A Prima Vista

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Storia Inedita

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Slander porta i quattro alla villa, la prima volta. 

Jeff si porta via Dylan andando a cercare una camera per loro e il tipo senza faccia manda a chiamare qualcuno dicendo alla ragazza rimasta sola, che questo qualcuno si occuperà di lei. Stephanie aspetta qualche minuto prima che una ragazza, coi capelli neri e una maschera si metta davanti a lei. 

- Tu sei quella nuova? Io sono Jane. - Anche se Stephanie non può vedere il suo volto, si dice che Jane deve essere davvero bella, e che la sua voce è splendida. Ha un corpo sinuoso e liscio, fasciato da un abito nero. Si, si dice Stephanie, questa ragazza deve essere davvero stupenda. 

- Io sono Stephanie Blake. - Quella che Jane ha davanti, è un meraviglioso angelo dagli occhi color nocciola e lunghi e lisci capelli biondo/castano. Ha un viso dolce e gentile e un corpo asciutto e minuto, ma dopotutto, vedendola così a prima vista, pensa che non abbia più di quattordici anni. La sua voce è dolce e gentile come il suo viso. La parte superiore del corpo fasciata da una maglia azzurra e morbida, che lascia cadere una manica sulla spalla. Le gambe invece, da una mini gonna rosa a pieghe. Mai vista una ragazza, a prima vista, così dolce. 

- Vieni, ti mostro la casa, poi potrai cercarti una camera. -

-  SI, ti ringrazio molto. - Stephanie segue la corvina per tutta la casa, e per tutto il tempo hanno parlato e si sono conosciute un po'. Nessuna delle si è si è sentita in imbarazzo o altro, hanno parlato tranquillamente di loro stesse. 

Finito il giro, Jean indica alla castana dove le varie stanze, compresa la sua e le stanze libere.

- E questo è tutto. -

- Ti ringrazio molto, Jane. - La ragazza sorride dolcemente alla corvina, e quest'ultima, dopo aver trovato un po' di coraggio, fa una domanda alla più piccola. 

- Stenti Stephanie, ecco... mi domandavo se... vedi... io sono da sola, e la mia stanza è grande, quindi... ti va di dormire con me e dividere la stanza? - La ragazza sorride. Sperava tanto che la corvina gli chiedesse di dormire con lei. In sua compagnia si sente tranquilla.

- Certo. Mi piacerebbe molto. - Dietro la maschera, anche Jane sorride. Felice che la castana abbia accettato. Entrano nella sua camera e la ragazza si guarda in torno. I pavimenti sono in marmo bianco, le pareti bianche splendenti, il letto grande a due piazze con coperte nere, l'armadio, di fronte al letto, molto grande anch'esso nero come il comò. I mobili hanno davvero un grande contrasto con i pavimenti e le pareti. Stephanie trova quella stanza davvero bella.

- Sistemati pure. Là... - Indica una porta color crema. - ...c'è il bagno. - 

- Va bene, grazie mille. - Sorride e sistema i pochi vestiti che ha, per poi andare in bagno a farsi un doccia e cambiarsi. Tiene i capelli sciolti, mette una maglietta rossa, e un giacchetto di jeans bianco, delle calze nere, e una mini gonna nera, per in i te delle All Star bianche.
Esce dal bagno e scende in salotto, dove la piccola di casa, le corre intorno.

- Ciao! Vuoi giocare con me? -

- Certo piccola. - Sorride dolcemente e segue Sally nella stanza dei giochi. Si siede per terra di fronte alla piccola, e giocano fino all'ora di cena, quando la piccola va in cucina, e lei raggiunge il fratello in camera. - Dylan... - Il fratello la fa entrare e l'abbraccia forte.

- Come ti senti sorellina? -

- Agitata... -

- Lo so sono anche io. Ma... andrà tutto bene, vedrai. - La più piccola annuisce, abbracciando il suo fratellone.
Poco più tardi, Jeff torna e dice a Stephanie di andare da Jane.
La più piccola saluta il fratello, e va dalla corvina.

- Vieni, devi scegliere la tua arma. - Annuisce titubante e segue la più grande nella cantina, provvista di ogni tipo di arma. - Scegli con saggezza, perché qualunque sia la lama che sceglierai, sarà la tua migliore amica per sempre. - Stephanie annuisce e si guarda in giro, pensando a quale prendere.
Viene attirata dallo stesso pugnale del fratello. Così bello, si dice, e altrettanto letale. - Curioso, lo stesso pugnale che da scelto tuo fratello. -

- Davvero? - Domanda stupita.

- Già. Il suo però è meno ondulato, e gli permette di fare anche piccoli tagli netti. -

- Oh, capisco. -

- Su, andiamo, ti devi riposare per sta notte. -

- Si. - La ragazza segue la corvina di nuovo in stanza e si mette a letto.
La corvina si mette accanto a lei abbracciandola e la più piccola si stringe a lei sorridendo, e pensando che al mondo, non ci sia odore migliore per addormentarsi, più di quello di Jane.
Mentre Jane, dal canto suo, pensa la stessa cosa, prima di addormentarsi stringendo la sua piccola protetta.

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