• Zayn Pov.
Mi alzai dal letto controvoglia, non ne potevo più di sentire mia madre urlare per tutta la casa ricordandomi che dovevo andare a scuola o altrimenti avrei fatto tardi. Come ogni mattina, il mio umore faceva schifo, ma gli occhioni azzurri della mia sorellina Safaa con il suo peluche sotto il braccio a forma di pinguino / che le avevo regalato io per il suo compleanno / mi fece spuntare un sorriso.
« Buongiorno, principessa. »
Le dissi sorridendo, mentre lei mi fece cenno con le braccia per prenderla tra le mie, così feci.
« Zayn, perché non resti con me oggi? »
« Mi piacerebbe molto restare con te a giocare, ma devo andare a scuola. Anzi, dovrei andare prima che la mamma mi lanci qualcosa dietro.»Lei mi sorrise, per poi lasciarmi un bacio sulla guancia e la rimisi a terra vedendola correre al piano di sotto. Mi affrettai a fare lo stesso, raggiungendo la cucina. Non avevo affatto fame, avevo solo bisogno di caffè.
Mia madre entrò in cucina come suo solito in modo frenetico, cercando di sistemare il disordine che c'era in casa.
« Zayn, ancora non sei vestito? Farai tardi! »
« Mamma, sto prendendo il caffè. Adesso vado.»
Sospirai scocciato prima di sorseggiare il mio caffè nella tazza a forma di capitan America.
« Fai presto, devo andare a lavoro. »
« Seh. »
Risposi scocciato, è una volta finito il mio caffè mi diressi di nuovo al piano superiore. Avevo bisogno di una doccia, così presi i vestiti dal mio armadio e mi chiusi in bagno.
Ci restai almeno per un quarto d'ora, finché non uscii vestito e con i capelli sistemati.La babysitter per mia sorella era arrivata, così afferrai lo zaino che mi caricai su una spalla e seguii mia madre fuori casa dopo aver indossato il cappotto. Faceva veramente freddo quella mattina, e il cielo era grigio e cupo come sempre. Mi sentivo strano e malinconico senza un motivo preciso. Forse ero semplicemente stanco di mettere la solita maschera ogni volta che andavo a scuola.
« Tutto bene, Zayn? »
Mi disse vagamente mia madre.
« Sì, tutto bene. Perché? »
« Sei più pensieroso del solito.»
Voltai lo sguardo verso il finestrino.
« Veramente lo sono sempre. »
« Sei identico a tuo padre...»
« Già. »
Non volevo parlarne, eppure sapevo che alla mamma faceva bene. Le mancava tantissimo, forse proprio quanto mancava a me, ma odiavo aprire quel discorso. Lo odiavo da morire.
Quando arrivammo davanti alla scuola, le lasciai un bacio sulla guancia e prima di scendere mi afferrò per il braccio.
« Sei un bravissimo ragazzo, Zayn. Ti voglio bene. Non fare stupidaggini. »
Non le risposi, accennai un leggero sorriso forzato e poi scesi dalla macchina chiudendo lo sportello. Non mi voltai a guardarla ed entrai nel cancello che ormai era aperto da almeno un quarto d'ora.
In lontananza vidi Harry, Louis, Niall e Liam che cazzaggiavano come il loro solito prendendo per il culo tutti i passanti.
« Ehi, brò! »
Mi vide subito Harry, che si avvicinò per salutarmi.
« Ciao, Hazza. »
Mi sorrise, mentre anche gli altri si avvicinarono per salutarmi.
« Vuoi una sigaretta, Z? »
Mi chiese Liam, così l'afferrai portandomela tra le labbra. Cercai l'accendino tra la tasca finché non lo trovai, così l'accesi.
Alzai lo sguardo e vidi Alis, la solita sfigata di turno. Mi divertivo da morire a prenderla per il culo, anche se Niall la difendeva sempre e non ne capivo il motivo.
Incurvai gli angoli delle labbra in un sorrisetto divertito e strafottente e aspettai che passasse davanti a me e i miei amici per sfotterla.
« Ehi, racchia. Non si saluta stamattina? »
Alzò lo sguardo verso di me, e sbarrò gli occhi per un attimo poi si ricompose.
« Ciao, Zayn... »
Harry scoppiò a ridere guardandola, per poi ripetere le sue parole con una vocina del cazzo per prenderla in giro.
« Dai ragazzi, basta! »
Ecco il gusta feste della situazione.
« Niall, hai qualche problema? »
Gli chiesi voltandomi per poterlo fulminare con lo sguardo.
Restò zitto per un po', poi disse semplicemente "no".
Bene, sapeva chi comandava.
