Quando la rabbia raggiunge il limite.

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Tu sei una persona mite, tranquilla e solare. Sorridi a tutti, sei sempre gentile. Sei sposata da dieci anni con un uomo non proprio uguale a te. Lui è un po' burbero, rozzo e tanto geloso. Tu però lo ami, hai sempre pensato che gli opposti si attraggono, che nessuno è perfetto. Avete due bambini, un maschio e una femmina e ami anche loro alla follia.
Come mestiere fai la cassiera. Sopporti anche il più fastidioso dei clienti e i tuoi colleghi e le tue colleghe ti invidiano per questo.
Un giorno tu e tuo marito siete fuori a pranzo. Mentre mangiate, un uomo ti fissa, ma non lo noti.
Mentre tornate a casa, vedi la tua dolce metà sul punto di esplodere. È arrabbiato perchè altre persone si sono accorte di te. Appena tornati, ti afferra per un braccio e ti da un pugno, urlandoti accuse senza senso che ti spezzano il cuore. Vai in bagno piangendo, ti pulisci e chiedi scusa. Ai tuoi figli dici che hai avuto un'incidente.
Un mese dopo l'accaduto, proprio mentre torni a casa dopo una lunga giornata di lavoro, becchi tuo marito a letto con un'altra, nel vostro letto. Iniziate a litigare, ma smettete perchè sono arrivati i bambini. Da quel giorno non sei più la donna che eri un tempo. La tua anima è cambiata, così come il tuo aspetto. La tua pelle rosea ora è pallida, i capelli che ti lavavi ogni giorno sono sporchi e unti e li tieni sempre in una crocchia disordinata. Non ti metti più vestiti o gonne aderenti come facevi prima. No! Ora nel tuo armadio ci sono solo jeans e magliette. Non sei più gioiosa o felice. Sei come tuo marito. A lavoro, sembri quasi un robot. Ad ogni cliente che si lamenta e che si rivolge male a te, un pezzo del tuo cuore si sgretola e svanisce. Neanche i tuoi figli riescono a farti sorridere e per questo sono tristi anche loro.
Poi arriva quel giorno. Ennesima litigata con tuo marito. Dice che ti odia, non ti sopporta. Rimpiange di averti sposata e dice che odia anche i vostri figli. Vuole il divorzio e lo vuoi anche tu. Per un attimo vedi un barlume di speranza, ma appena senti che tornerà dalla stessa persona con cui ti ha tradita e che quella aspetta un bambino da lui, non ce la fai più. La rabbia ti sta consumando. Cerchi di trattenerti, ma non ci riesci.
Mentre lui sta per uscire, tu prendi il vaso di marmo e lo colpisci in testa più e più volte finchè non si muove più. Getti il vaso per terra e ti guardi allo specchio che tieni vicino al portone di casa. Solo ora ti accorgi di quello che hai appena fatto.
Inizi a piangere, sei stanca di questa vita. Sai quello che devi fare. Vai in camera tua ed estrai dal comodino la pistola che aveva quel pazzo di tuo marito. Avvicini l'arma alla tempia sinistra. Togli la sicura. Premi il grilletto. Bang!

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