Capitolo 3

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Amsterdam, 15 febbraio.


POV Harry

Non potevo credere ai miei occhi. Era davvero lui? Si era davvero interessato a me? Esitai per un momento, prima di rispondere.

» "Disturbo? Quale disturbo? Non può essere che un piacere."

Digitai, frettolosamente. Il mio sguardo non si distolse dall'icona di quella chat neppure per un secondo e, qualche secondo dopo, una spia rossa segnava due messaggi non letti.

» DJZee – "Lo immaginavo, passivella. Senti, ma quella linguetta, è vera?"

Sgranai gli occhi e mi schiarii la gola, tossendo una volta o due.

» DJZee – "Sarebbe perfetta, se si muovesse sul mio cazzo. Ti scoperei la bocca molto volentieri."

Le mie guance si arrossarono, non mi capacitai di ciò che avevo appena letto. Era talmente inusuale che lo rilessi più e più volte, prima di sentire una scarica di eccitazione scorrermi addosso e qualcosa nei miei slip risvegliarsi. Una mano scese verso questi, posandosi e premendo come a voler reprimere tutto ciò che stava nascendo, mentre le mie gote diventavano rosse dall'imbarazzo.

» "Uhm... Sì? Tu credi?", digitai nuovamente. 

Non sapevo esattamente cosa rispondere. Per un momento il mio cervello decise di maledire Nick, mi aveva cacciato in un fottuto disastro, e non sapevo minimamente come uscirne. Ma, cosa peggiore, non volevo uscirne.

» DJZee – "Lo credo eccome. Quanti anni hai, passivella?"

» "Ventotto, e tu?"

» DJZee – "Ventiquattro. Siamo entrambi adulti e vaccinati, che ne diresti di una bella scopata?"

Santissimi numi, era serio? Risi tra me e me, scuotendo il capo oramai rassegnato. Se era ciò che voleva, perché non accontentarlo? Vedere quel viso contratto dal piacere che la mia lingua e le mie labbra gli facevano provare, provare del piacere grazie a lui, lasciarmi andare sotto i suoi tocchi, sotto i suoi modi che erano di certo tutt'altro che dolci... Frena, Harold. Cazzo. Frena. Scrollai la testa, ora in modo più vigoroso, quasi a risvegliarmi da quello stato di trans in cui ero entrato pochi istanti prima. La mia mano, senza rendermene conto, era stata trasportata all'interno dell'intimo ed ero intento a masturbarmi al solo pensiero di quel ragazzo, che mi stava facendo perdere completamente il controllo. Forse Nick aveva ragione, mi sarebbe servita una distrazione.

Il suono di una nuova, ennesima notifica mi fece riportare l'attenzione allo schermo del mio laptop.

» DJZee – "Sono passati tre minuti. Che c'è, devi pensarci, principino sul pisello? Avanti, so che ti piacerebbe. So che mi sbavi dietro, i tuoi like e le tue reazioni me l'hanno fatto intendere nella maniera più chiara possibile."

Risi, di gusto. Ero stato davvero così evidente? Mi fermai a rifletterci per qualche altro istante. Non avevo qualcuno a bloccarmi, in quel periodo. Avrei potuto concedermi a lui nella maniera più tranquilla di sempre.

» "Ci sto. Dimmi solo quando, e dove."

Le mie dita pigiavano sui tasti così rapidamente che dovetti correggere quella stessa frase per ben tre volte, così da non sembrare un quindicenne preso dalla sua prima cotta. Sospirai. Solo in quel momento pensai a Lily, e mi maledii. Dovevo assolutamente trovare una sistemazione. Non la potevo di certo portare dietro.

Mi sentii in colpa e scrissi a Nick, il quale mi rispose dopo non molto, dicendo che non mi sarei dovuto preoccupare, che ci sarebbero stati lui e mia madre e che di certo qualche giorno di stacco non mi avrebbe fatto male. Annuii tra me e me, aveva ragione. Lo ringraziai in tutti i modi possibili ed immaginabili, quindi ripresi il controllo del mio laptop. Nuovi messaggi mi attendevano.

HinkyWhere stories live. Discover now