A Francesco, che non centra nulla ma qualcosa al più presto devo pur inventarmi. Ti detesto, bimbo.
Non è stata una brutta giornata. È Natale e Alessio ha festeggiato con i suoi parenti e qualche amico come ogni anno, ha mangiato fino a scoppiare ed è stato bene. Alessio di natura riesce a liberare la mente e a fare tutto bene lo stesso, riesce a sentirsi bene da solo, ad accontentarsi, e questa non è stata una brutta giornata. Se lo ripete un paio di volte in testa, mentre Nando sonnecchia accanto a lui con la testa a penzoloni – è troppo alto perché posarsi su di lui sia meglio che restare aggrappati al nulla – e i suoi genitori parlano da soli a bassa voce nei sedili davanti.
Non è stata una brutta giornata, Alessio riesce benissimo a distrarsi e a lasciarsi trasportare dalle conversazioni tra cugini, e ad argomentare animatamente – finendo poi con il colpire per sbaglio più persone, gesticolando – il perché Harry Potter sia morto per la prima volta in quanto horcrux e non come persona – i suoi parenti proprio non ci arrivavano.
È Natale e l'ha passato bene, questa non può essere una brutta giornata.
"Ma sei pazzo??", "32 messaggi", "Mi hai fatto preoccupare".
Alessio sospira di sollievo per un attimo. Vorrebbe dire a Gennaro che è lui che l'ha fatto preoccupare, che non gli ha risposto per tutto il giorno e stava per scoppiare a piangere dal nervosismo di fronte a tutti, ma ora sorride soltanto davanti allo schermo del cellulare. Il sorriso s'infrange però subito dopo, quando lo "sta scrivendo..." appare sotto al nome di Genn, perché non è detto che tutto non sia perduto.
"Sono a casa adesso", "Mi spieghi cosa cazzo sarebbe dovuto succedere al pranzo di Natale di tanto sconvolgente??!".
Alessio aggrotta le sopracciglia di fronte allo schermo e rimane così per un po', come se Gennaro potesse vederlo, e sorride nuovamente soddisfatto quando lo "sta scrivendo..." ritorna.
"Mi hanno regalato un'altra edizione del ritratto di dorian gray", "Ho passato tutto a Lexie come al solito", "Rispondi ja", "Quando mi dai il tuo regalo?".
Il volto di Alessio si anima. Non vede l'ora di avere la maglietta che gli ha promesso di Paolo Nutini tra le mani – e di vederlo, anche, e di raccontargli tutto su ciò che è successo oggi.
"Andiamo alla festa con Antonio".
Alessio storce il naso. Ritiene che il Natale non sia un giorno per ubriacarsi e ballare, è una specie di credenza che ha elaborato negli anni fin da quando era piccolo, evolvendola dallo stare in famiglia al passarlo tranquillamente senza troppe cerimonie poco caste.
"Io non voglio venire".
"Allora sei vivo", "Portami ja non voglio finire in macchina con gente che non conosco".
"Non è per quello che ci vai?".
Ad Alessio si ghiaccia lo sguardo. Non sa come l'abbia presa Gennaro al momento, ma sicuramente lui la immaginava come una cosa cattiva e tagliente – senza essere del tutto sicuro sul perché abbia reagito così. Forse è che proprio non vuole che Gennaro ci vada, è successo troppe volte che lo lasciasse fare e che si ritrovasse il giorno dopo con un vuoto in mezzo allo stomaco da coprire. È successo troppe volte che Alessio fingesse che non gli importasse e che fosse troppo buono con lui e con il mondo – questo forse succede sempre, ecco.
"Sta scrivendo..." e "online" si alternano più volte, poi se ne esce con un "Ho chiesto ad Antonio , contento?".
"Così come te lo do il regalo?".
Dopotutto non è solo non andando con lui che eviterà quella mancanza non prenderà spazio in lui, ne sussegue sempre qualcosa. C'è sempre Gennaro con una nuova storia, – che non gli racconta direttamente ma che sente in giro – un nuovo numero di telefono e uno strano sorriso misto a quello stesso vuoto che si fa largo nella pancia di Alessio. E non basta, no, a volte Gennaro si lamenta pure e sta a lui ascoltarlo. Non gli dice mai ciò che è esattamente successo con quella ragazza, ma rimane sul vago con frasi come "Ero così confuso e ubriaco", "Non mi piace fare così, ma quando capita ho l'istinto di andare avanti" e "Sto male Alè". Ad Alessio non basta quella stretta allo stomaco, deve anche subirsi quella del compagno e tentare di tirargli su il morale – di solito finendo con l'insultarlo e peggiorando drasticamente la situazione.
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I'm enough for you
KurzgeschichtenDi quando a Natale Gennaro vuole andare ad una festa e Alessio sconvolge i piani. Gennex OS.