Un mostro. Ecco, quello che sei.
Ti odio, ti odio davvero tanto. Mi fai schifo profondamente.Quando ti vidi la prima volta, rimasi profondamente disgustata, dalla tua esile figura.
Sei solo una neonata, indifesa e in cerca di attenzioni, cosí tutti ti vedono.
Ma, io ti odio.
Sai, per colpa tua, non parlo con mia madre. Non le rivolgeró neppure una parola, mai più.
Sai perché? Voleva abortirti. E io, gliel'ho impedito, con tutte le mie forze.
L'ho costretta a continuare la gravidanza, minacciandola acidamente.Lei ha accettato.
Ho solo 15 anni, lo so. Ma tu, piccola, aspetta solo che cresca un altro po' e ti porterò lontana da questo schifo.
Ti odio, profondamente.
Odio persino la nostra, inevitabile, somiglianza.
Hai i miei stessi occhi, sai? Ma i tuoi capelli sono rossi, ti chiamerò pel di carota. A mia madre, non piace. Ma non l'ascolto, non devo badare alle sue decisioni.
Mio fratello ha il terrore, di lasciarmi sola, in tua presenza. Sa quanto la tua presenza mi turbi, non vuole che stia male a causa tua.
A lui non frega niente, di te.
Ma io, non sono lui.
Gli ho solo detto che, a momenti, potrei far del male ad altre persone.
Non ha più aperto l'argomento, intuendo da solo a chi mi riferivo.Già, capisci anche tu?
Non ho ancora parlato di tuo padre. Quel bastardo, se l'è data a gambe terrorizzato.Fai proprio ribrezzo a tutti, eh?
Ma io, io giuro solennemente che impediró qualsiasi persona non desiderata, ti porti via da me.
Ho scelto io, il tuo nome.
Spero ti piaccia, perché io lo amo. Ginevra.
Ha molti significati, per me. Con il tempo, magari, potrò raccontarteli uno ad uno, Ginny.Già, magari in una giornata di pioggia, davanti ad una tazza di cioccolata calda.
Non so se é legale, ma saró io la tua madrina.
Spero che per te, saró anche una brava madre, perché non intendo lasciarti con la tua attuale.Ma non saremo sole, dopo aver trovato una sistenazione per noi, ho intenzione di sposarmi.
Cosí, insieme, formeremo una gran bella famigliola!Non m'importa sapere, quel che gli altri, penseranno.
Spero che per te sia lo stesso, perché non farò nulla che a te non vada bene.E adesso, dormi beatamente nella tua culla. Che tra l'altro, era la mia ex culla, quindi non sentirti a tuo agio, che me la riprendo senza troppe cerimonie!
Sai, ti devo raccontare una cosa divertente. Sai mantere i segreti?Ovvio, hai appena un mese.
É successo esattamente... L'altro ieri.
Stavo tornando da scuola con alcune mie amiche.
Lui era lí, capelli nocciola e occhi dello stesso colore. Era arrabbiato, per questo assunsi un ghigno acido, quando lo vidi tanto nervoso.
Mi fissó con aria torva, quando mi si paro davanti. Lo fissai, mutando quel 'sorrisetto compiaciuto' in uno sguardo indifferente, una mia amica mi fissó interrogativa. Le feci cenno di andarsene, con una mano, lei comprese e si avvió senza proferire parola.-Cosa vuoi?- Chiesi, fissandolo.
-Vedo che hai un'ottima influenza, sulle tue amiche- Commentó, divertito.
-Non sono tuoi problemi, quelli. Sai, non tutti sono come te.-
Aggrottó la fronte, infastidito. Scattando, lo spinsi in una strada vuota, facendolo sbattere contro il muro, di un palazzo.
-Che cazzo vuoi, mh?- Domandai, ignorando il suo gemito di dolore.
-Lo sai.- Taglió corto.
-Non te la lascerò vedere, se é questo che vuoi. Sparisci, moccioso- Sussurrai, minacciosa.
-Il suo sangue é tanto mio, quanto tuo!- Esclamó, colmo di rabbia.
Risi.
Una risata priva di emozioni.-Chi, tra quelli come voi, ha i capelli rossi?- Commentai, maliziosamente. Non fiató, quindi ripresi il filo del discorso.
-Da me, starebbe meglio che da te.- Dissi, cauta, mollandolo.
-Che ne sai? Tu la odi. Potresti fargli del male, tua madre mia ha supplicato di venire qui! É terrorizzata da quello che potresti fargli!--I miei scatti d'ira, non saranno mai, contro di lei. Tienilo ben a mente, io ho mia cugina che sta allattando, é disposta ad aiutarmi. Dato che mia madre, é terrorizzata. Avrà un tetto e due figure genitoriali stabili, in futuro. Tu cosa potresti fare, per lei?-
-I-io posso aiutarla, in futuro... Forse.-Scoppiai a ridere, seccamente. -Non prendermi in giro, tu non sai come ci si prende cura di una bambina normale, figuriamoci di una come Ginevra.-
-Ginevra, é questo il suo nome?-
-Esatto. E ti conviene lasciarci in pace. Ma se, ci tieni cosí tanto a quel mostro posso fartela vedere. Suppongo.-Oh, piccola, loro non potranno mai capirti.
Ma se tu vorrai, potrai frequentare tutti coloro che desideri. Se sono tuoi amici, sono miei amici.Tu sei diversa, da loro. Ma in ogni caso, cercherò di crescerti il più lontano possibile, dalla tua vera natura. Te ne parlerò, quando sarai piú grande.
Ed impediró a qualsiasi persona, di farti del male.
Ora, goditi il tempo che puoi passare dormendo e mangiando. Immagino che, d'ora in avanti, avrò molto da fare.Buonanotte,
Per sempre al tuo fianco.**
Martina, deglutí a vuoto, mentre fissava le immagini scorrergli davanti, quelle della sua piú grande paura che si stava materializzando, davanti ai suoi occhi.
Prese un profondo respiro, se avesse continuato per un istante di piú, sarebbe crollata.
La sua mano tremava, insieme alla sua voce.
"Riddikulus" Esclamò, qualche istante dopo essersi ripresa.
Il molliccio torno dentro alla sua cassa, con un tonfo sordo.La classe, era avvolta nel silenzio, tutti erano stupito da quel che i loro occhi, avevano appena memorizzato
"Il prossimo!" Sussurrò, il professor Lupin.
Lei abbassò lo sguardo, triste. Notò solo l'occhiata del prof, che la intimava a parlarle, dopo la lezione. E lei si arrese, scossa ancora da quello che aveva visto.Qualsiasi cosa fosse quella bambina, certamente la odiava e la terrorizzava, ancora di più della sé stessa vista attraverso il molliccio.
Angolo mio.
Hi dear, questo capitolo di quasi 1000 parole é interamente dedicato ad una mia possibile esperienza, con un molliccio.
I fan di Harry Potter sanno cos'è, in questo capitolo ho cercato di descrivere la mia più grande paura nel meglio possibile, anche se non brillantemente, spero di aver reso l'idea al meglio. See you soon!
-Marts
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Realtà astratte.
Non-FictionLa vita é fatta di verità, bugie e realtà astratte. Puoi rigirarle e rigirarle, come meglio credi. Ma alla fine, non puoi sempre e solo primeggiare. In questo libro, ci saranno piccole tracce di ribellione, per le aquile e le fenici, che non hanno...