Mar
Era passata ormai una settimana da quando eravamo tornati nel nostro anno; ossia il 2010 e siamo partiti con il nostro ridicolo pulmino tutto pitturato,per un viaggio senza meta, portando solo con noi la chitarra,soldi che Bartolomeo aveva lasciato a Thiago e tra l'altro io incinta di due settimane. Tuttavia a noi non interessava niente di tutto ciò: il nostro scopo era quello di far conoscere la nostra band e la nostra musica in giro per il mondo e chissà, un giorno sfondare nel mondo della musica come una vera e propria band famosa. Il nostro viaggio senza meta ci ha condotto in una sosta\tappa: Punta del Este in Uruguay. Fino ad oggi non ho mai avuto la possibilità di intraprendere un viaggio al di fuori di Buenos Aires, visto il mio passato burrascoso; però adesso grazie all'aiuto della band e del mio Pela ho la possibiltà di viaggiare e conoscere il mondo. Thiago sta parcheggiando di fronte un hotel che di prima vista sembra molto lussoso. Devo ammettere che un pò mi vergogno con questo pulmino così strambo in questo hotel così lussuoso.
-Amore mio c'è qualcosa che non va? Hai dolori alla pancia? Ti senti bene?
-Amore è tutto ok; stavo solo pensando...
-A cosa pensi?
-A ciò che è successo...- sussurro, respirando contro il finestrino chiuso. È una giornata molto bella, siamo in primavera pur essendo ottobre, visto che dall'altra parte del mondo è autunno; qui invece è primavera e tra un pò arriverà l'estate e non vedo l'ora poichè è la mia stagione preferita. Thiago si volta verso di me e con una mano mi accarezza una guancia. -Già è stato un pò troppo per tutti, ma almeno guarda il lato positivo: questo viaggio ci ha aiutato a crescere, nonostante fossimo fin troppo maturi per l'età che avevamo e tutto questo a causa della terribile infanzia che abbiamo avuto ognuno di noi. Esso ci ha dato la possibilità di cambiare il futuro; ci ha dato l'opportunità di salvarci dalle terribili sciagure che ci erano destinate,ma la cosa più importante ci ha donato nostro figlio/a. Perciò Mar non rimurginarci così tanto, e pensa alla vita che stiamo per costruire; insieme.-Alzo lo sguardo in direzione di Thiago mentre lui continua ad accarezzarmi la guancia.-Lo so Thiago, lo so, ma il fatto è che non posso credere a ciò che Luz ci ha fatto: praticamente ci aveva tolto tutti i nostri ricordi, ci aveva fatto dimenticare le persone a noi più care, lavandoci il cervello e dandoci nuove identità. Credimi quando sono tornata e l'ho rivista avevo intenzione di saltarle adosso e soffocarla, ma per fortuna Tina mi ha bloccato, e ringrazio il cielo che mi era tornata la memoria, altrimenti invece di soffocarla; semplicemente l'avrei uccisa. - Thiago, sentendo ciò che stavo dicendo scoppia in una risata fragorosa mostrandomi il suo sorriso meraviglioso che ogni volta mi fa perdere un battito del cuore.
-Per fortuna Justina, altrimenti sarei dovuto venire a trovarti in prigione.-
-Dai scemo.- Dico colpendolo con un lieve schiaffo sul suo braccio.. -Scherzavo su. Vieni qui e dammi un bacio- mi avvicina di più a lui e mi lascia un bacio casto sulle mie labbra. -Ancora non ho capito come hai fatto a ricordare tutto.- a quella affermazione mi irrigidisco sul posto. Ora che dovrei fare? Dovrei dirglielo come ho fatto, o dovrei semplicemente inventare una storia? Guardo i suoi occhi e capisco che non posso mentirgli, perciò raccolgo tutte le forze che ho e rispondo alla sua frase. -Ehm....ecco...si..cioè....insomma...è stato grazie ad un ricordo che Luz mi ha mostrato.....-
-Quale ricordo?- mi chiede curioso come sempre. - Di un nostro ricordo.-
-Quale tra i tanti amore?-
-Di quello sulla spiaggia dove ci scambiavamo le chiavi dei nostri cuori.- rispondo accarezzandomi la collana che avevo al collo. È veramente strano il fatto che al tempo in cui ero resettata questa collana compariva sempre dinanzi ai miei occhi e che ogni volta che cercavo di liberarmene lei tornava sempre e, grazie ad essa, sono riuscita a ritrovare il mio Pela pur non sapendo chi fosse realmente. Thiago si stacca leggermente da me per guardarmi negli occhi. -Sul serio?- mi guarda stupito. -Si. Luz mi ha detto che quando mi hanno portato in laboratorio per resettarmi io mi ero legata così tanto a quel ricordo che non riuscivano a resettarmi. 4 volte ci hanno provato, fino a quando il Dottor Kant non ha trovato quel ricordo e per questo motivo mi hanno iniettato un resettivo speciale, cosa che gli altri non avevano,per farmi dimenticare di te. Era per questo motivo che gli altri si sono svegliati mentre io continuvo ancora a "domire", fino a quando non ho visto quel ricordo e così ho ricordato tutto.- Thiago mi sta guardando con aria triste, si vede che tutto ciò gli ha fatto del male, come del resto a tutti ha provocato dolore.
