Prologo

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Crystal, dieci anni, davanti ad un ospedale ride. Tutti si fermano a guardarla. Ride sola, senza nessuno vicino, una risata incontrollata, nulla sembra distrarla dall'ospedale davanti a lei. Nemmeno tutte la persone che si sono fermate a guardarla con sguardi interrogativi, alcuni ridono di lei, altri invece si allontanano preoccupati.

Crystal, undici anni, si arrampica sul ramo più alto di un albero e si lascia cadere. Le mani ricoperte di tagli. Continua a cadere, non riesce ad arrivare in cima. Quando però ci arriva, strappa una foglia dal ramo e si lascia cadere. Le braccia aperte come se stia per volare. Si rompe il naso e il braccio destro. Viene portata all'ospedale. L'ospedale dove aveva riso l'anno prima.

Crystal, dodici anni, si ferma davanti ad un vecchio manicomio abbandonato. Vorrebbe entrarci ma qualcosa la trattiene. Ha paura ad andare in un luogo così sinistro.

Crystal tredici anni entra nel manicomio. Non appena mette piede nell'edificio fatiscente sente tutta la paura lasciare il suo corpo. Le sembra di aspettare da una vita quel momento.

Crystal, quattordici anni, si innamora. Si innamora di un ragazzo molto carino, riesce a farla ridere. Ha bisogno di ridere. L'ultima volta che lo aveva fatto aveva dieci anni.
Quattro anni senza risate, senza alcun divertimento. Quattro anni naufraga in un mare di tristezza. Quando conobbe Peter vide in lui uno scoglio, vide in lui la salvezza.

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