Un piccolo sogno

Capitolo 1

"Angelica,tu non sei fatta per vivere qui." mi ricordo che me lo disse mia nonna da bambina, quando sognavo di crescere, di viaggiare, di essere felice e spensierata. Lei mi conosce meglio di chiunque altro, mi ha sempre spiegato che il paesino in cui vivo non è poi così piccolo per una persona cosi grande, curiosa, desiderosa e fantasiosa come me. Non avevo mai pensato all'idea di andarmene perchè lì ho tutto: le mie migliori amiche, il ragazzo che amo , gli amici, i parenti e la mia storia. Tutto è cambiato però una volta compiuti i diciotto anni. Pensai che ormai le cose brutte erano finite ed era ora di vivere una vita serena come l'avevo sempre sognata. Mia madre mi chiese di seguirla nella sua stanza e mi consegnò una scatola di grandezza media, rosa, con un fiocco argentato ed un biglietto. Mi disse: "Non vorrei farlo ma ti devo lasciare da sola". Guardai  il biglietto e riconobbi subito la dolce calligrafia della nonna, ha sempre amato fare i regali, mi diceva che lo faceva per paura di non poter essere presente quel giorno. Mi lasciò circa due anni fa, aveva sofferto molto nella sua vita ma non lo dava mai a vedere. Se ne andò per un "brutto male" o almeno questo mi disse mia madre, poi scoprì che questo "brutto male" era un tumore maligno che si espanse per tutto il suo corpo. Ho sempre amato la mia nonna, era un'ottima amica, mi capiva meglio di chiunque altro, mi copriva quando i miei non volevano che facessi qualcosa, ed infine è lei che scelse il mio nome. Diceva "Angelica, il tuo nome l'ho scelto io. Ho sempre saputo che saresti stata come me, con un cuore troppo buono ma anche molto forte e con un viso delicato, come un angelo." Mi aiutò a fare molto scelte nella mia vita, mi diceva di farle con la testa perché ogni decisione sarebbe stata importante. Mi raccontò un sacco di storie, della nostra famiglia e non, era tutto ciò che mi serviva racchiuso in un'unica persona.  Con gli occhi lucidi lessi tutto il biglietto. C'era scritto:"Angelica, è arrivato finalmente in grande giorno, non so se ci sarò ma se non sarà così sappi che sono sempre con te come ci sono stata nei tuoi giorni migliori ma come in quelli peggiori, dove pensavi di non farcela. Invece guardati, sei qua, sei una donna ormai, è arrivato il momento di dimostrare tutto quello che hai imparato in questi anni, di realizzare tutti i tuoi sogni, di vivere come hai sempre voluto e di far vedere a chi non ha mai creduto in te quanto sei forte e che persona sei diventata. Ma sopratutto è arrivato il momento di andarsene da qua, di prendere le cose e andare in una città dove tu al confronto sei piccola piccola. Non mi hai mai voluto ascoltare ed è per questo ho deciso di fare di testa mia, apri il regalo e capirai. Ricordati che io sono sempre qui con te, non ti lascerò mai sola.
Ti voglio tanto bene Angelica, nonna Marie."
Dopo aver letto il biglietto mi asciugai gli occhi con la manica del vestito, sciolsi il fiocco e aprii la scatola. Trovai un mazzo di chiavi chiuso in una scatolina ed un biglietto per il treno, riconobbi subito le chiavi, erano della sua casa ad amalfi. Le fissai per un po' prima di prenderle, erano come l'ultima volta che l'avevo viste con l'aggiunta di due portachiavi: uno era con una tour eiffel che prese quando andammo a visitarla, l'altro aveva le nostre iniziali, che le avevo regalato il giorno del suo settantesimo compleanno. Levai la carta velina che si trovava all'interno e trovai un foglio con scritto: Segui i tuoi sogni e mostra quanto sei grande e coraggiosa. Richiusi la scatola e la portai in camera mia, sistemai il trucco e tornai da tutti gli altri parenti. Mia madre mi guardò e mi disse che ne avremmo parlato il giorno dopo, infine mi diede un bacio in fronte. Mio padre abbracciò come non aveva mai fatto prima ed insieme mi dissero:"Ti vogliamo bene bimba,divertiti". Sorrisi per il soprannome con cui mi hanno chiamata, mi ci chiamavano sempre quando ero bambina ma, come ogni genitore, rimarrò sempre la loro piccola.