Non è facile stare al mio posto se non si conosce il motivo per cui io sono così, latitante nel mio stesso paese, e la storia si fa lunga dopo diciannove anni di vita. Quando sono nata era pieno inverno, forse nevicava ma so per certo che c'era vento, così tanto che mia madre pensò bene di vestirmi nei primi mesi di vita di una scomodissima copertina di lana cerata, che tengo ancora oggi, forse a memoria dei tempi in cui la mia unica preoccupazione era scovare nascondigli a nascondino. Mi hanno sempre guardata storta, come se avessi qualcosa che non andava, e ancora oggi lo fanno, ma devo dire, in realtà, che non mi dispiace: che ammirino! Negli squallidi pub di Aberdeen, dove sono cresciuta e dove vivo ora, i signori mi hanno sempre squadrata con il viscidume negli occhi. Mi faccio notare, ecco: ho dei capelli lunghi sino alle spalle, neri come la pece, ma che a volte lego in trecce disordinate colorate del succo blu dei mirtilli, come i miei occhi, che seppur sono di un banale azzurro, quando mi arrabbio o mi viene dato motivo di scaldarmi, si scuriscono di un blu cobalto. Non sono particolarmente bella, anzi ho dei tratti decisi e marcati, quasi maschili, e dopo anni passati a scavalcare tetti e spostare bauli di mercanzie, potrei fare invidia alla più magra delle regine! Per il resto, forse la natura è stata scortese con me, data la mia altezza paragonabile a quella di un ragazzetto di tredici anni e il mio carattere perennemente scontroso e acido; ma del resto, non importa a nessuno, meno che a me!
***<< Secondo te cosa mi porta a sfondare il portone di una stalla con la spalla, rischiando di lussarla, se non puro divertimento?! Ma secondo te? Piuttosto pensa ad acciuffare chi mi ha chiusa qua dentro!>>
Fa segno alle sue truppe di proseguire senza di lui e mi squadra con lo stesso sguardo antipatico di qualche momento fa, senza risparmiarsi i commenti sul mio abbigliamento: << Una brava ragazza non indossa i pantaloni da uomo, ma un abito accollato, lungo fino alle caviglie, così da non attirare sguardi indiscreti>> Adirata dai pregiudizi e ironia immotivata rispondo più che acida: << E i tuoi sguardi, cosa sono? - non gli dimostro fastidio, anzi, accentuo la posa strafottente mettendomi le mani sui fianchi e spostando il peso sul piede destro- io mi vesto un po' come mi pare, che dici?>> Ghigna, girando il volto per poi voltarsi nuovamente verso di me e schioccare la lingua: << Si sicuramente, ma un corsetto del genere, è da criminale, che dici?>> Ora sono veramente stufa! Ma sarò libera di indossare ciò che più mi pare e piace?! << Parla colui che va' vestito di una tenda blu e piastre metalliche! Sei rimasto ai combattimenti nei fori romani?>> Fiera di questa risposta, mi volto, ancheggiando per la via deserta, rassettando la capigliatura corvina rimasta traumatizzata dalle spallate al portone.
<< Forse perché sono una guardia? Ti va di seguirmi, senza farti strane idee?>> Mi paralizzò nel centro della stradina, girandomi di scatto in cerca di vie di fuga, correndo verso l'arco in pietra, subito seguita da lui, il clangore delle piastre metalliche come unico sottofondo alla mi fuga.°Buosalve popolo ( assente) che sta leggendo questo capitolo: mi andava un po' così, e sembrerà strano l'ordine che dò alle parti di questa storia, ma ho deciso di descrivere la protagonista solo ora, mi piaceva l'inizio in Medias Res...°
03/01/2017, 00:40 (mi piace aggiornare di notte)
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A new World: Story of a New Life
FantasyNon stava bene quel giorno, e forse non sarebbe stata bene nemmeno dopo, ma sapeva che doveva andare fino in fondo, quella storia non quadrava. Thalia si sentiva sconfitta, ciò significava che non lo avrebbe mai dato a vedere; era una guerriera lei...