«Puoi andare, secchio della spazzatura. Che cazzo ti guardi ancora? Vattene in classe che se ti vede qualcun altro inizia a vomitare per quanto fai schifo. »
Le dissi con disprezzo, prima di vederla abbassare lo sguardo e correre all'interno della scuola.
« Mi sta sul cazzo, nemmeno sa difendersi.
Dissi innervosito prima di buttare fuori il fumo. »
« Amico, che ti frega. È una cagasotto. »
Mi disse Liam, prima di buttare il mozzicone di sigaretta per terra e schiacciarlo con il piede.
« Raga, io entro altrimenti Danielle rompe il cazzo. Ci vediamo a pranzo. »
Disse Louis, scomparendo subito dopo dietro di noi per raggiungere la sua nuova fidanzata.
La campanella suonò per la seconda volta e fummo costretti ad entrare. Lanciai il mozzicone anch'io, ed entrai insieme a Liam, Niall ed Harry. Erano in classe insieme a me, fortunatamente.
Appena entrammo, il cesso era seduta proprio all'ultima fila. Oggi mi sentivo in vena di romperle il cazzo più del solito, così mi avvicinai a lei.
« Busta di piscio, levati dal cazzo. Oggi questo posto è mio. »
Mi guardò per un secondo, aveva gli occhi rossi. Forse aveva pianto, non so. Si alzò dalla sedia e cambiò velocemente posto, arrivando fino alla seconda fila. Lasciai il mio zaino lì vicino e mi misi seduto.
Era possibile che non riusciva mai a rispondermi come si deve? Probabilmente sapeva che sarebbe stato peggio per lei, ma così mi sentivo stupido e la cosa mi faceva innervosire ancor di più.
Harry si mise vicino a me, e subito iniziò a fare il cretino con le ragazze che si erano avvicinate a noi. Io ero assente, era come se non ci fossi.
Mi chiedevo com'era possibile sentirsi soli in mezzo a tante persone.
Le ore passarono velocemente, finché non suonò la campanella per la pausa pranzo.
Io e i miei amici ci avviammo verso la mensa, che come al solito era caotica. Per fortuna noi avevamo il nostro tavolo essendo i più popolari della scuola.
Una volta fatti i vassoi, ci mettemmo tutti seduti al nostro tavolo, come ogni giorno e iniziammo a chiacchierare tra di noi.
« Ehi, Z. Guarda chi sta prendendo da mangiare.»
Mi disse Harry, così alzai lo sguardo verso il suo per vedere di chi stesse parlando. Un sorrisetto comparve sulle mie labbra, così mi alzai dalla sedia e mi avviai verso di lei.
Stava facendo la fila per mangiare, e mi fermai dietro la sua figura bassa.
« Non pensi che mangiare ti faccia male? »
Si voltò verso di me, sgranando gli occhi.
Il suo sguardo terrorizzato mi piaceva da morire, mi sentivo soddisfatto.
« Ti hanno tagliato la lingua, per caso? Cazzo, parla! »
Alzai appena la voce, infatti le persone intorno a noi si voltarono a guardarci zittendosi.
Lei abbassò lo sguardo arrossendo, non sapeva come comportarsi. Fanculo, doveva smetterla di comportarsi in questo modo.
« Vieni fuori con me. »
« C-Cosa...? »
« Sei sorda per caso?? Ti ho detto di venire fuori con me, cazzo! »
Mi stavo innervosendo parecchio, e il suo modo di comportarsi non le giovava di certo.
Lasciò lì il vassoio e mi seguì fuori, nel corridoio.
Era terrorizzata, si vedeva.
« Perché cazzo non reagisci?? Qual è il tuo problema? »
«...Sei tu ad avere un problema, io...»
« Fanculo, io non ho nessun problema. Chi cazzo ti mette queste cose in mente, eh? »
«....N-nessuno....»
Mi avvicinai minaccioso a lei, facendola urtare poco dopo contro un armadietto. Appoggiai una mano al lato del suo volto, stringendo il pugno. Improvvisamente il suo volto s'inondò di lacrime. Era la prima volta che la vedevo piangere in quel modo.
« Perché cazzo stai piangendo adesso? »
Le dissi innervosito.
- N-non lo so.... Scusami....
Cercava di trattenersi, ma scendevano da sole.
« Vattene. »
Le dissi. Mi guardò confusa, forse si aspettava una mia reazione diversa. Mi spostai appena, guardandola.
« Ho detto di andartene. »
Non se lo fece ripetere una seconda volta, scappò via e non la vidi più finché non ritornai in classe con gli altri. Mi limitai a mandarle occhiatacce, ma per il resto rimasi al mio posto.Ero riuscito a farla piangere.