Capitolo 1.

93 3 2
                                    

Sono passati dei mesi, John ha imparato a conoscermi, abbiamo risolto tanti casi insieme, fatto liti, risate e ovviamente non sono mancate le volte in cui ha cercato di abbandonarmi tornando sempre da me. Non credevo di riuscire ad avere amici. Non ho mai avuto nessun amico, nessuno che volesse proteggermi, ma tutt'oggi faccio credere a John e a chi mi circonda che un sociopatico iperattivo non ha amici.
Oggi mi sento strano, ho la sensazione che debba accadere qualcosa, qualcosa che potrebbe non piacermi. Trascorro il pomeriggio con lui, tra un caso e l'altro, ma noto che è strano, diverso. Decido di parlargli. "John!" lo chiamo facendolo venire nel salottino, "siediti un po' qui" dico indicandogli la sua poltrona. Si sedette di fronte a me scrutandomi con aria sospetta e impaurita. "Dimmi Sherlock, risolto qualcosa? Trovato indizi?" mi domandò in preda al panico. "No, niente, volevo solo chiederti se stasera ti andava di venire a ce-" *suona il campanello* "John è per te" grida Mrs. Hudson. "John?", "Lei è Mary, la mia ragazza" dice aprendo la porta e facendo entrare Mary. Ecco cos'era, quella strana sensazione che sentivo... John ha una fidanzata e sembrano anche così tanto innamorati. Mi presento come sempre, porgendo la mano "Sherlock" e lei mi sorride "Mary". John mi guarda come se volesse scusarsi poi mi saluta ed esce dalla stanza. "Chi era quella donna?" mi chiede Mrs. Hudson, e le spiego che è la fidanzata di John. "Mi prepari un thè!". Appena arriva Mrs. Hudson mi siedo sulla mia poltrona e mi chiudo nel mio palazzo mentale sorseggiando la mia quotidiana tazza di thè.
Passano giorni, tanti giorni e i due continuano a vedersi, ma ovviamente non mancano le liti e i segreti. Mi sento sempre più strano, come se mancasse qualcosa nella mia vita. Non ci faccio caso più di tanto, non coinvolgo mai i miei sentimenti in ciò che faccio o almeno questo è quello che pensano di me.
Prendo il mio violino ed inizio a suonare qualche nota quando entra il mio assistente con un'espressione sconvolta. Mentre sono di spalle gli chiedo "cos'hai John? Successo qualcosa?" mi volto e lo guardo come faccio con chiunque e prima che possa parlare "hai fatto lite con Mary perché non ti ha raccontato tutto della sua vita ma ovviamente c'era da aspettarselo. Da ciò che vedo avete avuto una discussione accesa tu ti sei avvicinato e le hai quasi tirato uno schiaffo ma lei ha uscito una pistola, tu ti sei spaventato e le hai chiesto spiegazioni e lei ti ha raccontato che era incinta di un bimbo e doveva trovare un papà e tu gli eri sembrato la persona giusta. Sbaglio?" Mi guarda, si avvicina, mi guarda negli occhi e scoppia a piangere. Lo abbraccio "tranquillo John è tutto okay, sono qui per proteggerti e farti stare bene" Mi stringe forte "grazie amico". Mi faccio scappare una lacrima, sono contentissimo, ho un amico che mi vuole bene e mi racconta tutto. "Dai andiamo a cena John, mangerò anch'io, solo per farti contento" lo guardo sorridendo e lui annuisce. Lo porto in un ristorante di un mio conoscente e ci mettiamo a mangiare a lume di candela in un angolino vicino ai vetri, devo ammettere che mi sento in imbarazzo ma mi piace. Trascorriamo la serata mangiando, ridendo e parlottando. "E adesso che farai con lei?", " non lo so, penso che farò da padre al suo bambino perché comunque mi ci sono affezionato a lei... E boh, si vedrà." Andiamo via e torniamo a casa. "Cosa facciamo domani Sherlock?" lo guardo ridendo e vado a dormire.
Oggi è una giornata stranissima, io e John siamo finiti a casa della regina e io sono completamente nudo con un lenzuolo a dosso. John mi guarda e ride. Arriva anche mio fratello che dice di coprirmi e io rifiuto alzandomi dal divano e andandomene. Quel grandissimo stronzo mi schiaccia il lenzuolo e mi trovo con metà del mio culetto di fuori e John mi fissa. Sono diventato rosso e mi sono coperto. Che figuraccia. Siamo tornati a casa e John sta ancora ridendo per quella figuraccia. Mi accendo una sigaretta e John dice "come hai fatto a trov-". "Come ho fatto? Erano dietro il libro di astronomia e dato che è un argomento che non mi interessa più di tanto avete pensato che io non sarei andato a cercarle . Psicologia inversa, sempre il contrario, non mi piace l'astronomia? Le avete nascoste . Sono sempre vicino al camino? Non sono , «troppo facile»." Rido guardando la reazione di John e continuo a fumare. "Da quando suoni anche il violino e così bene?" Mi domanda cambiando argomento. Lo accontento, esco il mio violino ed inizio a suonare una dolce melodia "quand'ero piccolo imparai... Mi piaceva tanto e decisi di suonarlo anch'io. Non sono in molti a sapere di questo mio talento, mi aiuta a rilassarmi e a pensare meglio, è bellissimo." John rimane ad ascoltarmi incantato.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 08, 2017 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Sherlock: un amore segreto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora