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Appena arrivata nella nuova casa a New York, entrai e occupai la stanza più grande prima che me la rubava mio fratello. Prima vivevo in una vecchia casa e la mia stanza era uno sgabuzzino; ora invece ho una vera stanza con la parete in vetro che da sulla terazza per vedere la bellezza di New York, una scrivania gigante per mettere i miei amati libri (non di scuola, quelli puzzano!) e il mio mac per scrivere delle storie visto che mi piace scrivere; a sinistra ho un armadio, anche quello enorme dove devo sistemare i miei tanti vestiti e le mie scarpe e al centro della stanza il mio gran lettone a 2 posti. Mia madre fa la maestra di italiano, invece mio padre e mio fratello di 18 anni (quando erano in Italia) lavoravano nel loro bar. Io invece vado al 3 anno di liceo e non so cosa aspettarmi dalla nuova scuola, nuovi prof e nuovi compagni, sono un po' agitata, ma non troppo perché so di potercela fare. Si fa buio e mi metto nella terrazza su un dondolo per prendere un po' d'aria e guardare le luci accendersi e spegnere.
(...)
*Alzati oraaa, sono le 7.10!!!* urla mia madre dal piano di sotto; mi sveglio di scatto quando ricordai che era il primo giorno di scuola e velocemente decisi di mettermi una maglietta Nike grigia con lo stemma nero e un paio di jeans chiari con gli strappi nelle ginocchia; Come scarpe decido di mettere delle Adidas nere in pelle e poi cominciai a truccarmi. Si sa che ci sto tre quarti d'ora a truccarmi ma pazienza! Misi il fondotinta e la terra, poi l'eyeliner, il rimmel e il blush e presi dei biscotti in cucina per stoppare la fame improvvisa. Scesi da casa con mio fratello Saimon, che lui è al 5 anno del liceo; andammo a scuola a piedi, visto che è vicina, (una gioia!) Arrivati non sapevo cosa fare, già Saimon se ne era andato e io rimasi lì e per non essere osservata presi il cellulare e feci finta di parlare al telefono, finché non suonò la campanella. Entrai ma non sapevo dove stava la mia classe e un ragazzo abbastanza alto mi chiese *ti serve qualcosa?*, *sì, vorrei sapere dov'è la 3G liceo classico* risposi, *ah si, adesso ti accompagno, nel frattempo mi dici il tuo nome?* mi disse sorridendo, *Charlotte, il tuo?* ricambiai il sorriso, *Alessio ma mi faccio chiamare Ale*, *perfetto Ale!* dissi sorridendo.
Arrivai in classe e ringraziai Ale; *ciao tu saresti Charlotte Blanco?* mi chiese la prof di italiano, *sisi piacere!*, *il piacere è tutto mio!*. In classe non c'era ancora nessuno perciò mi sedetti in un posto sperando che non era occupato.

Un bacio tra amore e odio. 🍃Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora