Salire sul bus, musica in cuffia, diritto al finestrino, sguardo fisso sul panorama del fresco autunno.
Più per sembrare impegnato che per rivedere la stessa strada scorrermi davanti, per non sembrare troppo imbambolato lascio navigare lo sguardo per i sedili non troppo affollati, mi soffermo su di lei, due file più avanti, china sui suoi appunti, non oso fissarla più a lungo e in brevi fugaci sguardi osservo i capelli disordinati raccolti con una coda, i movimenti discreti e secchi.
Passano i mesi, e io mi diletto, quando la vedo, a guardarla un momento di più.Salire sul bus, musica in cuffia, la cerco, nella speranza di rubare un altro momento.
La vedo entrare e sedersi due file dietro la mia, la fermata mi spinge contro il sedile, così come i miei giorni mi avevano spinto alla fine di quell'autunno, non sarei più tornato su di quel autobus.
La sento alzarsi, mi giro un'altra volta,
La trovo già a guardarmi, due occhi azzurri per un istante intenso, bruciano la loro strada nei miei ricordi,Due fuochi turchini
Distolgo lo sguardo.
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Racconti Di Giorni poco normali
Short Storycollezione di esperienze vere o similvere