Annabeth non aveva idea di come si fosse infilata in quel pasticcio. Un attimo prima stava leggendo tranquillamente "Orgoglio e pregiudizio" e l'attimo dopo era stata coinvolta in una gara di scrittura valutata da Chirone in persona sulla propria OTP. Primo problema: non sapeva minimamente cosa fosse una OTP. Secondo problema: non aveva alcuna idea. Nessuna. Nemmeno una piccolina e banale.
"Cosa stai facendo, Sapientona?"
"La prossima volta che qualcuno mi chiede se voglio partecipare ad un concorso di scrittura, ricordami di non farlo..."
"Va bene..." Percy era perpleso, specialmente perchè non aveva ancora capito di cosa stesse palrando la sua intelligentissima ragazza "qual è il tema?"
"La mia OTP..." dopo aver visto l'espressione perplessa del ragazzo, Annabeth si affrettò a spiegare "si tratta della mia coppia preferita"
"Allora... siamo noi la mia OTP"
In quel momento la figlia di Atena decise di lasciar perdere il concorso e di trascorrere una giornata tranquilla col suo ragazzo, ignorando le espressioni stupite di tutti i suoi fratelli, gli interventi degli dei, gli scherzi della memoria e quanto li aveva intralciati in quegli anni di guerre.
Il ragazzo, come sempre, l'aveva portata sul fondo del laghetto delle canoe e da lì in mare aperto. L'aveva condotta ad una grotta sottomarina incrostata di lumiescenti cristalli azzurrini ed abitata da magnifici coralli blu. Al fondo della cavità la ragazza aveva scorto una bolla traslucida molto riconoscibile: ossigeno. A completare quella magnifica conformazione era una spiaggetta di scogli lisci e comodi, intarsiati di perle. Un dubbio la colpì e non potè trattenerlo.
"Testa d'Alghe, come hai scoperto questo posto?"
"Scoperto? Non si è trattato di una scoperta" rispose sorridendo furbo ed accostandosi ad una roccia in particolare. Ne estrasse un cestino da picnic.
Annabeth lo guardò stranita, faticando a comprendere.
"Mi hanno aiutato un figlio di Vulcano, Rachel e tuo fratello Malcom. Avrei voluto portarti qui prima, ma non ce n'è stato il tempo. Mi spiace" il ragazzo aveva chinato il capo a quelle parole e lei non aveva potuto fare altro che abracciarlo di slancio.
"Quando hai fatto tutto questo? Sei sempre stato con me..."
"Qual è la tua migliore distrazione?" domandò retorico il moro, sorridendo sornione.
La ragazza tacque, tacque soltanto, mentre gli occhi le si illuminavano di comprensione.
"Già, io. Vieni." la prese per mano e la condusse davanti ad una libreria nascosta in una complessa teca. Nonappena i ragazzi si sedettero su due sedie collegate alla struttura, questa si mosse, trasportandoli all'interno. L'ambiente a quel punto era decisamente asciutto, per non rovinare le pagine, comprese la ragazza. La luce era trasmessa dagli stessi cristalli azzurrini che stavano anche sott'acqua.
Il giro per la grotta era proseguito ed Annabeth aveva scoperto man mando dettagli che l'avevano fatta intenerire: una stanza con un grande e rifinito baldacchino di alghe, coralli e legno chiaro pietrificato, una specie di piccola cucina tutta blu, con un tavolo ed un paio di sedie di roccia. Era meravigliata: ogni dettaglio era stato studiato con cura quasi maniacala, come solo un fabbro, un'artista ed un architetto potevano fare, se capitanati da quella testa matta del suo ragazzo. In quel momento non era solo meravigliata, era orgogliosa. Percy aveva fatto tutto quello per lei. Solo ed unicamente per lei.
"Sai Testa d'Alghe, anche per me siamo noi la mia OTP"
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Otp. Percabeth
FanfictionHeila, questa OS inizialmente era per un concorso, dal quale mi sono ritirata... anche se dubito che a qualcuno interessi. Spero vivamente vi piaccia :) Grattastinchi