LUST - Deadly Sin

748 12 13
                                    

Prima di cominciare, ci terrei a ringraziare WP_Advisor, che mi ha dato la possibilità di sfidare me stessa partecipando al MonthShoot di gennaio.
Un grazie speciale va alla mia autrice preferita, YagaIsBack , che mi ha sopportata, supportata ed aiutata.
Senza di lei non ce l'avrei mai fatta a portare a termine questa storia.
(Vi consiglio vivamente di andare a leggere le sue opere, sono vere e proprie opere d'arte meravigliose, Broken Souls è la mia preferita in assoluto!)

***


Sophie si sedette su uno sgabello troppo alto e consumato, posto davanti al bancone dell'angolo bar; le gambe accavallate sembravano due lunghi rami dell'albero del peccato, mentre il vestito di raso rosso pareva che le fosse stato disegnato addosso, accarezzandole la parte alta delle cosce, dove un reggicalze che induceva a pensieri non leciti, con una certa malizia, si lasciava intravedere.

C'era dello spesso erotismo in quell'abbinamento, ma lei lo indossava con indifferenza, quasi fosse un comune paio di jeans.
Sophie non vi vedeva alcun male nei propri indumenti, anzi, li vantava quasi, come se fossero stati scelti apposta, giusto per mostrare la sua disinvoltura in simili vesti.

I lunghissimi capelli neri erano stati sapientemente raccolti in una coda di cavallo, lasciando così scoperto un collo sottile e pallido, che armoniosamente andava a congiungersi alle esili spalle.
I suoi occhi, grandi e verdi, tradivano i modi da gran donna, facendo trasparire un accenno di purezza che innegabilmente riusciva a suscitare negli uomini un interesse quasi animalesco.
A tratti pareva che volessero trasformarsi in cacciatori di tesori, in modo da poter profanare quel tempio che era il corpo della ragazza, portandosi via il piacere come un tesoro.

Nonostante fosse di spalle, poteva sentire addosso gli sguardi dei presenti che, ardenti, bruciavano sui lembi di pelle chiara, lasciati liberi dalla stoffa rossa dell'abito.
Sorrise, compiaciuta da tutto quell'interesse che, alla fin fine, era ciò che aveva desiderato ottenere.

Si era recata in quel club di lusso per poter ostentare la propria bellezza, per sentirsi bramata da sconosciuti che non avevano idea di chi lei fosse - forse una dea, o magari una fata notturna.

In realtà, lì, ci andava spesso, anche se quelle capatine abitudinarie altro non erano che un suo piccolo sfizioso segreto.
Lo Scarlett Club non era altro che un'immensa villa in stile liberty, rimodernata per poter essere fonte di guadagno, svago e piacere.

Quando si oltrepassava l'enorme cancello, ci si ritrovava in un giardino costeggiato da alberi e siepi, con un paio di lampioni che infondevano all'ambiente esterno una luce fioca, mistica.
All'ingresso, un luogo abbastanza anonimo, vi era una ragazza dall'aria simpatica, ammiccante introduzione al locale che si andava a disegnare oltre le sue spalle.

Scostato il tendone nero, si entrava direttamente nella sala da ballo.
Uguale ad una discoteca, se non per un palchetto che ospitava una gabbia e svariati pali per la lap - dance, lo Scarlett Club era diventato centro nevralgico per le fantasie oniriche di molti avventori notturni, in cerca di un'avventura da poter raccontare il giorno seguente, con aria sognante.

Alla destra della vastissima sala, si poteva trovare la zona relax, arricchita da un camino a legna e un enorme divano rosso dove uomini e donne, in abiti che non lasciavano nulla all'immaginazione, chiacchieravano con i cocktail in mano, lanciandosi occhiate maliziose.
Infine, il vecchio bancone del bar, dove un giovane ragazzo che sembrava correre tra un drink e l'altro, faceva la sua mera figura.

LUST - Deadly SinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora