Thomas, il ragazzo delle date

185 12 1
                                    

Tutti a questo mondo viviamo in simbiosi con i nostri difetti e le nostre abilità, infondo lo sappiamo benissimo che l’uomo è imperfetto nella sua perfezione, e che tutto sommato raggiungere questa sua perfezione invisibile ci rende incredibilmente forti. Ma madre natura gioca a dadi con le nostre vite provocando sofferenze per poi sviluppare fortificazione nel disagio. Come ad esempio lo stesso parto della donna è un dolore atroce, ma la gioia del proprio figlio è così grande che nella maggior parte delle considerazioni il dolore viene dimenticato. Ma non tutti i parti risultano a buon fine, spesso la maggior parte dei feti sono dichiarati malsani, diversi e malformati, i cosiddetti diversamente abili. Sono disabili, portatori di un handicap, ritardati, che sono stroncati già sul nascere di un avvenire alquanto inconsueto e non semplice nel crescere, con una testa sulle spalle, destinati in qualche istituto, o semplicemente dei deboli, degli uomini senza un futuro al margine del mondo.

Ma spesso tutto questo procedimento di disadattamento nel suo limite dei casi ha il suo controsenso. Come la storia di Thomas che si è ritrovato in tarda adolescenza ad essere un idiota sapiente, permettendo di avere capacità super sviluppate a differenza di altre. Cioè l’abilità nascosta diventa dote straordinaria.

Thomas è un ragazzo autistico fin dalla nascita, cresce e vive nell’interland napoletano con la sua famiglia. I suoi genitori affrontano il suo problema nel migliore dei modi, cercando di non fargli mancare mai niente, senza mai viziarlo e facendogli capire per quanto il suo lavoro poteva sembrare inutile, il valore delle cose e della vita stessa. Thomas era l’ultimo di cinque fratelli, due femmine e tre maschi, ed era l’unico ad avere tale disturbo. I suoi genitori sono titolari di una farmacia del paese, e in tutto e per tutto cercavano di non fare troppe assenze in casa per non far pesare o scaricare responsabilità ad altri familiari. Infatti Thomas si ritrovava spesso a stare con la zia, il quale ha stretto un rapporto unico ed eccezionale. Thomas nella sua crescita non ha mai trasmesso aggressività, la sua adrenalina la scaricava saltellando sempre sullo stesso posto a ripetizione sempre con cuffiette nelle orecchie ascoltando molta musica pop. Thomas era attratto dall’arte e dai colori che lo circondavano in tutto e per tutto, disegnava colline e casette a più non posso, il rosso e il verde li preferiva a tutti gli altri, li usurava come non mai. Il paese dove viveva non era molto affidabile, in giro bazzicavano sempre ragazzacci, bulli di paese, e non si poteva mai immaginare le reazioni involontarie di Thomas, quindi non veniva mai lasciato solo. Frequentava molto l’oratorio della chiesa che lo ha aiutato a socializzare con gli altri ragazzini, ma la cattiveria dei bambini raggiungeva anche le piccole comunità di parrocchia. Thomas quando parlava con qualcuno ripeteva sempre le stesse cose, così dopo un po’ la gente, anche i più grandi, si stancava di ascoltarlo.

Venne il giorno che incominciò a frequentare la scuola, ma il suo studio era prettamente limitato, ovviamente aveva sempre al suo fianco un insegnate di sostegno qualificato per farlo apprendere. Thomas si limitava a disegnare, a leggere e a scrivere, anche se la sua passione diventarono i numeri e le operazioni. Copiava le tabelline e le imparava subito a memoria. Il persistere e ripetere sempre le stesse operazioni lo faceva allenare tanto da sviluppare una parte della sua memoria cognitiva. Così parte della sua mente era come un magazzino pieno di numeri mai buttati a caso, sempre con il senso logico che lo rendeva protagonista. Così Thomas cresce sempre di più fino ad arrivare alla sua fase adolescenziale, l’età più critica per tutti, fatta di stupidità e sex appeal. Nella sua inconsapevolezza veniva travolto dalle provocazioni eccessive delle compagne e dalle loro cattiverie sessuali che lo mettevano a dura prova. Poi arrivò il giorno che fece il suo ingresso alle scuole superiori, precisamente ad un istituto tecnico professionale, anche se la sua passione era la matematica i genitori decisero di facilitare la sua scelta iscrivendolo all’indirizzo grafico, il liceo sarebbe stato troppo faticoso per uno come lui.

In quell’istituto ce ne erano parecchi di ragazzi down ed autistici, come minimo uno in ogni classe. Thomas era entusiasmato di essere in quella scuola, finalmente in città, così grande per lui, e gli piaceva tanto fare conoscenza con tutti. Spesso quando andava in bagno si ritirava sempre molto tardi perché si soffermava a fare domande ai bidelli ed alunni. Oltre a fare le stesse cose di sempre, qui scoprì il computer, che lo si usava nei laboratori. Così piano piano Thomas cominciò ad usare l tastiera per dei lavori di scrittura. Ma la cosa più incredibile che gli stava capitando era il suo sviluppo mentale del suo quoziente intellettivo. Nella sua mente i calcoli giravano a ruota libera, tutte le operazioni da fare, anche le più complesse, le sapeva risolvere con il solo calcolo istantaneo nella sua mente. Oltre ai numeri e canzoni, che ricordava perfettamente a memoria, parola per parola, Thomas non faceva altro che memorizzare date, tante e tante date in testa. Qualcosa di sbalorditivo! Immagazzinava le date di nascita di tutti i ragazzi della scuola e quando li incontrava diceva semplicemente nome e data di nascita, non dimenticando mai nessuno. Ti riusciva a dire il giorno di qualsiasi data. Per esempio se gli chiedevi il 4 maggio del 1974 che giorno era lui ti rispondeva di getto che sicuramente il 4 maggio del 1974 era un sabato, ed era San Floriano, è così via per tutti gli anni, e per tutti i santi, almeno quelli di questo secolo. Era come quel film con Dustin Hoffman “Rain Man”, che il protagonista è ormai un uomo prettamente autistico con sviluppi mentali al di sopra di quello che si potrebbe chiamare normalità, cioè faceva calcoli impressionanti e ricordava tutti i numeri soprattutto utili nel gioco d’azzardo. Ma per tutti i ragazzi dell’istituto Thomas era “il ragazzo delle date”, così venne battezzato, altro ch uomo della pioggia, il calendario vivente in persona, senza limiti.

E così passarono i 5 anni anche per lui, arrivando al famoso traguardo del diploma portando con se il senso del valore di aver conquistato qualcosa di vero con le sue uniche forze di volontà, sfruttando l’aiuto di tutti. Le cause di questa sua abilità non sono ancora note, ma una cosa è certa che il suo handicap lo aiutava ad effettuare delle capacità che per una persona normale è complicatissimo. Non si saprà allacciare le scarpe, ma è bravissimo a fare i conti nel raggio di un istante; non saprà vestirsi da solo, ma è bravissimo a ricordarsi tutte le date di nascita. L’abilità di Thomas era quello che voleva dimostrarsi, che nonostante tutte le difficoltà che un uomo può avere sin dalla nascita e crescita, il nostro superpotere è rinchiuso solo nella nostra mente, dobbiamo solo trovare il modo di sprigionare tutta la nostra perspicace capacità di apprendere per poi reagire al più presto.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 17, 2014 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Thomas, il ragazzo delle dateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora