IL FINTO POETA

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Tutto ha inizio qui, nella mia stanza. Seduto su una vecchia sedia scricchiolante, con un quaderno aperto scarabocchiato ed una matita consumata.
Non sono uno scrittore, né un poeta ma ci sono momenti che mi piace scrivere su questo quaderno le frasi che mi vengono in mente. Però quelle più belle sono quelle che vengono dal cuore.
Ci sono momenti che vorrei queste frasi abbiano una destinazione, e che facciano sorridere facce spente, facce deluse. Soprattutto vorrei scrivere queste frasi a Leila, la ragazza di cui sono innamorato ma lei non sa questo, non ho il coraggio, sono troppo timido. Ogni volta che la vedo il mio cuore batte così forte che sudo, freddo. Freddo come la neve. È così bella, con quel sorriso smagliante, quei capelli lisci da sembrare morbidi al tatto.
Dopo una buona mezz'ora a pensare decido di fare quattro passi. La città al tramonto è sempre affascinante, amo questa città, il suo essere trasgressiva ed elegante attira l'attenzione di tutti.
Camminando mi fermo davanti ad una libreria, e c'era un piccolo cartello "Non sprecare nessuna occasione, la vita non ti da' l'opportunità due volte. Ora o mai più.", io guardo e penso "Perché no? Perché non dare il mio racconto e le mie frasi? Come dice il cartello ora o mai più." .
Così decido di andare indietro, mi giro e vado a sbattere contro una persona.
Si, quella persona era Leila.
La guardo "scusami, spero che non ti sei fatta male. Ciao.." ed abbasso lo sguardo, troppo imbarazzante. Leila mi risponde solo con un semplice e carino "Ti ringrazio, ma non mi sono fatto nulla." e sorride, io l'ho guardata con la coda dell'occhio e beh meravigliosa, quel sorriso che potrebbe far sciogliere anche il sole.
Dopo lo scontro con Leila, torno nella mia piccola casa e quando entro butto giubbotto e cappello dove capita.
Vado nel mio angolo con la solita sedia, prendo il racconto e le frasi ed inizio a pensare che titolo metterci.
Passano settimane ed io ancora senza un titolo, il lavoro che è appena finito posso trovare l'ispirazione per questo racconto in tutta leggerezza.
Vado in città, nella libreria, sulla spiaggia ma niente. Inizio a stressarmi, poi mi fermo e si! c'era un piccolo museo in centro e quindi andai li. Anche se piccolo il museo era molto bello, stile Barocco. Dentro era stupendo, aveva dei lineamenti morbidi ed aveva dei quadri pazzeschi, decido di trovare l'ispirazione qui perché potrebbe essere l'occasione che aspettavo. Vedo tutti i quadri, tranne uno. Che stava un po' nascosto, come se fosse messo in disparte, lontano da tutti un po' come me. Lo guardo e vedo un uomo che in ginocchio dà una lettera ad una donna che sta sorridendo, poi tolgo lo sguardo da li e vedo il titolo del quadro. "Il finto Poeta" io lo fisso, ed urlo "la mia occasione!!" poi subito chiudo la bocca sennò so guai, ma mentre appunto il nome si avvicina un signore anziano "È sempre bello vedere un ragazzo qua in un museo. Ormai i ragazzi pensano ad altro, per esempio al telefono, a come vestirsi. Sono poche le persone che vengono qua, e soprattutto sono poche le persone che guardano quel quadro" io sorrido, e gli chiedo perché non guardano quel quadro. Lui si mette affianco a me "Questo quadro rappresenta, da come vedi, quest'uomo che si dichiara con una lettera. Ma nessuno chiede cosa c'è scritto in quel foglio, perché danno per scontato la sua dichiarazione. Ma tutte le frasi, poesie e libri che siano dedicate a qualcuno che si ama, vengono tutte dal cuore. Non pensiamo a come fare bella figura con parole complesse o belle, ma gli diciamo quello che proviamo per quella persona sapendo anche ch'egli può distruggere quel cuore innamorato." il signore sospira e sorridente "ragazzo, nei tuoi occhi vedo l'amore. Hai gli occhi di non sa esprimere il suo amore, e tieni questo amore chiuso. Chiuso nella mente. E se rimane li può anche consumarti l'anima. Come è successo a me."
