Harry fino ad allora era sempre stato il tipo di ragazzo che tutti possono definire nella norma: buoni voti a scuola, non fumava, non si drogava, mai una nota...insomma, nulla di particolare.
Si era da poco trasferito dalla sua cittá natale, il piccolo paesino di Holmes Chapel, per spostarsi in un altra cittadina della Gran Bretagna: Doncaster.
Harry e sua sorella Gemma sono stati abbandonati dal padre alla tenera etá di tre e sette anni, la madre ha sempre fatto di tutto per permettere loro una vita agiata ed è per questo che ha accettato la proposta di lavoro, come segretaria, presso l'azienda del signor Tomlinson, vecchio amico del padre.Quella mattina per Harry era particolarmente importante, infatti quello doveva essere il suo primo giorno alle scuole superiori "The McAuley Catholic High School" di Doncaster, appunto. Era al cento per cento sicuro di aver impostato la sua vecchia radiosveglia per le sei e mezza della mattina, ma proprio quel giorno quest'ultima aveva deciso di non funzionare.
Harry si sveglió in ritardo, imprecando quando si rese conto che era ormai tardi per arrivare a scuola in orario, ma si preparò comunque con calma, perchè ormai la prima ora di lezione l'avrebbe sicuramente persa.
Scese le scale, entrando nel modesto salotto illuminato dal leggero chiarore mattutino, dopo aver permesso ai suoi occhi di abituarsi alla luce naturale, si diresse in cucina ed estrasse dall'armadietto più basso una scatola di Cheeros, mise metá del contenuto del sacchetto in una tazza e la riempì di latte, fece colazione scorrendo la home page di twitter, dove i suoi nuovi compagni di classe stavano giá scrivendo del loro primo giorno, una morsa gli attanagliò lo stomaco, ma cercò di non farci caso, finendo la colazione.
Risalì le scale che l'avrebbero condotto al piano superiore ed entrò in camera sua, aprì l'armadio e scelse velocemente una paio di jeans scuri, una t-shirt dei Coldplay ed una felpa non molto pesante. Si diresse in bagno, si spogliò ed entrò in doccia.
Mentre si lavava pensava alla sua nuova classe, come sarebbero stati i suoi nuovi compagni?
La morsa che gli attanagliava lo stomaco si fece più intensa così decise di smette di tormentarsi con delle inutili domande, uscì dalla doccia e si avvolse un asciugamano attorno alla vita, si asciugò poi il corpo e si vestì, asciugò i capelli con il suo phon rosa pastello, infatti era quello il suo colore preferito, e aggiustò i suoi morbidi ricci in un ciuffo disordinato.Tornò in camera per prendere la sua cartella tinta ovviamente di rosa, si recò in salotto ed uscì di casa, chiudendo la porta e recandosi a passo svelto verso la fermata, con l'unico pensiero di non perdere anche l'autobus successivo.
Arrivò lì cinque minuti in anticipo e andò a sedersi sotto la tettoia, perchè nel frattempo aveva iniziato a piovere, mise gli auricolari, ma si accorse comunque che appena dopo di lui era arrivato qualcuno: non sembrava avere la sua etá, pensò, era più basso di lui, ma si vedevano giá i segni della barba. Il ragazzo si sedette e si girò verso il più piccolo.
Harry lo stava guardando e non potè fare a meno di notare i suoi meravigliosi occhi color ghiaccio, così profondi e surreali, avrebbe potuto stare a fissare per ore quegli occhi senza mai stancarsi, anche l'altro era rimasto colpito dalle profonde iridi color smeraldo del riccio, e non potè fare a meno di meravigliasi della loro lucentezza. Blu nel verde, verde nel blu.
NdA:
Non penso di pubblicare regolarmente, ma solo quando avrò idee per continuare la storia.
Grazie mille a tutti quelli che stanno leggendo la storia
-Fran
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When green meets blue
FanfictionÈ buffo come da un casuale incontro, opera del destino, tutto inizi. È strano come proprio quel giorno Harry dovette perdere l'autobus che l'avrebbe condotto a scuola, ma è ancora più improbabile che proprio quello stesso giorno Louis avesse per sba...