-Giuro che io l'ammazzo a Luz.-
-Rallenta Bedoya, ne abbiamo parlato fino ad ora di non fare niente a Luz e poi, avendo cambiato il futuro,tutto questo non succederà, no?- Dico a Thiago accoccolandomi a lui. -No, per fortuna no.- Controbatte lui lasciando dei baci suoi miei capelli.
-Ehi piccioncini, se avete finito di coccolarvi qui al telefono c'è Nico che vuole parlare con te Mar.- Dice Tacho mettendosi in mezzo tra noi.- Ed è molto arrabbiato.-
-Passamelo, ci penso io.- Comando a Tacho e lui fa come gli dico. -Pronto?-
MARIANELLA TALLARICO RINALDI! Giuro che adesso vengo e ti trucido. Dove hai il tuo telefono? Ti ho lasciato 10 chiamate e più di 30 messaggi. Cosa ti avevo detto prima di partire? Di chiamarmi o mandarmi un messaggio così io non sono in pensiero per te; per l'amor di Dio sei incinta!- dice infuriato tramite il cellulare. -Scusami Nico me ne ero completamente dimenticata. Prometto che non succederà più e comunque siamo arrivati, abbiamo deciso di fare come prima sosta a Punta dell' Este in Uruguay.-
-O lo spero tanto, altrimenti mi toccherà venire insieme a voi fino a quando non nascerà il bebè.-
-Promesso. Come vanno le cose lì? Come stanno tutti?- chiedo cercando di liberarmi dalla sua predica. Passiamo il resto della telefonata a parlare degli altri che sono rimasti al "Hogar Magico", e dei nostri progetti in questi giorni.-Ora devo andare, ma ti prometto che stasera ti chiamerò e mi farò sentire.-
-Perfetto, in che Hotel allogerete?- Mi giro intorno per vedere se c'è qualche insegna dell'hotel e appena la trovo rispondo a Nico. -Presso l'hotel "Il Belvedere".-
-Mi raccomando, le camere devono essere separate e ben distinte: tu, Jazmín e Kika in una stanza, mentre Thiago,Tacho e Rama in un'altra.-
-Ma Nico, abbiamo già fatto Rock n' Roll quindi potremmo benissimo stare oguno nelle rispettive stanze con i propri ragazzi.-
-Niente ma.-
-Ci proveremo, ma non ti possiamo assicurare niente.- dico ridendo. Ovviamente avremo fatto come ritenevamo meglio.
-No forse non hai capit...- lo interrompo prima che possa finire -Devo proprio andare Nico, i ragazzi mi stanno aspettando.-
-Aspetta, ricordatevi sempre, quando siete tristi che <Dietro le nuvole, il cielo...-
- <È SEMPRE AZZURRO!> rispondiamo tutti in coro. -Grazie Nico, ti vogliamo bene saluta tutti ciao!!!- dopo aver riattaccato a Nico, restituisco il cellulare a Tacho e scendo dal pulmino dirigendomi verso Thiago che mi cinge le sue braccia sulla mia pancia e nel mentre l'accarezza.
-Thiago ma sei sicuro che questo Hotel sia adatto a noi?- domanda Tacho un pò perplesso mentre continua a guardare verso l'hotel.
