Disclaimer: In sostanza quelli dello scorso capitolo, ancora non possiedo Claudio e Mario o la volontà delle loro azioni, quella di seguito è solo fantasia. (Però i limoni sicuro ci sono durante la giornata, quindi).
Salutano Paolo e gli altri e salgono le scale del palazzo tenendosi la mano.
Nell'ambiente resta pesante l'odore speziato delle cene della Vigilia appena terminate, donandogli una sensazione di calma, felicità e casa.
La stessa impressione che ha quando vede davanti a se l'arredamento bianco e ordinato, così diverso dal suo modo di essere, dell'appartamento di Claudio.
Ed è sorprendente perché gli ci è voluto così poco per abituarsi, eppure gli sembra di far parte della sua vita da sempre, di aver solo aspettato che lui arrivasse per iniziare a sentire davvero qualcosa.
Si sistemano, levano giacche e scarpe, per poi gettarsi insieme sul divano senza molto riguardo.
-Ti sei divertito?- gli chiede circondandolo con le braccia. Porta le mani sulla sua nuca, giocando con i corti capelli che vi si trovano, sospirando felice e appagato di quel piccolo contatto, semplice ma significativo.
Mario annuisce, sorridendo felice. Si sente come un bambino, immerso nella sua bolla di dolcezza e tranquillità, senza nulla a cui pensare che non sia l'uomo di fianco a lui e il benessere che prova quando stanno insieme.
-I tuoi amici sono fantastici- confida, ridendo. -Paolo mi farà morire un giorno.-
Claudio sbuffa una risata, contento che vada così d'accordo con la sua seconda famiglia.
-Non hai nemmeno apprezzato il mio brindisi per ridere con lui.-
Mario gli lascia un bacio sulla guancia, rabbrividendo per il freddo di Dicembre che rende ancora gelida la sua pelle, e Claudio non perde tempo, si allunga dietro di lui per avvolgerli nella coperta chiara ricoperta di piccoli cuori bianchi, che tutto il web ha imparato a conoscere.
-Il nostro primo Natale insieme- sospira poi, riprendendo la sua posizione contro di lui.
Se pensa a tutto ciò che hanno passato per arrivarci gli viene da ridere. Se fosse stato più sveglio avrebbe scelto Mario quel lontano 26 Agosto, senza troppi fronzoli o giri di parole, se avesse saputo che al di fuori sarebbe stato tutto così meraviglioso.
Ma non ha davvero dei rimpianti, è contento di ciò che ha fatto e del loro percorso, li ha portati a capirsi e ad essere più complici di quanto avrebbe mai sperato
Mario alza il viso dalla sua spalla per far scontrare le loro labbra in un tenero bacio a stampo che gli ricorda Napoli, e tutta la felicità ma anche l'agitazione che quella giornata aveva portato con sé.
-Sarà fantastico- enuncia convinto.
-Lo so.-
Si addormentano stretti sul piccolo divano, le luci della stanza spente ma quelle dell'albero dietro di loro che scintillano, creando infiniti giochi di ombre sui loro visi e sullo spazio intorno a loro.
Sembra quasi di essere precipitati in un'altra dimensione, dove tutto è facile ed immediato.
La mattina dopo Mario si sveglia immerso nell'odore del caffè.
Apre gli occhi e rimane per qualche secondo ad ammirare il suo fidanzato che si affaccenda per la cucina, portando sul tavolo la colazione.
-Buongiorno- la voce gli esce roca e più bassa di quanto avrebbe immaginato, ma Claudio la sente comunque, premiandolo con un dolcissimo sorriso.
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I kept running for a soft place to fall
Fanfiction-Mi stai evitando?- chiese, la voce impastata. Mario lo guardò stranito, togliendosi la giacca. -Che dici?-