Cap. 2 -Strane voci

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L'indomani mi sveglio alle 11:00. Oggi è sabato quindi non c'è scuola, per fortuna, non voglio vedere Luca e tanto meno Ale.
Mi alzo dal letto e mi guardo allo specchio e penso Beh... Ale è decisamente più bella di me.
Ad un tratto sento una voce dirmi «Ma che dici?! Tu sei bellissima, Higy.»  Mi giro ma non vedo nessuno, impaurita dico «C-chi sei?!». L'altro mi risponde con voce triste «Io... io... devo andare!»  Resto immobile a fissare la porta, devo ammettere che ha una voce bellissima, melodica direi...
Penso a quello che mi ha detto... Bellissima? Io? Ma dove?!
Con questi pensieri che mi frullano per la testa vado a farmi una doccia, poi esco per andare al parco. Mentre cammino ripenso a Ale, Vorrei che tutto questo fosse uno scherzo, ed ecco che risento quella voce «Higy, piccola, non ci pensare più, lui non ti merita e Ale è una... beh neanche lei ti merita!».  Mi giro sempre più impaurita, ma ancora una volta non vedo nessuno, inizio a guardarmi intorno, ma niente sono totalmente sola...
Ma dai, qui in questa strada non c'è mai nessuno! Calma Higinia, calma. È solo la tua mente che ti gioca brutti scherzi! Mi convinco così e continuo a camminare. «Higy... io... esisto, solo che... non qui.». Mi fermo «Che vuoi dire?! Non qui?! Cioè?! Perché continui a chiamarmi Higy? Fatti vedere! Oh, diavolo!»
C'erano così tante domande che volevo dirgli ma mi interruppe dicendo «Hey, piccola, piano... non posso risponderti, mi dispiace».
Misi subito le cuffie , per non pensarci più, ma i pensieri superavano il volume della musica nonostante fosse così alta, Chi è? Che vuole da me?  Non esisto qui... che vuol dire?
Arrivo al parco e sento una voce, familiare stavolta «HiginiaMi giro e vedo Ale... Lei?! Con che coraggio mi chiama dopo quello che mi ha fatto?!
Non la saluto neanche. Lei si avvicina e mi «Senti, te la sei presa tanto ieri?». Sento la rabbia salirmi dentro, sto per rispondere quando sento di nuovo quella voce maschile «Higy... va via ti sta prendendo in giro! Non dire nulla, vai!!». Io non l'ascolto e dico «Ma ti pare? Sai, rubarmi il fidanzato non mi fa arrabbiare!!».  Lei mi guarda e ridendo di gusto «Ahahahah ma pensaci... secondo te c'è qualcuno che ti ama veramente? Ma fammi il piacere! Ciao ranocchia!»
Resto immobile, mentre una lacrima scende...  Forza Higinia, devi essere forte! Dovevo ascoltare quella voce, forse...
«Sì, Higinia, dovevi ascoltarmi!» Con rabbia «Chi sei? Che vuoi da me?! Fatti vedere!!», «Higy, non posso». Lo ignoro e trono a casa.

*
Verso sera ritorna la voce «Higy, scusami io vorrei farmi vedere ma non posso, davvero!» «Ma dimmi chi sei?! Che vuoi dalla mia vita?!» Nessuna risposta.
Decido di uscire a mangiare qualcosa in un bar, per distrarmi, almeno un attimo da quella voce. Mentre cammino rieccola «Higinia, forza ti aspettiamo!» Cosa?! Aspettiamo?! Chi mi aspetta e dove?!
La voce però è diversa, è femminile e molto dolce. «Chi sei tu stavolta?»,«Ahahahah non posso davvero, ma ti aspettiamo!»  perché? PERCHÉ?! Chi sono? E che vogliono da me?!
«Hey, sono Alexia, stai per...»  questo voce è anche femminile ma diversa dalla prima...
Alexia?! Non conosco nessuno che si chiami così! Alexia fu interrotta dalla voce maschile «Alexia non puoi dire il tuo nome a un mortale, è una regola!!», «Ops... scusa!»
Dopo non sentii più nulla. Pensai che era dovuto "allo stress" e continuai la mia strada verso il bar

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Evanescence - Whisper

[...]No one's here and I fall into myself
This truth drive me
Into madness
[...]Don't try to hide
(Though they're screaming your name)
[...]Fallen angels at my feet
Whispered voices at my ear
[...]She beckons me
Shall I give in?

Traduzione:

[...] Non c'è nessuno qui e cado dentro me stessa
Questa verità mi fa
Diventare pazza
[...]Non cercare di nasconderti
(Anche se stanno urlando il tuo nome)
[...]Angeli caduti ai miei piedi
Voci sussurrate al mio orecchio
[...]Mi chiamano con un cenno
Devo cedere?

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