È il 2 dicembre 2029. Apro gli occhi e ritrovo davanti a me i capelli dorati della mia ragazza, Natalia. Rivolgo il mio sguardo verso l'orologio. Segna le 8 in punto. Diamine, rischiamo di far tardi all'appello generale del distretto. Mi avvicino all'orecchio di Natalia, mentre lei dorme beatamente <<Amore, è tardi, dobbiamo andare>> sussurro.
<<MMMM... NO DAII LASCIAMI DORMIRE UN ALTRO PO>> e si rigira sul letto, sbattendo contro il mio naso. <<Amore.. ogni volta che dico questa frase mi tiri una secchiata d'acqua >>
<<Lo so >> mi rispose e poi mi mise una mano in faccia, per farmi stare zitto.
Mi liberai dalla sua mano.
<<Amore, anche io rimarrei a dormire con te, ma sai anche te che se facciamo tardi all'appello del distretto dobbiamo digiunare tutto il giorno>>
<<Lo so.. lo so, ma due minutini daii, te intanto preaparati >> e si rigira sul letto.
Mi reco in cucina e sposto il quadro che era appoggiato vicino al calendario. Lì si trova una specie di cassaforte, dove tengo ciò che compro al mercato nero di nascosto. Digito sulla cassaforte la combinazione che è "2016", l'anno in cui io e Natalia ci siamo messi assieme. Dalla cassaforte prelevo due bustine di tè, le avevo comprate due settimane fa, da Mary, un'anziana signora del distretto Torpignattara. Mary prima che scoppiasse l'epidemia aveva un bar, ma poi venne costretta dal Governo a cedere tutti i generi alimentari di cui era in possesso. Tuttavia, l'anziana si era tenuta qualcosa e la continuava a vendere a prezzi abbastanza alti.
Controllo la data di scadenza.. mh solo due anni, di sicuro non è marcito.
Sento il rumore dei passi della mia ragazza. Dannazione, volevo farle una sorpresa. Mi giro e la vedo. Una ciocca di capelli le era andata davanti al viso.
"Amoreee, non mi dire che hai speso di nuovo tutti i tuoi soldi per farmi un regalo..". Mi gratto la testa, leggermente imbarazzato "Ehm.... mi hai beccato" . Sorride "Vabe, però questa è l'ultima volta, preferisco che ti compri un rasoio nuovo, dato che la tua barbetta mi snerva quasi quanto il fatto che non te la vuoi fare solo perché ti si è rotto quello vecchio " si avvicina a me e mi abbraccia, stringe il suo volto al mio petto. Quando sorride mi viene sempre da sorridere anche a me.
Iniziamo a preparare il tè insieme. Natalia adora il tè, io un po' meno, però mi piace. Dopo aver fatto colazione, ci vestiamo, per recarci verso Piazza Lodi, dove come ogni giorno si svolge l'appello generale di tutto il distretto.
Da quando è scoppiata l'epidemia, la città di Roma è stata circondata subito da possenti mura per evitare il contagio. Il Governo ha suddiviso la città in distretti e ha fatto subentrare la legge marziale. La vita di tutti è cambiata drasticamente, ma come dice sempre la radio ufficiale del Governo "La sopravvivenza è figlia del sacrificio" . Ogni giorno i cittadini del mio distretto sono costretti a radunarsi in Piazza Lodi per l'appello generale, che consiste nel firmare un foglio e in un piccolo controllo della retina. La gente come al solito si era disposta lungo una fila che terminava in un gazebo, posto sotto l'acquedotto che domina la piazza. Quando è il nostro turno, sia io che Natalia firmiamo il foglio delle presenze, poi la dottoressa Carliani, ci fa il controllo della retina, passando una specie di puntino laser sull'occhio.
Accanto alla dottoressa ci sta Alex. Andava alle scuole medie con me, risultai sorpreso a vederlo con la divisa militare. Mi soffermo con lo sguardo sulla fascia celeste che accompagna la sua uniforme
"Non pensavo che alla fine ti saresti arruolato nell'esercito "
Alex intanto mi consegna a me e Natalia i buoni pasto.
"Dopo a pranzo, cercami e ne parliamo".
Salutai Alex con un cenno.
"Ma chi è??" Mi disse Natalia con tono curioso.
"Amico d'infanzia"
"Sembra carino"
"Sese proprio"
"Sei geloso amore cucciolo " mi dice lei, pizzicandomi la punta del naso.
"Non sono geloso " mento.
"Amore devo andare, sono in ritardo al lavoro " abbassa il viso un po' triste.
Le bacio la fronte , lei si mette attaccata a me e alza lo sguardo verso di me chiedendomi con gli occhi un bacio sulle labbra.
La bacio piano, tenendole il mento, mentre con l'altra mano le accarezzo le guance.
Mi sorride"Amore vado. Ti amo "
"Anche io" rispondo contraccambiando il sorriso.SPAZIO AUTORE:
Allora, inizio dicendo che non ho mai scritto niente, quindi se la storia non vi piace, vi prego di scrivere qualche critica costruttiva
