Di momenti meravigliosi, Erza, nella sua vita, ne aveva persi tanti. Sin dalla tenera età, era stata costretta a rinunciare alle gioie infantili che accomunavano gran parte dei bambini. Avvolta dalle fiamme ardenti che circondavano il modesto villaggio di Rosemary, aveva visto sgretolarsi le verdi distese fiorite che caratterizzavano le primavere, assieme alla lieve brezza, divenuta aria asfissiante, e al tiepido sole oscurato dalla venuta della notte. Dietro le sbarre della torre del paradiso, aveva continuato a sognare quelle radure, quei parchi, quelle giornate passate con gli amici a correre lungo i prati, calpestando petali dai colori vivaci e il profumo delicato, lasciando che i fili d'erba solleticassero le caviglie scoperte.
Aveva perso anche un'istruzione degna di quel nome. Le nozioni che conosceva - un bagaglio culturale già esiguo, per una ragazzina della sua età - le aveva apprese nella stessa cella umida che le aveva strappato dalle mani il sogni di un'infanzia giocosa e spensierata. L'anziano del loro gruppo, Rob, al quale aveva conferito l'appellativo di nonno, le raccontava aneddoti storici appartenenti ad epoche lontane, le aveva insegnato i rudimenti della lettura e della scrittura, oltre a dei termini atavici che a volte ancora utilizzava. Il resto, aveva avuto modo di impararlo da sé, non appena fu riuscita a evadere ed a guadagnarsi un posto all'interno di Fairy Tail. E così, mentre i suoi compagni passavano giornate indimenticabili, lei trascorreva le sue in disparte, nascosta ad uno dei tavoli agli angoli del salone, accompagnata fedelmente dai tomi ingialliti che, nel corso degli anni, erano riusciti a fornirle una cultura e una proprietà di linguaggio.
Il suo primo amore non era stato come quelli della maggior parte delle ragazze di Fiore. Lei non aveva mai provato esperienze come le passeggiate in riva al fiume sotto le luci aranciate del tramonto, i baci sotto la pioggia, protetti dallo stesso ombrello, le risate su sciocchezze prive d'importanza, le parole dolci sussurrate all'orecchio, i regali e le promesse di amore eterno. L'amore che provava per Gerard non era nulla di tutto ciò. Quel sentimento che priva rappresentava un barlume di speranza cui aggrapparsi nei momenti di disperazione era divenuto qualcosa di oscuro, malsano, intoccabile. Dopo essere stata tradita e abbandonata dalla persona che aveva capito di amare, aveva continuato per anni a ricercare, informarsi, combattere a spada tratta contro nemici d'ingente potenza combattiva, al solo scopo di salvarlo dall'oscurità. Molti credevano avesse solamente perso anni di vita, ma la verità era che, se anche avesse avuto scelta, avrebbe subito lo stesso calvario altre mille volte pur di riportare Gerard sul cammino della luce, pur di ritrovare il legame che, a causa di una maledizione, si era da tempo lacerato.
Eppure, anche dopo essere riuscita a salvarlo, continuava a perdere.
Sotto il crepuscolo rossastro gli aveva fatto promettere di ritrovare la luce e sotto l'oscura distesa notturna l'aveva visto consegnarsi, in manette, al Concilio della Magia.
Poche ore dopo, le era stato riferito, l'alba aveva iniziato a ergersi in sfumature rossastre di una bellezza straordinaria, ma lei non le aveva viste. Un cielo scarlatto, lo avrebbe comunque definito, ricordando con malinconia il modo in cui il suono di quel colore sembrava scivolare dalle labbra di Gerard. Si era ripromessa che, prima o poi, avrebbe rivisto quello spettacolo.
Eppure, quando le si presentò l'opportunità, il suo sguardo era fisso su qualcos'altro. Le iridi olivastre di Gerard riflettevano le tonalità serali, e lei non poté fare a meno di notarne la bellezza e il modo in cui brillavano, quasi incandescenti, quasi di luce propria. Lasciò che le sue dita affusolate sfiorassero la pelle diafana di lui, anch'essa tinta dalla luce dell'alba, e avvicinò le labbra alle sue, coinvolgendolo in un bacio che, seppur delicato, raccoglieva tutto l'amore e la passione che nutriva nei suoi confronti. Infine, lasciandosi andare all'atmosfera del momento, chiuse gli occhi, accettando di perdere, per la seconda volta, la visione del cielo scarlatto.
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Gerza || Scarlet Sky
FanfictionIl suo primo amore non era stato come quelli della maggior parte delle ragazze di Fiore. Lei non aveva mai provato esperienze come le passeggiate in riva al fiume sotto le luci aranciate del tramonto, i baci sotto la pioggia, protetti dallo stesso o...