_PROLOGO_

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Dopo la relazione con Rita, se così poteva essere chiamata, Ilaria cadde in una forte depressione: aveva iniziato prima a mangiare soltanto cocomero, sia a pranzo che a cena,
poi neanche più quello, fino ad arrivare ad avere crisi di panico e pianti isterici in ogni momento della giornata, notte compresa...anzi, quando il buio scendeva su di lei era ancora peggio.
Scoprì improvvisamente di avere questa nuova fobia, ovvero le venne diagnosticata la achluofobia, definita come una paura persistente, anormale e ingiustificata dell'oscurità.
La paura dell'oscurità naturalmente era molto comune nei bambini piccoli ma in alcuni casi, variando il grado, la si poteva osservare anche negli adulti.
Altri nomi per questa fobia sono ligofobia, mictofobia e nictofobia ( quest'ultima limitata unicamente al buio notturno).
La paura dell'oscurità poi, non è incrementata dall'immaginazione, (come si può pensare),
di qualche "mostro" o "fantasma" o pupazzi soprannaturali, ma da un forte shock subito,
in cui la "vittima" in questione viene abbandonata senza tatto, e ciò succede nei casi di persone particolarmente sensibili e deboli...
-Ilaria-
Ecco spiegato l'arcano mistero.
Si era così ritrovata in un baratro senza ritorno.
Quella donna l'aveva distrutta dall'interno, creando in lei, ancora più problemi gravi di quanti non ne avesse già.


Nonostante la sua giovane età, Ilaria ne aveva passate tante in passato, fin troppe per una vent'enne, e col tempo era sempre riuscita a rialzarsi, o meglio, a sopravvivere,
ma non a vivere del tutto, mentre stavolta...ogni suo sforzo risultò inutile.



"Non sappiamo se dopo la morte c'è vita, ma sicuramente, non c'è vita nella vita!"


Era questa la frase che più usava in quell'ultimo periodo, che si ripeteva di continuo nella sua testolina... La morte sarebbe stata la sua unica ancora di salvezza; sapeva che pensarla in quel modo era sbagliato, grave, un affronto, ma almeno in quel modo avrebbe reso fine a tutte quelle sofferenze atroci che fin da piccola la stavano accompagnando e che ancora oggi stava sopportando...quando sarebbe finita tutta quella sofferenza?
Non aveva mai desiderato essere ricca, disporre ville sparse per l'Italia e all'Estero,
o chissà quale cosa da vip, non era una persona venale, anzi, era molto umile ed umana,
oltre che piuttosto matura per la sua età; si sarebbe accontenta di poco, qualche kilo in meno, (visto i suoi sacrifici non indifferenti ed estremi da quando aveva 17 anni), e una persona al suo fianco che le volesse bene veramente, per com'era, ma purtroppo, non era scritto nel suo destino... non era destinata ad essere serena come le sue altre coetanee e a trovare l'amore.
Sapeva che l'amore non era indispensabile per la vita, ma per lei, trovare la sua metà,
era una priorità...per quei 12 mesi aveva creduto fosse Rita, la sua persona, la sua anima gemella, ma poi... tutto finì proprio com'era cominciato: da perfetti sconosciuti.

Rita non era la solita 16enne confusa, ancora in cerca della sua strada, che non riusciva a capire se fosse carne o pesce o indecisa su cosa scegliere a pranzo, Rita era una donna matura,
di 37 anni, quindi con una fila di esperienze dietro le spalle, in carriera, esageratamente colta, madre di due bellissimi bambini, moglie (ex) e donna di famiglia, che comunque doveva avere un certo equilibrio, un determinato comportamento, ed invece... tutto l'opposto.
Tra le due, la DONNA, era Ilaria, mentre l'adolescente era Rita.
Era sempre stato così.
Tutti quelli che conoscevano Ilaria avevano notato la differenza...quel dettaglio che, naturalmente alla 20enne era sfuggito...fino all'ultimo.
L'unica cosa che riusciva a farla sentire a suo agio e strapparle un sorriso sincero erano la musica e la passione per la scrittura.
In esse trovava il suo posto sicuro, il suo rifugio, dove nessuno poteva metterci mano,
dove nessuno poteva continuare a ferirla.

Nell'ultimo anno tral'altro era riuscita persino ad incontrare e conoscere un pochino di più il suo idolo: Anna Tatangelo; l'amava fin da quando era bambina, non l'aveva persa mai,
le era sempre stata fedele, perché in quella ragazza di periferia ciociare, divenuta oramai una donna e una madre fantastica, aveva sempre visto quel che avrebbe tanto desiderato:
una persona come lei...
Togliendo ovviamente, il talento e i soldi.
Fù un colpo di fulmine fin dal principio, la voce di quella moretta l'aveva ipnotizzata,
quegli occhi e quel suo sguardo, per non parlare di quelle labbra...beh, la richiamavano ogni volta.
Ad Ilaria non le era mai interessato se la Tatangelo si era rifatta o meno, per lei era pur sempre bellissima, divina, perfetta.
Era ineguagliabile ai suoi occhi.
Nessun commento negativo, nessun insulto da parte di altri avrebbero potuto farle cambiare idea, non su di lei.

Con le sue canzoni e il suo talento le aveva da sempre trasmesso emozioni intense,
che né i suoi parenti e né quei pochi amici che teneva, potevano capire.
Mentre Anna faceva carriera e la sbalordiva ogni volta di più, Ilaria cresceva appresso a lei,
con lei, ed era sorprendente quanto ci azzeccassero le parole dei suoi brani nei momenti e nelle situazioni che le capitavano di vivere giorno dopo giorno...




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