Mi chiamo Timodemo e sono nato in Grecia, in una piccola città di nome Nauplia, a poche miglia da Argo. Nauplia è il nome di un borgo in riva al mare; e io, quando vado indietro con la memoria fino ai giorni della mia infanzia, rivedo una strada che scende verso una spiaggia piena di scogli, e un grappolo di case imbiancate a calce, con le porte e le finestre verniciate nei colori dell'arcobaleno: il rosso, il giallo, l'azzurro, il viola, il verde smeraldo... Anche le barche dei pescatori che ci sono giù al porto sono dipinte con gli stessi colori e, in più, mostrano sulle fiancate immagini di draghi, di arpie, di divinità infernali o celesti. In questo posto c'è sempre il sole,e non piove mai. (Io, almeno, non ricordo di aver visto piovere). Ci sono molti bambini e molti cani che gironzolano da una casa all'altra e poi ritornano sul molo del porto, i bambini per giocare tra le reti e le barche tirate in secco, e i cani per disputarsi qualche carogna di gabbiano o per stendersi al sole. Ogni tanto si sentono delle grida e si vedono delle donne che corrono verso gli scogli, dove altre donne scarmigliate indicano un punto nell'acqua: "È lì! No, è lì!" Queste cose succedono quando cade in mare un bambino; ma, in genere, nel momento in cui le donne gridano non c'è più niente da fare, perché il bambino, dopo aver annaspato per un tempo ragionevole, è andato sott'acqua. I bambini, a Nauplia, sono poco più numerosi e poco meno randagi dei cani. L'unica differenza tra le due tribù, quella dei cani e quella dei bambini, è data dal fatto che i cani, di notte, dormono dove capita. Mentre i bambini dormono dentro alle case. Quasi tutti (bambini e cani) hanno dei genitori. Io ho una madre, Pasitea, con due poppe grandi ciascuna come la mia testa, e i capelli neri tenuti sciolti che le arrivano fino in vita. Attorno a mia madre ci sono uomini sempre diversi che le portano roba da mangiare o vestiti, si sdraiano sul suo letto e qualche volta prendono in braccio anche me. (Fine del ricordo). Soltanto dopo qualche anno che sono andato via da Nauplia ho poi capito cosa faceva mia madre per vivere, e perché io non avevo un padre. Pasitea era una prostituta e gli uomini che venivano nella nostra casa erano marinai. Nauplia è il porto di Argo, una città importante e con molti traffici; e chissà, forse quelle case sopra il molo erano tutte abitate da prostitute. Forse i bambini con cui giocavo erano i loro figli. Anche se non posso esserne sicuro, credo che l'ipotesi che ho appena fatto sia accettabile e, anzi, verosimile.
Con mia madre, ci sono rimasto finché ho cominciato a crescere e ad avere dei ricordi più nitidi: diciamo, fino all'età di cinque anni. (Ma potrebbero anche essere stati sei). Un giorno che eravamo in casa noi due soli, Pasitea mi disse che non potevo continuare a vivere in mezzo alla strada, e che mi avrebbe mandato a scuola "come i figli dei ricchi". Mi promise: "Imparerai a leggere, a scrivere e ad andare a cavallo. Diventerai un giovane per bene, e poi un uomo rispettato e importante". In realtà, la maledetta mi aveva appena venduto a un allevatore di schiavi. La mattina del giorno successivo mi fece indossare il mio unico vestito decente e mi mise sul carro di un venditore di terraglie, che doveva accompagnarmi dal mio nuovo padrone. Io riuscii a piangere per tutta la durata del viaggio, cioè per tutto il giorno. Quando finalmente il mercante di terraglie mi disse di scendere dal suo carro, perché ero arrivato, mi guardai attorno attraverso le lacrime e vidi alcune casupole di pietra e alcune catapecchie di legno, riunite in un brutto villaggio sotto il cocuzzolo di una montagna. Seppi poi che quel posto, dove dovevo trascorrere il resto dell'infanzia e parte della giovinezza, si chiamava Dorikranos (che significa, più o meno, "sormontato da una punta"), e che persino le cornacchie e gli avvoltoi lo evitavano. Soltanto i ratti, tra tutti gli animali selvatici che ci sono nel mondo, ci vivevano volontariamente, e soltanto le vipere si beavano al sole tra le pietraie della rupe che sovrastava il villaggio.
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Un Infinito Numero
Historical FictionATTENZIONE: CONTENUTI INADATTI A UN PUBBLICO SENSIBILE. [NdE: Essendomi accorto che wattpad careva di questo fantastico libro di Sebastiano Vassalli, ho deciso di aggiungerlo.] Mecenate, Virgilio e il suo segretario Timodemo, in viaggio nelle terre...