pietra e delle pietre poste sul pavimento. Le pietre avevano delle rune incise sopra. "credo che dovremo inserire le pietre nelle fessure... UN MOMENTO!" disse Alex. Prese lo zaino e tolse fuori la spada. Alex osservò attentamente le rune che erano incise sulla spada, prese le pietre e le mise nella stessa sequenza in qui le rune erano incise sulla spada. Le incastro e il cubo scomparve in un fascio di luce accecante. Nell'altare di pietra c'era il libro. Era rilegato in pelle rossa con delle catene avvolte e al centro c'era lo stesso simbolo che era inciso sul muro della vecchia biblioteca della scuola. Alex prese il libro e lo infilò nello zaino. Qualche minuto dopo uscirono dalla cripta Alex e Lucy si diressero verso il pullman visto che mancavano una quindicina di minuti prima che tutti rientrassero al bus. "io credevo che la missione fosse molto più pericolosa" disse Lucy "anche io" rispose Alex. Salirono sul bus completamente vuoto se non si conta l'autista addormentato. Alex e Lucy si sedettero e Alex tirò fuori il libro dal suo zaino per guardarlo meglio. "che strano libro" disse Lucy. "meglio non aprire" rispose Alex "meglio portarlo al gargoyle". qualche minuto dopo Alex e Lucy partirono per Londra. Entrambi rientrarono per le loro case. "Allora com'è andata da zio Alfred?" chiese Susan, la madre di Alex "come al solito" rispose. Il giorno dopo Alex portò il libro al gargoyle. "Grazie Alex" disse il gargoyle. "Adesso il libro è perfettamente al sicuro. E ricorda: in caso di estremo pericolo dovrai usarlo solo in caso d'emergenza."

Alex rientrò in classe e si sedette nel banco, come al solito, vicino a Lucy e si mise a seguire lezione come se niente fosse successo. Alex tornò a casa sua e si sdraiò nel letto. Ma qualche secondo dopo si alzò, si sedette sulla scrivania e accese il suo computer. Cercò delle informazioni su tinmar ma non trovò niente. Poi cercò qualcosa sugli oggetti del potere e trovò alcune informazioni al riguardo, in realtà lesse solo della leggenda che gli aveva raccontato il gargoyle. Allora visto che quella sera non aveva niente da fare, si guardò un film tra quelli che possedeva in dvd e si rilassò. Durante il weekend Alex passava la giornata ad'allenarsi con Excalibur mentre sua madre non c'era. Più che altro seguiva dei tutorial su Youtube di scherma e imitava a ripetizione le mosse dei film di Guerre Stellari. I giorni seguenti passarono in tranquillità, l'anno scolastico andava avanti e Alex era riuscito a recuperare alcune materie che si era lasciato in dietro. Oramai l'estate era quasi vicina e il caldo si stava già facendo sentire e mancava solo una qualche giorno alla fine della scuola. Durante quell'ultimo lunedì dell'anno scolastico Alex andò dal gargoyle nella cripta sotto l'antica biblioteca. "Non sopporto il caldo" affermò il gargoyle. "Già che io non posso muovermi da qui perché sono solo una testa e poi mi manca tanto poter volare libero" "Gargoyle scusa ma, ehm, dov'è finito il resto del tuo corpo?" domandò Alex. "Ahime! Non lo so neanche io! Mi ricordo solo che un giorno mi sono svegliato e sono rimasto senza corpo ma avevo solo la testa".  Alex usci dalla cripta assicurandosi che non ci fosse nessuno, nel mentre Sentì una specie di bruciore al polso destro. Subito dopo raggiunse Lucy subito prima della fine della ricreazione ed entrarono in aula per iniziare la lezione di matematica. Alex quasi inciampò mentre andava a sedersi. "Tutto bene Alex? Mi sembri un po' strano" disse Lucy. "Sto bene. È solo che mi sento strano" rispose. Alex stava tutto sudando, e una decina di minuti più tardi svenne.