!!SUGAMON ( by siria)

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Non sarebbe mai potuto accadere, né in vita terrena, né in vita eterea, che Kim Namjoon invitasse sulla a fare un giro sulla sua moto Min Yoongi, il tuo classico nerd di paese.
E invece era lì, appoggiato alla sua Kawasaki rossa fiammante, attendente il ragazzo dai capelli verdi e la montatura di occhiali più grande della faccia.
Yoongi alzò lo sguardo interrogativo fino ad incontrare il ghigno felice di Namjoon, che lo squadrava con le braccia al petto. Sollevando un sopracciglio era come se gli stesse chiedendo quali sostanze avesse potuto assumere cotanta malafama per averlo bloccato dal procedere nelle sue "inutili faccende da nerd".

«Hey, piccoletto.» gli intimò il minore quando Yoongi face spallucce e per andarsene.

Egli, si girò e lo guardò ridendo.

«A tu' fratello.»

Entrambi si sorridevano ora, complicità raggiunta.
Cos'era stato a separarli alle medie? Fame di fama? Studi? Eppure eccoli là, sempre più complici, sempre più impettiti.

«Vuoi venire con me a cavalcare questa signorina?» aggiunse rivolgendo lo sguardo alla "signorina', accarezzando l'invitante seduta. «Con la speranza che non sia l'unica cosa che cavalcheremo...»

Risero ancora, eccoli di nuovo amici come prima.

«Mi stavo giusto chiedendo come mai vo' signoria mi stesse invitando sul cavallo bianco! La riconferma che sei tutto fumo e niente arrosto!»

Ripose i libri che aveva sottobraccio nel suo zaino adornato da stampe "sataniche" e loghi di band rock. Namjoon montò sulla moto e lo aspettava con un casco dalla forma buffa in mano. Ebbe il tempo di ammirarlo in tutta la sua virilità.

Braccia possenti e petto muscoloso fasciate da una maglia dei Rolling Stones e una giacca borchiata, che gli davano proprio l'aspetto di un biker, che facevano contrasto con i pantaloni attillati di pelle e le Timberland delicate. La sua faccia pareva scolpita nel marmo, le grosse e sensuali labbra nascoste a sguardi indiscreti dal casco nero. Proprio fig- stupido, stupido.

Ora che il casco era stato posizionato sui suoi capelli grigi tinti, gli restava solo salire, il suo petto a contatto con l'enorme schiena di Namjoon e la faccia infossata nella stessa in un saldo abbraccio.
Ma si rifiutò, poggiando le mani alla seduta facendo indispettire l'altro.

«Vuoi sfondarti il cranio?» gli chiese il minore.

Scosse la testa, non ci teneva particolarmente.

«Allora stringiti forte a me. Non ti preoccupare, più tardi faremo di peggio che abbracciarci.»

Lo abbracciò quindi più forte che poteva, sembrava volergli spezzare le costole, ma sospirò di gusto e in sfida. Chissà che avrebbero fatto di peggio.

Furono calde ore, nonostante fosse autunno inoltrato. Il caldo era emanato da quei corpi così stretti saldamente da non respirare. Un calore che bruciava, quasi si tramutava in passione. I paesaggi scorrevano veloci sotto lo sguardo ammaliato di Yoongi, che sembrava prendersi tra spalle e pianure piene di foglie. La costa brillava sotto il sole pomeridiano, che minacciava di sparire piano sotto l'orizzonte, annaffiando il cielo di sfumature viola e arancioni, stracciate qui e lì da candide nuvole.

Il loro "viaggio" sembrava portarli su una curva nell'autostrada, adibita a parcheggio per le auto incidentate e ritrovo per i biker più romantici.
Il vento li sporcava di acqua salubre e gli gonfiava le maglie, quasi come vele di navi. Namjoon osservava l'eccitazione del maggiore nel vedere il mare, le rocce, le onde da così vicino e in compagnia di un vecchio amico. Non lo mostrava a pelle, ma gli occhi rilassati e la faccia un po' più viva, erano sintomo di grande felicità.

Gli amici, sanno tutto gli uni degli altri.
Ciò che Yoongi ignorava, però, era l'attrazione fisica, psicologica e sessuale che l'altro provava nei suoi confronti e quando egli, lo girò verso di sé, allacciando le proprie braccia ai suoi fianchi, decisamente e dolcemente meravigliato.

«... bellissimo.» farfugliò Namjoon senza far capire il soggetto dell'apprezzamento.

Yoongi aprì bocca per farsi ripetere la frase, ma Namjoon la occupò con la propria lingua, cercando un bacio intenso.
Yoongi sulle prime era stupefatto, dopodiché si sciolse nel bacio, mordendo le labbra dell'altro e lasciandosele succhiare sotto quel tiepido sole dormiente.

Avvinghiati com'erano, occupati ad assaggiarsi e a scoprirsi, non si resero conto che ormai era sera, il sole era stato rimpiazzato da una pallida luna e chiunque si fosse perso a guardare il paesaggio si era ormai dissolto nell'aria come zucchero nell'acqua.
I due si staccarono, si fissarono negl'occhi e non sapevano che dire. Era strano, imbarazzante, ma figo ed eccitante allo stesso tempo.

«Perché l'hai fatto?-» Yoongi venne interrotto nuovamente dal tono basso e suadente di Namjoon.

«Sei troppo bello per essere vero. Pensi che io non mi sia pentito di essermi separato da te? Sono anni che ti cerco, ma tu sei sempre come sulla luna, danzando con i pensieri che il mondo non decifrerà mai, solo tu sai cosa vuol dire e nessuno riuscirà ad aprirti quella testa dura a meno che tu non glielo permetta. Sei irrealmente bello e intelligente, Min Yoongi, tu mi piaci.» Namjoon marcò così bene i suoi periodi, che Yoongi pendeva dalle sue labbra, meravigliato, ammaliato.

«Tutto questo è una metafora per dirmi che vuoi venire a letto con me?» sghignazzò il ragazzo dai capelli verdi, facendo sorridere quello dai capelli rosa.

«Non volevo arrivare lì, ma se proprio ci tieni... stasera vuoi venire da me...?» gli chiese speranzoso.

Yoongi mormorò un "sì" con lo sguardo basso, le mani intrecciate a quelle di Namjoon e la luna a spiarli dalla sua alta arroganza.

Tornarono in moto e percorsero curve e salite per un'altra mezz'ora silenziosa, ritornando a casa e cadendo uno tra le braccia dell'altro solo per cercarsi rumorosamente tra le coperte troppo fredde.

-siria

OS : Sugamon ; YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora