Un anno prima
-Bene signorina Gaya, la sua classe è la stessa 2A. Si trova in fondo al corridoio sulla sinistra, una delle ultime aule. Benvenuta nel nostro liceo!
Sono queste le ultime parole del preside prima che io uscissi dal suo ufficio.
Mi diressi ansiosa nella mia nuova classe.Tutto ciò che pensai fu "Riuscirò a fare nuove amicizie? Lo spero davvero..."
Appena entrai nella confusionaria classe, imbarazzata decisi di sedermi in un angolo dell'aula.
Dopo un po' si sedette accanto a me un ragazzo non troppo alto, dalla pelle ambrata e da gli occhi marroni profondi ed intensi.
"Ehi ciao! Io sono Mike! Posso sedermi qui?" Mi chiese.
"Certo" risposi.
"Piacere, mi chiamo Gaya, mi sono trasferita qui da poco" Aggiunsi per presentarmi.
"Benvenuta allora" mi disse lui con un sorriso smagliante.
Dopo un po' ci raggiunse un altra ragazza che rivelò di chiamarsi Laura, e che prese posto davanti a noi.
Aveva i capelli abbastanza corti e neri, sugli occhi degli occhiali rossi e bianchi le le donavano un aspetto allegro.
Aveva una buona parlantina e non smetteva più di parlare.Arrivò poi la professoressa, fece l'appello e quando arrivò al mio nome si fermò e mi chiese di fare una piccola introduzione di me stessa.
Imbarazzata mi alzai in piedi e per un attimo mi sembrò di aver perso la voce.
Mi feci coraggio e dissi:
"Salve mi chiamo Gaya, ho 15 anni e mi sono trasferita qui a Padova da Napoli per motivi lavorativi di mia madre."Sentivo tutti gli occhi puntati su di me e non fu una bella sensazione.
Ci fu solo un ragazzo dai capelli biondo cenere che non mi prestò alcuna attenzione.
In seguito la professoressa chiese ai miei compagni di presentarsi a me, in modo che io li avessi potuti conoscere.
In ordine alfabetico si presentarono ed in particolare mi rimasero impressi 2 ragazzi: Matteo, il ragazzo dai capelli biondo cenere e dagli occhi verdi e Francesco, dai capelli marroni e dal fisico esile.~.~
Passarono così le prime tre ore, tra una materia e l'altra, fin quando non suonò la campanella che segnava l' inizio dell'intervallo.
Spaesata mi diressi verso la macchinetta del caffè, e inseguito raggiunsi Mike e Laura.
Continuammo a chiacchierare del più e del meno fin quando anche l' intervallo finì e fummo costretti a tornare in classe.~.~
Dopo scuola tornai a casa a piedi data la notevole vicinanza di casa mia alla scuola e mentre camminavo ripensavo alla mia nuova scuola, alla mia nuova vita.

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FAKE LOVE
Jugendliteratur"Io l'amavo, è forse era questo il vero problema. Dovevo andare avanti, tutti me lo dicevano, ma non ci riuscivo...perche infondo non lo volevo davvero." Salve a tutti, questa storia è un po diversa dalle mie altre due storie. Sotto certi aspetti ra...