Finalmente le vacanze natalizie sono arrivate, questo significa che posso rinchiudermi in camera, con le cuffie alle orecchie e perdermi nelle canzoni delle mie band preferite per i prossimi dieci giorni.
"Questo è l'ultimo anno scolastico Josh, puoi farcela"
Continuo a ripetermi ogni volta che entro in quella gabbia di stronzi per autoconvincermi. Sta funzionando, almeno credo..Sistemo lo zaino in spalla e con il capo chino mi dirigo verso casa che a piedi dista circa dieci minuti.
Una volta arrivato, mi guardo intorno e come da copione i miei genitori non ci sono.
A volte mi sento come se fossi orfano siccome sono sempre fuori città per lavoro ma lasciamo perdere.Salgo di corsa le scale e varcata la soglia di camera mia mi ritrovo Ronnie, quello che un tempo era uno dei miei migliori amici, disteso sul letto.
Resto a guardarlo in silenzio per un po', con un sopracciglio inarcato e attendo di ascoltare quello che ha da dirmi.
Le sue parole non tardano ad arrivare, sposta lo sguardo da me alla finestra alla sua sinistra e sospira a pieni polmoni."Jò, sono venuto qui per dirti che mi manchi e.. per chiederti scusa, mi sono comportato da vero coglione nell'ultimo periodo. Quest'anno senza te è stato il peggiore della mia vita.. e mi dispiace per averti trascurato ma sai.. tra le partite di calcio, l'esame di maturità, la mia ragazza e il resto io.. io.."
Patetico.
"Tu non hai avuto tempo per me. Nessun problema Radke, ci sono abituato. Adesso va'pure dai tuoi 'nuovi amici', perché io ho smesso di aspettare le persone come ho smesso di corrergli dietro. Tu, Ash e tutti gli altri mi avete abbandonato quando ho scoperto di essere gay, quando i miei genitori hanno iniziato a lasciarmi da solo perché ritengono più importante il loro lavoro piuttosto che loro figlio. Ora la solitudine è diventata mia amica, ci convivo bene quindi puoi anche andare via."
Sono incazzato perché so'che ciò che ha detto non è la verità.
Da quando ho detto a Ronnie della mia presunta omosessualità ha cambiato totalmente atteggiamento nei miei confronti; non mi chiamava spesso come un tempo, non mi chiedeva mai di uscire e per strada, quando era in compagnia della sua squadra di calcio a volte fingeva di non vedermi.
Ci ho sofferto molto ma dopo un po'ti abitui, ed è quello che è successo a me; mi sono abituato alla sua assenza quindi che si fotta adesso.
Però dieci anni di amicizia non si dimenticano in un anno quindi, mi ci vuole tutta la forza del mondo per non avvicinarmi a quel ragazzo tatuato dalla testa ai piedi, ed abbracciarlo come un tempo.A quel punto Ronnie si volta verso di me nuovamente e sul suo viso posso notare la sua espressione confusa, sorpresa. Dopodichè si alza distogliendo lo sguardo e va'via in silenzio, passando dalla finestra dalla quale è entrato. La verità è che io, come loro, sono cambiato molto e non posso che esserne felice, perché ad essere troppo buoni qui si rischia di marcire dentro.
Trascorro il resto della giornata a letto, in compagnia di me stesso e passata la mezzanotte ricevo una chiamata dai miei, si scusano con me per essere spariti da giorni e la mamma mi chiede più volte come sto', io piango in silenzio, mentre fisso un punto indefinito della stanza, ma nonostante ciò a questa domanda continuo a rispondere 'sto bene'.
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| Twenty-six plans |
FanfictionDue ragazzi si incontrano sul tetto di un grattacielo alto ventisei piani la notte di capodanno. Uno di loro era lì per togliersi la vita. Cosa accadrà?