Capitolo 1

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Eccomi qua, in una nuova casa a Los Angeles, a frequentare il terzo anno di liceo, avrò un bel po da recuperare dato che ci siamo trasferiti nel bel mezzo del primo quadrimestre.

Ho dovuto mollare tutto, ma la cosa che mi pesa di più , è aver lasciato i miei amici.

Ci siamo dovuti trasferire per questioni di lavoro, mio padre è stato trasferito in un'agenzia qui a Los Angeles.

Io e la mia sorellina Cady ne abbiamo risentito parecchio,ma d'altronde non possiamo farci nulla.

-"Mamma, devi accompagnare me e Cady senno faremo tardi il primo giorno di scuola!!!"

-"Mamma dove sono le mie scarpe!" urlò Cady.

-"si tesoro arrivo!! Sono nel corridoio Cady!"

Ho dovuto chiedere un passaggio a mia mamma perché non conosco ancora bene la città dato che siamo arrivati ieri pomeriggio e non ho fatto in tempo a visitarla perche dovevo aiutare i miei a disfare le valigie.

La casa è accogliente, appena arrivata sono andata diretta nella mia stanza, è più grande di quella che avevo a londra, quindi devo dire che questa svolta , un lato positivo ce l'ha.

Arrivata davanti a scuola notai tutti i gruppetti di ragazzi già formati,quello che notai subito erano i leader: il ragazzo, alto, capelli mossi, muscoloso, il sogno di tutte , notando anche la fila di ragazze che si formava quando passava; poi c'era la ragazza: minigonna, capelli lunghi, tacchi alti, vestita di rosa, accompagnata da altre due ragazze vestite simili.

Passai di fianco al ragazzo diretta in presidenza per annunciare il mio arrivo.

Nel frattempo mi venne in mente la promessa che mi sono fatta: non innamorarti.

Mi sono fatta questa promessa subito dopo che io e Stan ci siamo lasciati, non voglio rivivere un'altra avventura turbolenta simile a quella, quindi si , mi sarei dedicata solo ed esclusivamente allo  studio.

Bussai -"Buongiorno, entri pure, si accomodi."

-"Buongiorno"

-"Deduco che sia lei la nuova arrivata, o sbaglio?"

-"Esatto"

-"Rachel Ember, se non erro."

Aveva un'aria quasi da interrogatorio, e questo atteggiamento mi metteva un po a disagio , l'unica cosa che riuscivo a fare era annuire.

-"Si"

-"Bene, questo è il suo programma con gli orari delle lezioni, se vuole si può gia accomodare in quella di italiano che è subito fuori da questa porta sulla destra"

-"Perfetto, grazie mille. Arrivederci."

Per fortuna quella specie di interrogatorio era terminato, ora mi restava solo presentarmi alla classe...

Bussai

-"Salve, tu sei la nuova arrivata, Rachel Ember. Piacere io sono il prof. di Italiano, ti puoi accomodare in quel banco laggiù."

-"Ok grazie."

Il posto assegnatomi era quello di fianco al "ragazzo leader", aveva un'aria divertita che mi faceva gia girare la testa.

Mi sedetti e stetti zitta; ma quando il prof si girò verso la lavagna...-"Hey io sono Itan."

Lo guardai, accennai un sorriso, ma non gli risposi, non volevo farmi beccare dal prof a parlare alla prima lezione.

Suonò la campanella, questo significa fine prima ora

-"Per fortuna." esclamai a bassa voce in modo che nessuno mi sentisse, ma mi sbagliai... Itan mi guardò e si mise a ridere -"Wow, vedo che ti piace questa scuola" sogghignò

Alzai gli occhi al cielo, già non lo sopportavo, con quell'aria da prepotente da prendere a schiaffi. Ma decisi di presentarmi -"Mi chiamo Rachel." mi limitai a dire.

-"Si lo so , questo lo ha detto prima il prof; sai non sono sordo come te che non ti sei nemmeno degnata di rispondermi prima."

Non risposi.In quel momento entrò la prof, credo di inglese.

-"Va bene, ok, manteniamo questo rapporto di indifferenza, a me sta bene , bisogna vedere se poi te riesci a starmi lontana Rachel". Disse questa frase sottolineando a voce il mio nome.

Le lezioni seguenti proseguirono abbastanza bene, presi appunti tutto il tempo , a parte ogni tanto che mi distraevo perché "Mr. simpatia" faceva un giochetto strano con la penna.

Suonò la campanella del termine dell'ultima ora , quando una ragazza si avvicino a me.

-"Ciao io sono Amber e tu Rachel giusto?"

-"Si esatto, piacere." le dissi stringendogli la mano.

-"Come è stato il tuo primo giorno di suola qui? Ho notato che Itan all'inizio ti importunava, non farci caso, vuole solo farsi notare per avere più ragazze che lo "scortano" ovunque vada." disse mimando delle virgolette in aria.

-"Come primo giorno abbastanza bene; non so ma credo gia di odiarlo quel ragazzo, sembra abbia un'aria arrogante che a me proprio non piace." Dissi mentre uscivamo entrambe dalla classe.

-"Ahahah, hai proprio ragione sai, concordo con te pienamente, infatti cerco di starci il più lontano possibile; anche se ammetto che brutto non è."

Ci mettemmo entrambe a ridere. Uscimmo da scuola e ci salutammo.

Non chiamai mia mamma per farmi venire a prendere dato che nel venire a scuola avevo memorizzato la strada. Per fortuna casa non era molto distante dalla scuola.

Mi misi le cuffiette alle orecchie e accesi il telefono, un po di musica non mi avrebbe fatto male.

Partì Demons degli Imagine Dragons, adoravo questa canzone, mi rilassava e la mia mente cominciava a vagare...

Amber non sembrava una cattiva ragazza , era simpatica, sicuramente domani sarei stata con lei, magari mi avrebbe fatto conoscere altre persone.

Poi pensai a Itan, che prepotente, era il ragazzo da cui mi sarei dovuta tenere assolutamente lontana, non volevo avere pro... ad un tratto qualcuno mi diede una spallata per oltrepassarmi e caddi quasi a terra.

-"Ehi guarda dove vai magari." Gli urlai. Lui si girò. Itan.

-"Tu potresti anche accelerare il passo, sembri una lumaca." Disse ridendo.

-"Ah ah che simpatico." Gli dissi in tono ironico.

-"Ci vediamo a scuola Bella." Disse per poi continuare a camminare a passo spedito.

Bella?? Questo è pazzo, chissà dove doveva andare di cosi importante.

Arrivai a casa, salutai la mia sorellina che era gia a casa, mia mamma e cominciai a mangiare senza smettere di pensare per tutto il tempo al modo in cui mi aveva chiamata quel pomeriggio.

Non so, ma non riuscivo a smettere di pensarci, e non volevo questo.

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