Canto VI.

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Al tornar de li sensi, per colpa di
quei due innamorati e per la tristezza
provata, nel III girone mi ritrovai.
I golosi.

«Eccoci qui, Dante.
Qui i golosi si trovan e la pena è...
No devi guardarla da te medesimo. Fa popo schifo. Blee! É lezza. Putrida! Ripugnante!»
«Quale pena ci potrà esser mai?
I golosi son quelli che mangian troppi dolci!
Al massimo si trovan sotto na pioggia di caramelle!»
«Si Dante. Caramelle.»
Ridacchia lo mio duca facendomi entrare..
Maronna che schif!
«Santo Bonifacio che puzza!
Piove schifo! Ahhh! I miei vestiti di Caron Chanel! Dovrò buttarli! E la mia messa in piega! Virgilio santo cielo aiuta codesto omo!»

«Se vuoi, lieto son di aiutarti io, Anima viva.»
Alzo lo sguardo e vidi Cerbero..
Cerbero abbaiare come fosse una 2005
Cerbero. Cane a tre teste.
Poraccio codesto quando ha mal de capa.
Lentamente indietreggiai e mi ritrovai davanti le spalle de Virgilio.

«Non aver paura. Ci penso io.»
Rispuose Virgy raccogliendo del fango lezzo
«Fai come me Dante! E lancialo in bocca a sto aborto procurato da cicuta!»
«COSA? No Virgilio! Mi si rovina la manicure!
Guarda che unghie belle!
Cerbero, anche a te servirebbe!»
«Ma fattela al cul la manicure!»
Risponde la bestia abbaiando
«Che mi tocca sopportare!» Urlò Virgilio lanciando lo fango nelle fauci di sto coso peloso.
«Ma che caspio... ma che schifo! Ma che è?
Manco la pizza co' l'ananas é così schifoso!
Passate bleeeeeeee! Mi sento mal.»
Supero co la guida mea, la bestia sputare mentre calpesto i corpi a terra..

«Santo cielo! Va bene che far le maschere ai
fanghi fa bene... Voglio provar anch'io!»
Così mi spalmai sta melmaglia in viso e mi sdraiai su un corpo.»
«Virgilio! Vieni qui anche te!
Mhh che benessereeeee!»
«Dante. Sei sdraiato su Ciacco.»
Rispuose lui trattenendo una risata
«Salutamela sta cicca.»

«Ma almeno sai chi so io?»
Lo corpo sotto me medesimo si alzò e mi ritrovai co la faccia ne lo fango e co un Virgilio che in due si piegava dal ridere.
«No. Non par ch'i' ti vedessi mai.
Ma so che m'hai fatto mal al naso!»
«Tanto più grosso di così avercelo non puoi.
La tua città, é piena di invidia verso te.
Gli altri chiaman me Ciaccio.
Son una peccatrice anima. E sotto codesta
pioggia son.»
Rispuose egli guardandomi
«Oh... mi vien da pianger...
Ma dimmi! Che fine faran le rivalità tra
i guelfi bianchi e neri!
Non ne posso più!»

«Dante non svenir ancor.
Rischiamo di farci male codesta volta!»
Commento lo mio duca.
E Ciacco a me «Si faranno guerriglia e
prima vincerete voi, bianchi.
Poi li neri. Farete a turno.
Perché co lo tuo fedel Bonifacio VIII
li neri rientreran a Firenze.
E tu mai più!»
Qui lo suo doloroso discorso finì.
«Ma dimmi.. dove stanno Farinata,
Rusticucci...Arrigo.. Stan felici nel lo
paradiso o son qui nell'inferno.. o ne lo purgatorio?»
«Farinata lo trovi nella farina.» Rispuose egli
«Spero tu stia scherzando.»
«Si trovan più giù. Vicino all'amico nostro.
Adesso basta interviste. Voglio dormì.»
Detto ciò si sdraiò a terra

«Vieni Dante. Codesto dormirà sino
a lo squillar de la tromba.
Dove verrà quel figlio di Dio che non conobbi.
E la sua sentenza sarà decisiva.»
«Ma codeste pene potranno esser più lievi?»
«No mio Dante. Diverranno più perfette..
ma nel male.»
«Quindi.. non potrai mai salir a lo paradiso..?»
Chiesi mentre giravamo lo bordo del cerchio.
«Mai, mio fanciullo. Ma perchè porgi codesta
domanda a me medesimo?
Qualcosa ti turba?»
«No Virgilio.. é tutto a posto..»
La testa bassa tengo e scendiamo nel
cerchio successivo.

Quivi trovammo Pluto.
E non l'amico scemo di Topolino.
Ma il gran nemico.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 29, 2017 ⏰

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