-Stai tranquillo Tarrito se il Pela ci ha portato qui significa che va bene come Hotel, e poi pensa che ci rimaremo per poco tempo e trascorreremo più tempo fuori che non nell'hotel .- rispondo a Tacho. -La smetti di chiamarmi Tarrito? Ormai ti è tornata la memoria e potresti benissimo chiamarmi Tachito come eri solita chiamarmi.-Controbatte Tacho.-
-Ci proverò, ma ora preferisco chiamarti Tarrito! - dico scoppiando a ridere. Poco dopo anche gli altri scoppiano a ridere tranne Tacho, che mi guarda con una faccia che dice "questa me la paghi". E così ci avviamo tutti verso l'entrata dell'hotel. L'interno dell'hotel è qualcosa di stupendo: è tutto completamente in legno! Ci sono della grandi vetrate che illuminano le ampie stanze e che mostrano la vista mozzafiato sul mare che si trova a pochi passi dall hotel; ci sono delle piscine grandissime e dietro alla piscine si trova un grande e fitto bosco; accanto alla reception c'è un'ampia sala da attesa con grandi sofà e delle enormi lampade bianche; la reception si trova vicino alla sala d'attesa: il bancone è completamente in legno e dietro vi è un grande armadio con molte chiavi. Dietro il bancone vi sono due receptionists tutte e due more e con la stessa divisa verde dell'hotel che ci guardano mentre noi ci avviciniamo per prenotare le stanze. -Salve ragazzi, in cosa possiamo esservi utile?-
Tutti noi ci riguardiamo per decidere chi deve parlare e come al solito mandiamo avanti Thiago. -Salve vorremmo prenotare tre stanze da letto doppie se è possibile.- dice Thiago sorridendo alla receptionist che a sua volta le sorride. Ingelosendomi di tutto ciò, do una leggera gomitata alla pancia di Thiago e gli sussurro: -Se continui così,mi prenoto una stanza per conto mio. Lui semplicemente alza le mani in segno di scuse.
- Si, certo per quanti giorni?-
-Una settimana.- dice Thiago. -Perfetto, ho bisogno dei vostri nomi e cognomi e di documenti di riconoscimento per la registrazione!- A quella risposta ci voltiamo tutti verso Kika. Lei essendo del futuro,non è registrata da nessuna parte nella nostra epoca e di conseguenza non possiede un dcumento d'identità, quindi uno di questi giorni andremo a registrarla, o meglio lei e Rama andranno a farla registrare. Vedendo che nessuno risponde mi faccio avanti io. -Mi scusi ma alla ragazza le hanno rubato da poco il portamonete con tutti i documenti, perciò dovremmo andare a fare l denuncia e rifare tutti i documenti.-
-Non si preoccupi, me ne basta anche uno.- a questa risposta tiriamo tutti un sospiro di sollievo e Kika, guardandomi mi mima un "grazie".
-La prima stanza a nome di chi...?-
-Thiago Bedoya Agüero e Marianella Tallarico Rinaldi.- dice Thiago passandole le nostre carte d'identità. La ragazza prende i noatri documenti e ci registra. -ecco a voi- dice restituendocele. -la seconda, invece?-
-Juan Morales e Jazmín Romero, ecco a lei i nostri documenti. -dice Tacho. -Ecco a voi le vostre carte; la terza camera?-
- Ramiro Ordóñez e Francisca Zanata, la ragazza senza il documento; perciò le do il mio- dice Rama porgendole il suo documento. Una volta registrati tutti chiediamo il costo totale del pernottamento. -Oh non vi preoccupate è già stato pagato tutto!- per un momento sgarriamo gli occhi per ciò che abbiamo udito. -Mi scusi, ci potrebbe dire chi è stato a pagare tutto?- chiede Jaz. -Ora controllo; ah si ecco,un certo Nicolàs Bauer.-
