PRECISAZIONE: Quanto descritto in questo racconto è frutto della mia immaginazione. Anche se nel corso della narrazione si parlerà di cose realmente accadute e si nomineranno istituzioni e posti realmente esistenti, NIENTE di quanto riguarda la vita dei personaggi della storia corrisponde a fatti reali.
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L'ufficio è asettico, l'impiegata scostante e risponde con una voce metallica, priva di ogni emozione.
- Può ritirare la merce all'uscita. Firmi qui. – e mi passa un modulo da firmare.
- Sono chiare le regole del ... – ha un attimo di vuoto, ma solo un'impercettibile frazione di secondo – dell'utilizzo? –
- Certo. In ogni caso c'è il contratto.- rispondo.
Alza un sopracciglio e fa un respiro leggermente più profondo e si prende la briga di ripetermi, con la sua irritante voce fredda, le linee generali del contratto
- La merce deve essere restituita alla scadenza dei due anni,
senza danni all'interno. Pagherete anticipatamente il primo anno di utilizzo – stavolta non ha esitazioni – che corrisponde alla somma di mille sterline al giorno, il resto ad un anno da oggi. Se a noi dovesse servire, richiameremo la merce, se dopo sarà ancora utilizzabile, continuerete il contratto. Se per qualunque motivo la merce dovesse subire danni all'interno o se non più utilizzabile o vitale, il contratto dovrà comunque essere saldato e dovrete pagare un ciclo di produzione di un'altra unità. –
Fa una pausa, come per darmi il tempo di assimilare quelle nozioni che mi sono state ripetute più e più volte nell'arco della trattativa che è durata più di un mese. Riprende
- Può ritirare la merce all'uscita.-
Prendo la copia firmata del contratto e mi avvio all'uscita. Ad attendermi in sala d'attesa, la "merce". Se ne sta li, seduta, con un borsone nero in mano e due valigie rigide gialle ai piedi. Sul contratto è indicata come il pezzo n. 071071/AB+, 32 anni, femmina. Rimango un momento a guardarla dal vetro che ci separa. Non dimostra i 32 anni, per il resto è esattamente come l'abbiamo richiesta. Né alta né bassa, né bella né brutta, né magra né grassa. Perfettamente normale. Spero basti questo a renderla trasparente. Ma si sa, le apparenze ingannano.
Mi faccio coraggio ed entro nella sala d'attesa. Al mio ingresso si alza in piedi e mi guarda. Gli occhi di un marrone profondo si inchiodano ai miei. E mi sento un infame.
- Buongiorno, signorina.- Mi porge la mano
- Buongiorno – La voce vellutata ma allo stesso tempo dura.
La stretta di mano è salda. Ha carattere. Bene.
– Mi chiamo Gordon Roy. Sono il responsabile della tenuta dei McIntyre, presso la quale lavorerà. E' pronta possiamo andare? –
- Si,ho preso tutto.
Le prendo le valigie e ci avviamo alla macchina.
- Vedo che viaggia leggera. –
- Ho tutto quello che mi serve. Estivo ed invernale – dice indicandomi le due valigie.
- Non si preoccupi. Compreremo tutto quello che le servirà.-
- Non mi dia del lei. Mi chiamo Anna Grahaam.- dice abbassando leggermente lo sguardo.
- Va bene. Anna. Ovviamente può chiamarmi Gordon. Puoi. –
Sorrido, e lei ricambia.
– Gordon. -
Sistemo i bagagli nel cofano ed entriamo in macchina. Si siede davanti e si aggiusta il vestito tirandolo verso le ginocchia. Lasciamo Rosslyn e Thornefield e lei non degna di uno sguardo nè l'istituto che l'ha vista crescere nè il paese circostante. Il viaggio verso Edimburgo scorre quasi senza parole. Chissà cosa pensa.
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Ciao a quanti iniziano a leggere la mia storia. I primi capitoli sono di presentazione dei personaggi e della situazione. Dopo il decimo scorreranno come ciliegie. Ve lo prometto.
ricordatevi di votare se la storia vi piace, le da visibilità.
I commenti sono più che benvenuti. Buona lettura a tutti.
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Anna
RomanceAnna nata e cresciuta in un istituto ambiguo, è una merce che può essere affittata. Il suo futuro è già scritto ma lei farà di tutto per cambiare le cose. Gregor segnato da un omicidio, è un uomo duro, sempre incazzato, tratta le donne come cose e...