Scarlett era stata creata parecchi anni prima della nascita di Quel Tale per cui Natale era diventato tanto famoso, ma non per questo non aveva imparato subito ad amare la stranissima atmosfera del mese di Dicembre.
Avete mai visto un cane sotto le feste? Mentre tutta la casa viene coinvolta in un complesso algoritmi di doni, festoni e addobbi, si sentirà prima confuso e poi confusamente felice. Comincerà a seguire i padroni, ad annusare i pacchi, a pregustare lauti banchetti a base di avanzi di cenoni.
La signorina Cadmy era un canide. Di conseguenza il suo istinto la portava a essere confusamente felice per la festa in arrivo.
Anche se il Campo Mezzosangue si svuotava quasi totalmente dei suoi abitanti - alcuni se ne andavano anche solo per un paio di giorni, giusto per passare il Natale con amici e parenti mortali - nessuno poteva toglierle la gioia della prima neve, della prima decorazione appesa e del primo biscotto cotto nel forno.
Nemmeno una Sue ingrugnita.
"Non capisco cosa tu abbia da festeggiare tanto." le disse, quando la vide passare con un fashionissimo festone rosso al collo "È una festa pagana."
Sue era di pessimo umore perché per l'occasione aveva dovuto sentire la sua famiglia. Probabilmente avrebbe più volentieri fatto un pigiama party con Dioniso. E questo era tutto dire.
"Embè? È bello comunque festeggiare."
"Sei assolutamente Trash, lo sai?"
"Ma al posto di rompere le palle, non potresti darmi una mano?"
"Tipo no?"
"Cosa fate?"
Il visino inespressivo di Shoshanah fece capolino dall'ingresso del salotto della Casa Grande. Sue alzò gli occhi su di lei, mentre Scarlett si voltava e si illuminava al tempo stesso.
"Shoshi! Oooh, finalmente qualcuno che potrebbe darmi retta!" esclamò allegramente, andandole incontro ad ampie falcate "Che ne dici di aiutarmi con le decorazioni?"
"Sei davvero un tormento, Cadmy." sbuffò Sue, tornando ad affondare infastidita in un giornale di gossip olimpico.
"Okay." rispose Shoshanah, facendo esalare alla direttrice un ringhioso sospiro.
"Fantastico! Prendi questi." Scarlett scaricò tra le corte braccia della ragazzina un intreccio unico di festoni appena pescati da uno scatolone "Usciamo."
Sue le seguì con lo sguardo mentre le due varcavano la soglia di ingresso. Fuori era già scesa la prima neve e uno strato soffice di fiocchi candidi si era posato su ogni cosa. Appena posò il piede nel manto ghiacciato, Scarlett sciolse la sciarpetta nascosta sotto il festone e una volpe eccitata e infreddolita starnutì a causa dell'aria gelida.
"Iniziamo dalla tua cabina, Shoshi?"
"Sì."
Scarlett si accomodò nella neve, afferrò con le fauci uno scatolone pieno di addobbi precedentemente sistemato e si avviò assieme alla sua pupilla verso la casa numero Dodici. Shoshanah avanzava nella neve con un paio di stivaletti tigrati e il suo viso era affondato nel collo del maglione viola. Rare nuvolette di fiato sfuggivano dalle maglie di lana.
"Chisshà cosha ti regalerà quesht'anno, tuo padre." tartagliò la volpe. Sho si strinse nelle spalle.
"Non lo so. Forse non verrà a trovarmi."
La cabina dei figli di Dioniso si palesò nella neve, in un brillio di viola e verdi. Le sempiterne viti decorative della casa erano appesantite due volte: dai grappoli congelati e dalla coltre. Shoshanah si avvicinò alle piante e scosse dai pampini la neve.
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La seconda Iliade - Raccolta di Natale
FanfictionVi siete mai chiesti come trascorrano il Natale i vostri smandrappati eroi della nuova generazione del Campo Mezzosangue? Questa è l'occasione giusta per saperlo e, perché no, per conoscere qualcosa in più su di loro!