Borderline- The Evil Inside (Il Male nell'Animo)

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Tutto cominciò così, dalla fine: la polizia che dalla banca portò fuori un ragazzo. Appena questo ragazzo si riprese, gli chiesero se era in vena di subire un interrogatorio su quanto fosse accaduto e lui accettò, ed iniziò a raccontare...

Conoscevo questo ragazzo si chiamava Vito, andavamo assieme a scuola ed era un ragazzo molto acculturato e profondamente spirituale. Abbiamo fatto elementari, medie e superiori assieme. Ma è dalle superiori che iniziò a manifestare stranezze e, per questo, era sempre bullizzato da tutti. Io ero l'unico della classe che lo sosteneva.

Un giorno, poi, ci ritrovammo a casa sua per progettare questo colpo alla banca, e così, dopo una manciata di giorni, eravamo pronti: andammo di primo mattino. Tutto il resto del piano era improvvisato, ma Vito, con grande sorpresa pure per me, si calò il passamontagna e prese subito la sua pistola dalla tasca e, dopo aver sparato colpi precisi alle telecamere, le quali, ormai, dopo aver pianificato, conoscevamo a memoria come tutta la struttura della banca, disse col suo solito sguardo da pazzo <<Buongiorno gente, questa è una rapina, noi 2 saremo gli ultimi ragazzi che vedrete nella vita, a meno che non vi mettete testa a terra a pecorina e sarà tutto rapido ed indolore come una sveltina. Lasciate tutti i vostri soldi e preziosi e mettete le mani dietro la schiena>> e, subito, dalla paura, tutti ubbidirono. <<Vedete, se fate i bravi non succede niente, ma vi avviso: chi si crede un eroe, lo farò strisciare a vita come un serpente. Ora passerò lentamente a prendere tutti i vostri oggetti preziosi lasciati per terra e non fate brutti scherzi, altrimenti...>> ed io lo aiutai.

Perché ho collaborato con lui fin dall'inizio? Perché condividevo il suo ideale, anche se, col susseguirsi vicenda, iniziai a non sopportare più il metodo. Comunque, riprendendo... mentre eravamo occupati a prendere oro e collanine, Vito sentì muoversi una persona e, subito sparò a vista: un banchiere che stava per premere il pulsante, cadde a terra con un buco in fronte. <<Avete visto che succede a disobbedirmi? Allora, c'è qualcun altro che vuol fare la sua stessa fine?>> ed una bambina si mise a piangere, e lui si avvicinò a lei puntandole la pistola in testa <<Oh, che spettacolo diseducativo stiamo offrendo a questa bambina>> <<Lasciala stare!>> urlò disperata una donna vicino alla bimba <<Ah, quindi lei è tua madre... dai suoi preziosi, dal suo portafogli direi che siete molto ricchi, avete tutto... vi manca solo una pallottola in testa>> disse lui con voce e sguardo freddo puntando la pistola verso la madre e, lei, in lacrime, lo implorò <<Ti prego, no, non farlo, non siamo così ricchi come pensi>> <<Quante bugie... ma ora ti farò tacere per sempre!>>, ma, all'improvviso, la bambina si mise ad urlare <<Lascia stare la mia mamma!>> e gli tirò un pugno nello stomaco con tutta la forza che aveva. Ma Vito non si spostò di un millimetro e abbassò la testa. Dopo pochi secondi, sorrise, con un sorriso degno di Joker <<Ahahah, che bimba intraprendente>> e con un colpo secco, la colpì con la pistola facendole perdere i sensi. <<No... figlia mia!>> urlò la donna <<Ma perché?>> <<Oh, finalmente una domanda logica... sapete... forse certa gente la deve pagare ed io, a quanto pare, non ho paura di sparare. Lo so cosa state pensando, che non servirà a niente, ma sicuramente certa gente la deve pagare e Dio mi ha lasciato questa pistola per fare giustizia>> <<Tu sei pazzo!>> urlò la donna e Vito la gambizzò. Dopo un urlo di dolore, la donna arretrò spaventata lasciando una scia di sangue <<Stai sanguinando, stella? Non fai pena a nessuno, vuoi sapere perché fumo? Vuoi vedere il video di un bambino bullizzato online? Vuoi sapere che pensavamo quelli di Columbine?>> <<No!>> urlò lei <<Non vuoi sapere, ma io parlo e sai che nessuno mi paga per farlo? Voglio far provare sulla pelle di tutti questa violenza, perché dopo anni di studi su di noi, capisci che la civiltà è una decadenza>> <<Senti, Vito>> lo chiamai io <<Che c'è, Paolo?>> chiese lui scocciato <<Non vedi che sono occupato?>> <<Si, ma non distraiamoci...>> <<Hai ragione... Sentite, gente, chiamatemi il direttore... e nessun altro! Dov'è? Perché non si è fatto vedere al primo sparo?>> <<P-perché lui abita al piano di sopra e si p-presenterà tra un'ora...>> rispose spaventatissimo un impiegato <<Bravo che collabori, così si fa, un bell'applauso!>> ma nessuno applaudì. <<Ho detto... applaudite!>> e tutti applaudirono in lacrime <<Ah, allora ci sentite>> commentò lui soddisfatto <<Quindi, chiamalo, e vedi di non fare scherzi... e di pure a lui di non farne, poiché ucciderei, a poco a poco, ognuno di voi se non si presenta in un secondo>> e lui ubbidì bianco di spavento ed alzò la cornetta e premé il numero 1 sul telefono. <<S-sta s-squillando, signore>> balbettò lui spaventatissimo e Vito annuì compiaciuto <<Ehm, signore, si sono io... so che lei sta dormendo della grossa... ma qui la situazione è precipitata: stiamo avendo una rapina da 2 ragazzi>> <<Ma che cazzo sta dicendo! Ora chiamo la polizia!>> <<No, si fermi, o ci ucciderà tutti, la polizia non farà mai in tempo! Scenda subito, la prego>> <<Arrivo subito, non abbia paura>> e riattaccarono il telefono. <<S-sta arrivando, ragazzo, tranquillo, eh...>> <<Non dirmi cosa devo fare, feccia!>> esclamò Vito furioso puntandogli la pistola.

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