Io non volevo che accadesse.
Volevo solo aiutare. Volevo poter salvare chiunque, essere forte, essere più forte. Volevo diventare un eroe migliore di quello che già ero, essere capace di fare qualsiasi cosa.Invece mi ero perso nella mia stessa anima. Un'anima diventata rotta, un'anima spezzata.
E la colpa era di quella maschera, che era come una seconda pelle.
Specchiandomi in una pozza d'acqua non vedevo me stesso. Vedevo un guerriero alto, dai capelli bianchi e gli occhi vuoti.Non mi controllavo, ero talmente forte da poter distruggere tutto ciò che avevo di fronte. Puntavo la mia spada contro il nemico, la muovevo con un movimento rapido, e chiunque avessi davanti, in un attimo, colpito da un disco di luce bianca, cadeva a terra.
E quando mi guardavo attorno non vedevo uomini, ma solo bersagli, su cui testare la mia forza. Era magnifico sentirsi potenti. Nessuno poteva sconfiggermi. Io ero l'essere più forte che fosse mai esistito.Solo ora mi rendo conto di quanto tutto ciò, in verità, fosse orribile e incontrollabile.
E poi accadde.
Era da mesi che camminavo senza meta per le terre di Termina, distruggendo qualunque cosa avessi attorno. Mi trovavo nella piana, vicino alla palude, alla ricerca di qualcosa da colpire. Era come un gioco. Non mi rendevo davvero conto di ciò che facevo, e non capivo veramente tutto il male che stavo causando.
Mi stavo guardando attorno, aspettando qualcosa. Qualsiasi cosa. Ma tutto era fermo, non c'era nessuno da colpire. Allora puntai la spada a doppia elica verso un albero.Un movimento rapido, dall'alto verso il basso, e il tronco fu spezzato in due. Non c'era più anima viva in quel luogo, in verità.
Avevo colpito e ucciso tutti, quasi senza rendermene conto. Non si sentiva un suono, ogni singolo essere era stato spazzato via. C'ero solo io.Non c'era più nessuno da colpire, combattere contro le cose immobili era noioso.
Poi sentii una risatina dietro di me. Mi voltai, trovandomi di fronte ad una figura sorridente, un poco più bassa di me. Sulle spalle aveva un grande zaino, a cui erano appese alcune maschere.
Avevo un nuovo bersaglio.
Puntai la mia spada contro di lui, che non si mosse, continuando a sorridere.
- Hai incontrato un terribile destino, non è vero?
Non appena ebbe pronunciato queste parole mi bloccai e sentii una fitta alla testa.
Quella frase aveva risvegliato qualcosa in me.
Nella mia mente si formò l'immagine del volto di quello strano uomo che mi fissava dall'alto, con i suoi occhi ridotti a due fessure. Avevo già visto quell'uomo, avevo già sentito quella voce.
La frase si ripeteva all'infinito, rimbombandomi in testa.
Un terribile destino...
All'improvviso varie immagini iniziarono a scorrermi davanti agli occhi.
Una maschera.
La luna ghignante.
La torre dell'orologio al centro di Cronopoli.
E ricordai.
Quei tre giorni, che si ripetevano all'infinito, e la lotta contro Majora. La maschera malvagia.
Nella mia testa rimbombò una frase, pronunciata dalla voce di un bambino." Giochiamo a guardie e ladri. Tu sei il ladro, quindi devi solo scappare!"
Forse ero davvero io il cattivo ragazzo?
No, non era possibile. Non aveva senso. Io ero un grande guerriero, un nobile cavaliere, il salvatore di Termina... E la stessa persona che l'aveva privata di ogni forma di vita.
Mi misi le mani nei capelli, scrollando forte la testa.
Non era così, non poteva essere così!
Io ero un eroe... giusto?
Forse era solo ciò che volevo continuare a credere per sentirmi felice. Volevo continuare a "testare" la mia forza sugli altri per continuare a credere che ciò che stavo facendo era giusto, che io mi stavo solo allenando.
" Cosa ti rende felice? Intendo... quello che ti rende felice... rende felici... anche gli altri?"Alzai lo sguardo, fissando negli occhi l'uomo davanti a me. Continuava a sorridere, e non si era mosso di un centimetro.
Io non ero un eroe. Non ero un guerriero. E i miei allenamenti non erano altro che carneficine.
Caddi in ginocchio, guardando a terra.Il venditore di maschere mi aveva chiesto di consegnargli la Majora's Mask, ma la vera minaccia ero io. Io... o la maschera che avevo addosso?
" Com'è la tua vera faccia? Intendo... quella sotto la maschera... è la tua vera faccia?"
Avevo indossato la maschera di un forte guerriero, diventando senza cuore, dotato di un potere incontrollabile.
Non ero la maschera che indossavo.
Ero solo un ragazzino.
Chiusi gli occhi, mentre una lacrima scendeva dai miei occhi senza pupille. Una mano mi carezzò delicatamente i capelli, e alle mie orecchie arrivò un canto dolce. Come una ninna nanna poteva gettarmi nel sonno, così quella musica mi fece sprofondare in un caldo tepore, come se fossi avvolto in una coperta, e mi rilassò completamente.
- Day to night, dark to light, fall the sands of time.
Let the years, like the gears of a clock, unwind.
In tour mind walk through time back to better days.
Memories, like a dream, wash tears away. Like a star in the sky, darkness can't reach you.
Light the night, joy is light 'til the new dawn.
Cast away your old face, let go your spite.
With this mask I'll ask to borrow your light.E, sentendo quel canto, mi sembrò di tornare come prima. Sentivo il corpo restringersi, e la mia seconda pelle che si staccava. Quando aprii gli occhi mi trovai davanti la maschera che per tutto quel tempo mi aveva posseduto. Iniziai a singhiozzare, respirando in modo affannoso e artivliando il terreno con le mie dita da bambino.
Alzai lo sguardo, ma davanti a me non c'era più nessuno.
Mi guardai attorno, senza sentire nessun rumore, se non quello di alcuni rami che frusciavano al vento.
Non c'era più nessuno.
Cosa avevo fatto?
Presi la mia ocarina, sedendomi a gambe incrociate. E con il volto rigato dalle lacrime iniziai a suonare la stessa melodia che mi aveva fatto tornare normale, per riempire quel silenzio, per provare a sentirmi un po' meno solo.
STAI LEGGENDO
The face under the Mask [OneShot]
FanfictionIl tuo vero volto, intendo... il volto sotto la maschera... è il tuo vero volto?