-Ah capito.- controbbatte Jaz. - la colazione è dalle 8 fino alle 10. Il pranzo dalle 12 alle 14, mentre la cena è dalle 19 alle 21. Potrete usufruire delle piscine quando non avrete intenzione di andare in spiaggia, della palestra e delle stanze relax dove potrete coccolarvi con massaggi e molto altro. Questo è tutto, grazie per averci scelto e buona permanenza.- dice la ragazza, dandoci le chiavi delle nostre camere. Ci avviamo tutti verso l'ascensore per andare alle nostre stanze. -Ragazzi, qual' è il numero della vostra stanza?- domando. -La nostra è la 82.... la vostra, Kika?-
-La nostra è la 70.- risponde Kika. - E quella vostra,Petiza?-chiede Jaz voltandosi verso di me. -La 77, e non chiamarmi Petiza. Ok, sono nana, ma non offendermi. E poi sono un pò cresciuta di altezza da un pò di tempo a questa parte, no?- chiedo sbuffando. -Si cresciuta sei, ma non di altezza, bensì di stupidità- risponde Tacho. -Perdonami Tarrito non me ne ero accorta proprio.- controbatto scandendo il suo soprannome datogli da me. -La prossima volta mi spiegherò meglio, Tarrito caro!- e così scoppio a ridere. -la vogliamo far finita una buona volta? Vediamo di rilassarci e pensare di sistemarci nelle camere.- risponde Rama intromettendosi tra me e Tacho. Le porte dell'ascensore si aprono e Thiago mi prende per mano mentre ognuno per volta usciamo dall'ascensore. Arriviamo alle nostre camere che più o meno sono vicine. -Allora ragazzi avete qualche progetto per oggi?- domanda Rama. -Beh visto che siamo senza vestiti, potremmo andare a fare un pò di shopping, che ne pensate?-propone Jaz. -Shopping io? Emh volevo dire... Shopping noi maschi? Bonita credimi preferirei che mi tagliassero i capelli piuttosto che fare shopping.- risponde Tacho. -Beh Bonito mio, se la metti così... sarebbe ora che tu te li tagliassi questi capelli sono troppo lunghi.- Dice Jaz avvicinandosi a Tacho. -Per te Gitana farei di tutto.- detto ciò iniziano a baciarsi. -Potremmo andare noi ragazze mentre voi ragazzi potreste che ne so, iniziare a pensare a qualcosa per la band. Che ne dite?- propone Kika. -Dico che sei un genio Kika.- dico saltandole adosso. -Occhio però, noi andiamo a fare shopping; ma, e ripeto ma, se verremo a sapere che avete fatto i pirati, credeteci non saprete quello che vi aspetterà. E vi dirò di piú... Jay in confronto sarebbe un santo! Quindi non vi conviene farci arrabbiare eh.- dico in tono di minaccia puntando il dito verso ognuno dei ragazzi, specialmente verso il mio Pela. -Amore mio, rilassati e và con le ragazze a divertirti! Noi vi penseremo e intanto penseremo a cosa fare per sfondare con la band!- controbatte il Pela avvicinandosi a me e lasciandomi un bacio a stampo. Nel frattempo si avvicina alla mia pancia e ci lascia un bacino -Fai il bravo bello/a di papà; e bada alla mamma!- a quelle parole quasi mi sciolgo. Le altre ragazze stanno salutando i propri ragazzi e così usciamo dall'hotel alla ricerca del centro commerciale.
Mezz'ora dopo...