io divento rosso dall'imbarazzo e prima di andare gli chiedo "Cosa vi è successo?" l'anziano mi guarda, con uno sguardo cupo "Ho perso il mio amore. Ho perso casa mia, il mio luogo dove potevo essere al sicuro. Quando perdi casa tua, non trovi nulla uguale come casa tua ed io non volevo un'altra casa, io volevo solo quella casa. Era il mio mondo, la mia essenza era la mia anima." avevo capito che non amava più, ed è brutto. Però curioso gli domando dov'è andato il suo amore e lui con una faccia triste "Me l'hanno portata via. 30 anni fa. Dopo un periodo che lei era sempre malata, andammo in ospedale e gli diagnosticarono un tumore. Quel tumore l'ha divorata, in 20 giorni..."
io abbasso lo sguardo e dico "Mi dispiace tanto per voi, da come ha parlato eravate una coppia fantastica." mi sorride e mi saluta perché il museo doveva chiudere.
Così torno a casa come un fulmine e scrivo il titolo, finalmente.
Il giorno dopo porto tutto a questa libreria, quando vado verso l'uscita vedo lei seduta di fronte. Penso che mi abbia visto perché si guarda intorno.
Poi i nostri sguardi si incrociano ed io, divento rosso, lei guarda si copre la bocca e sorridere. Io faccio un sorriso uno sforzo enorme e filo via.
Tornato a casa decido di uscire solo quando arriverà il postino.
Passa una settimana, io sono uscito solo per la spesa.
Il 21 novembre, tornato dal supermercato trovo la posta.
Prendo e corro a casa, butto la spesa sul tavolo e controllo.
Luce, gas e poi quello che aspettavo da un bel po', apro e... "Si!! Hanno preso il mio racconto. Si! Si!" cammino per la casa esultando come un calciatore e decido, ovviamente, di passare davanti la libreria per vedere quando pubblicheranno il libro.
"Sono passato esattamente 45 volte. Questa attesa mi uccide!"
Decido di passare.. Eccolo! vado vicino "Il finto Poeta. Autore: Shy" io sorrido come un bambino e vado via, per strada penso "Strano, Leila la vedo sempre ma da quando l'ho vista seduta dove sta la libreria, e come se fosse scomparsa..." così pensai che avesse trovato un ragazzo, e non usciva più per la città oppure non passava più dove sto io. Torno a casa ceno e vado a dormire. Dopo un mese monotono da far schifo, vado a vedere se il libro ha fatto successo o meno. Quando arrivo c'era una comitiva di 8 ragazzi e c'era lei, tutti per il mio libro!
Passando di fianco sento "voglio conoscere l'autore è dolcissimo!" quella voce, la sua voce Dio! era troppo dolce quella voce. Non so come fare ma devo trovare il coraggio di dire che l'amo.
Passa un paio di giorni e c'era lei con il libro, mi metto di fianco e con coraggio dico una frase del libro - "Non so come fai ad avere tutto contro Jim, hai il mondo contro e tu stai lì a fare finta di niente."! Jim la guarda " Sarah a me non importa del mondo, può anche scomparire. Finche' tu stai qua, al mio fianco nulla ha importanza per me."
Leila mi guarda sbalordita "l'hai letto anche tu!" io rido e la guardo "Beh più che leggere l'ho scritto."

Fine..

Beh questo racconto di me e mia moglie è finito, ti porterò con me.
Ti amerò per sempre amore mio...

Leila 11/03/90 - 21/09/2017

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