Stavo immobile nello spazio, non mi muovevo perché i muscoli mi addoloravano. Intorno a me c'erano migliaia di altre "larve" come me. Come degli embrioni in fase di sviluppo. Non eravamo altro che migliaia di bolle d'aria nell'acqua, l'unica cosa esistente. Tutti erano uguali, non c'erano né belli, né brutti, né deficienti, né saggi. Questo pensiero era bello e brutto allo stesso tempo. Brutto, perché nessuno ti riconosceva, nessuno ti faceva complimenti e nessuno ti trovava particolare. Bello, perché non c'erano persone importanti o persone inutili, tutti occupavano lo stesso posto nella piramide sociale, l'unico posto.
Quando saltavamo, l'acqua ci rallentava, così sembrava imitassimo la moviola, come un atleta durante un salto.
Il posto che incombeva su di noi, era nero. Non c'erano colori per la mancanza del sole, l'unica cosa che tutti desideravano vedere una volta nella vita. Sì, almeno una volta.
Eravamo costituiti da una bolla grande e tante bolle microscopiche che ci ronzavano attorno, come un'aureola. Questi piccolissimi palloncini contenenti aria, si moltiplicavano ad ogni nostro balzo(al giorno d'oggi, chiamato compleanno)...Una volta raggiunti 1001 balzi, ogni bolla aveva il diritto di poter visitare Blue, il mondo dei colori, permettendo così di dar spazio a tante nuove piccole talee, tante piccole bollicine. Io, (bolla solitaria),avevo 999 balzi. Questo significava che me ne mancavano solo 2 per venir portata a Blue. Ho detto venir portata perché, ogni bolla che avesse sopra i 1001 balzi, aveva il privilegio di salire sulle navicelle speciali per venir trasportata lontano da Black (paese del nulla, nonché la nostra terra natia).
Adesso penserai...ma che diavolo facevi durante i tuoi 1001 compleanni? Beh, la verità è pura e semplice; il tempo passa talmente veloce (un balzo al secondo), che non mi ricordavo nemmeno di essere nata. In un battibaleno, erano passati i miei ultimi due balzi mancanti, e all'improvviso sentii una vibrazione. Era il segnale che ci richiamava (me e i miei compagni di balzo) ai ranghi. Rimbalzammo tra le bolle adolescenti e ci "imbollammo" in direzione delle navicelle speciali. Una volta entrati, ci fecero accomodare in delle nicchie, intagliate apposta per noi. Il viaggio verso Blue era lunghissimo. Quando sbarcammo avevamo 79368290156 balzi. Eravamo giusto in tempo per vedere il sole che subito dopo morivamo dalla vecchiaia.
Dopodiché rinascevamo tutti in dei corpi nuovi, costretti a fare questo ciclo all'infinito senza fermarci per riprendere fiato.