-Ragazze penso proprio che ci siamo perse. Kika il tuo orientamento nel nostro mondo fa proprio schifo. Forse è meglio utilizzare Google Maps, please.- dice Jazmín ormai esausta. Era passata mezz'ora da quando avevamo abbandonato l'Hotel alla ricerca di un centro commerciale; Kika ci aveva assicurato di aver preso una mappa di Punta del Este e che in poco tempo ci avrebbe portate presso la nostra destinazione. Ammettiamolo Kika non sa cosa sia una mappa cartacea, tutto ciò deriva dal fatto che lei è del 2048 e lì le mappe cartacee sono ben che estinte. Ma Kika testarda com'è voleva capire come funzionassero, ed ora eccoci qui a vaneggiare per la città. È da un pò che la mia pancia e specialemente la mia schiena mi fanno male, ma non volendo offendere Kika decido di non dire niente e di proseguire in silenzio. -Ah eccolo qui si trova alla fine di questa vita. Grazie Google Maps, solo tu sei riuscito a salvarci.- dice Jaz che nell frattempo aveva messo Google Maps. - Visto Jazz, alla fine ci sarei arrivata anche da sola senza l'aiuto delle tecnologia- controbbatte Kika offesa. -Si, certo,sicuramente. Andiamo va!- come risposta Kika fa una smorfia e una linguaccia a Jaz. Entriamo dentro al centro commerciaale che è immenso e ci dirigiamo verso H&M. Decidiamo di separaci per andare a comprare abiiti per noi e per i nostri ragazzi. Compro della biancheria intima, dei paia di jeans magliette felpe e completi di tuta ed infine un paio di scarpe per il mio Pela. Passando vicino ad un manichino noto una bellissimo smocking e così decido di comprarlo insieme a scarpe eleganti nel caso ci fosse stata una serata importante. Per me decidoo di comprare biancheria intima, semplici vestiti primverili per tutti i giorni, completi sportivi, magliette, felpe, gonne, jeans, legginz, scarpe basse e speciialemente con il tacco le quali non mi possono mai mancare, bassa come sono. Raggiungo Jaz alla cassa quando di colpo intravedo un vestito bianco, corto metà coscia, tutto bianco e con il pizzo sopra al petto e alle spalle. È lungo fino a metà braccia,e dietro alla schiena è tutto scollato. Vicino ci sono un paio di louboutin nere alte. Decido di prendere il vestito e di compralo. Una volta aver raggiunto le ragazze, paghiamo il conto ed usciamo dal negozio. Il resto del pomeriggio lo passiamo a girare per negozi e comprare qualche accessorio e un pò di trucchi. Thiago ogni mezz'ora mi manda dei messaggi per sapere come sto e m'informa che i ragazzi stanno avendo delle idee per la band. Una volta uscite dal centro commerciale decidiamo di prendere un taxi, poichè io non riesco a portare tutte quelle buste. Una volta arrivate all'hotel; i ragazzi ci attendono all' entrata per portarci le buste nelle nostre rispettive stanze. Scendiamo dal taxi e andiiamo incontro ai nostri ragazzi salutandoli con un bacio al voolo e ci dirigiamo ognuna nelle proprie stanze. -Amore ma quante cose hai comprato?- mi domanda Thiago. -Solo il minimo indispensabile per questa settimana. Dai ora cambiamoci così andiamoo a cena dagli altri.- controbatto prendendo un vestito e andando in bagno per cambiarmi.
Dopo esserci cambiati, usciamo dalla nostra camera e raggiungiamo gli altri che sono seduti tutti insieme a tavola mentre stanno discutendo riguardo qualche argomento.
-Ragazzi, ho un'idea su cosa si può fare domani. Oggi ho visto un volantino dove c'era scritto riguardo una gara di band; il vincitore avrebbe inciso un disco con una delle case discografiche più famose; cosa ne pensate?- propone Tacho durante la cena. -Una grande idea!!- rispondiamo tutti in coro. Il resto della serata lo passiamo discutendo riguardo alla gara di domani: i ragazzi stanno scegliendo quale canzoni cantare, mentre noi ragazze pensiamo ai vestiti e al trucco. Finito di mangiare, lasciamo la sala da pranzo e prendiamo gli ascensori per tornare nelle nostre camere. Ci diamo appuntamento per le 9 e poi ci auguriamo la buona notte. -Amore cosa ne pensi di questa gara?- mi domanda Thiago mentre chiude la porta della nostra camera. -Penso sia un'ottima idea, ed è strano che sia venuta in mente a Tacho. Di tutta risposta Thiago mi sorride, è vero, Tacho non è mai stato un grande riguardo a proporre le idee, forse quel viaggio lo ha cambiato. Entro nel bagno e mi metto il mio pigiamino e nel mentre chiamo Nico per raccontargli della gara di band e della nostra giornata. Esco dal bagno e mi infilo nelle coperte accocolamdomi a Thiago.
-Ti amo Pela-
-Anche io ti amo Mar-. Al suono di quelle parole, sorrido addormentandomi fra le sue braccia.
STAI LEGGENDO
Casi Angeles: La Familia de Thiago y Mar
Teen FictionTrama: Dopo il ritorno dal futuro, dove i ragazzi sono rimasti per più di due anni cercando di resistere a tutta la malvagità che vi era, mentre una parte di loro viveva la propria vita nel 2008 normalmente come se non fosse successo niente e, a...