Il Nuovo Mangiamorte

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Voldemort usava il Maniero dei Malfoy come se fosse di sua proprietà.
Sedeva a capo del grande tavolo con tutti i Mangiamorte lì presenti, tranne uno: Lucius Malfoy. E un altro che ben presto lo sarebbe diventato.
Da quando Lucius fu rinchiuso ad Azkaban, il peso della famiglia crollò tutto sulle spalle del suo unico erede.
- "Draco... è arrivato il tuo momento" disse Voldemort, alzandosi in piedi, con la bacchetta tra le dita.
Narcissa trasalì. Tra pochi istanti il suo unico figlio sarebbe diventato uno di loro. Guardò Draco come una madre Babbana guarderebbe il proprio figlio andare in guerra, non potendo fare altro che lasciarlo al proprio destino.
Bellatrix, invece, come tutto il resto dei Mangiamorte presenti, sembrava eccitata e entusiasta.
Draco si alzò lentamente (il volto più pallido che mai) e avanzò di qualche passo fino ad essere di fronte al Signore Oscuro. Stava per ricevere un dono che anni addietro avrebbe accolto con gioia eppure sentì che c'era qualcosa di sbagliato.
- "Mostrami il braccio sinistro" ordinò una voce sottile.
Draco obbedì, sollevò la manica dell'abito, scoprì il braccio e deglutì, chiedendosi se il Marchio gli avrebbe fatto male. Nello stesso momento Voldemort si avvicinò a lui:
- "Non preoccuparti, sentirai solo un leggero pizzico" osservò il Signore Oscuro, impugnando la bacchetta, pronta per l'uso. Sembrava aver sentito quello che si stava chiedendo il ragazzo.
- "Allora, sei pronto per diventare un mio seguace e di portare a termine tutti gli ordini che ti assegnerò?" chiese con voce fredda fissandolo negli occhi.
- "Sì, mio Signore" sibilò Draco, tremando leggermente.
- "Sei pronto a servirmi fedelmente e a non tradirmi mai?" prese il braccio del ragazzo e lo strinse forte. Teneva ancora la bacchetta salda in mano "Giuri di non deludermi come invece ha fatto quel codardo di tuo padre, Lucius?"
La mano di Draco tremava visibilmente. Sembrava quasi non averne il controllo.
Narcissa si portò le mani davanti alla bocca appena sentì il nome di suo marito, nervosa.
- "Sì... mio Signore" rispose con un fil di voce.
Voldemort poggiò la punta della bacchetta sul braccio di Draco. Fu come se un paio di aghi gli si fossero conficcati nella pelle, sentì un bruciore nell'area interessata: un sigillo formato da un teschio e un serpente apparve formando il Marchio Nero.
Draco lo conosceva bene e da quell'istante ne aveva uno tutto suo, ma non ne sembrava orgoglioso come tutti gli altri che sedevano a tavola.
Il colore nero faceva un perfetto contrasto con la sua pelle bianca.
Aveva smesso di tremare, adesso era immobile. Si sentiva strano, come se da un momento all'altro stesse per svenire. Voldemort mollò la presa e ritrasse la bacchetta, poi gli fece un mezzo sorriso maligno.
Narcissa singhiozzò, ma per sua fortuna nessuno la sentì perché gli altri Mangiamorte erano occupati a ridere e sghignazzare per il nuovo 'compagno'.
- "Da questo momento in poi sei un mio servo. Sei il più giovane Mangiamorte che abbia mai scelto."
Draco annuì, incapace di parlare.
- "Miei signori, ecco un altro di voi!"
A quelle parole i Mangiamorte risero ancora di più, alcuni applaudirono pure, come se quello che Voldemort aveva detto fosse qualcosa di cui andare fieri. Altri urlavano "Sei uno di noi, adesso!"
- "Ora via, andate fuori, devo parlare con il ragazzo. Tutti fuori tranne te, Narcissa"
La sala si svuotò subito dopo pochi secondi. Narcissa si avvicinò.
- "Mio... mio Signore?" squittì la donna, balbettando.
- "Narcissa, sai che tuo marito mi ha molto deluso... una completa DELUSIONE" disse Voldemort scandendo per bene le parole. "Lucius non è più qui con noi quindi ho bisogno che tuo figlio mi aiuti a portare al termine una cosa importante..."
Draco guardò Voldemort con la testa bassa inarcando un sopracciglio, poi fissò a terra. Sapeva già che non sarebbe stato niente di buono.
- "E cosa, mio Signore? Cosa deve fare? Cercare di condurre altri giovani da voi? Draco lo farà subito, potete contare su di lui! Conosce due ragazzi che potrebbero servirla..."
- "No, Narcissa." Spostò il suo sguardo su Draco. "Voglio che tuo figlio uccida Albus Silente. Da SOLO. Non mi importa come, quello che conta è che lo faccia."
Draco si irrigidì. Aveva capito bene quello che aveva appena sentito?
Per un attimo Narcissa non seppe cosa dire, dentro di sé era sconvolta. "Oh... sì. Sono sicura che mio figlio non la deluderà" pigolò Narcissa, con finta modestia.
- "È un compito molto importante da svolgere e ci tengo che venga portato a termine il più in fretta possibile" poi si rivolse a Draco: "Fallo e ti premierò, se non lo farai..."
Draco sentiva pulsare il cuore come se da un momento all'altro potesse uscirgli dal petto. A Narcissa mancò il fiato.
- "Se non lo farai, Draco... sceglierò per te -e per tutta la tua famiglia- la via più facile" disse il Signore Oscuro con voce glaciale.
Nagini fece un sibilo e tutti la guardarono.
Voldemort avrebbe scagliato un Avada Kedavra su di loro e poi li avrebbe dati in pasto a quell'orribile serpente?
Narcissa aveva gli occhi lucidi, ma cercava di contenersi. Draco era rimasto immobilizzato come se qualcuno gli avesse scagliato un Petrificus Totalus.
- "Non deludermi".
E alla fine, con aria compiaciuta, il Signore Oscuro si Smaterializzò insieme al suo serpente.
Ce l'avrebbe mai fatta a fare una cosa del genere? Il giovane Serpeverde sperava tanto che si trattasse solo di un brutto sogno dal quale presto si sarebbe svegliato.
Narcissa scoppiò in lacrime, disperata. Draco cadde in ginocchio sul pavimento, ancora con la manica dell'abito alzata, con il Marchio Nero in vista, cominciò di nuovo a tremare ma era incapace di dire una sola parola, osservava il vuoto. Sua madre si appollaiò insieme a lui.
- "Sei... sei sicuro di riuscire a fare una cosa del genere, tesoro?" lo accarezzò dolcemente sulle guance come per consolarlo.
Draco non rispose. Una parte di sè sperava di sì mentre l'altra sapeva già come sarebbe andata a finire.
Forse era davvero arrivato il momento di riscattarsi, ma in quel momento la sua mente si chiedeva solo "Come farò adesso?".
Narcissa gli diede un bacio in fronte e lo abbracciò forte, singhiozzando. Il ragazzo restò impassibile ma poco dopo sua madre vide che anche a lui scese una lacrima, con i suoi occhi grigi, pieni di dolore, puntati ancora nel vuoto.

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