Solo un attimo fa la folla, la calca, il mare di gente che lo circonda e lo rende spaesato, perso.
Era entrato in quell'arena con l'unico obiettivo di dimostrare la sua forza al più spietato degli giudici, ovvero se stesso e senza sforzo ne aveva quasi liquefatto l' imponente struttura aizzando le sue fiamme fino a splendere in un orgoglioso ardore.
Si era sentito forte Natsu e irraggiungibile, come la stella più bella del cielo, solo un istante, solo un frammento di tempo quando gli occhi scuri si erano abbassati al suolo a contare i corpi esanimi di quei suoi sfidanti dettati dal destino.
Li aveva fatti stramazzare al suolo in un alito di fuoco e quasi aveva provato pena per loro, i maghi più forti di Fiore erano stati arrostiti come formiche sotto una lente gigantesca, sotto la sua mano potente e segnata dai duri allenamenti, senza il minimo sforzo.
Un ghigno beffardo gli si era stampato sul volto, le labbra imbrattate di sabbia si erano sollevate ma quel suo pensiero costante, quel: "non essere mai abbastanza forte" gli era piombato addosso e Natsu aveva serrato la mascella e stretto un pugno tenacemente fino a far scricchiolare le falangi.
All'improvviso le urla e gli schiamazzi l'avevano travolto, l'avevano confuso e sollevando gli occhi aveva cercato quella palla blu con tanto di ali in mezzo alla ressa degli spettatori che impauriti dalle fiamme si erano apprestati a scappare da quella arena diventata un forno infernale.
Il cuore batte troppo forte, il sangue fluisce così veloce da far pulsare le orecchie e digrignare i denti dal nervoso, la temperatura corporea sale fino a far diventare la pelle bollente. Sta perdendo il controllo e ciò provocherebbe un guaio tremendo, deve trovare Happy immediatamente, focalizzare la sua immagine lo tranquillerezebbe ma è quella di una altra persona che coglie tra le gente.
Ora il tempo sembra essersi fermato e Natsu a corto d'aria sgrana gli occhi, ogni dettaglio di lei impresso nella mente torna ad avere forma e battiti di cuore.
-Lucy- soffia tra sé e sé come ad accertarsi che non si tratta dell'ennesimo sogno mentre le urla giungono alle sue orecchie sempre più lontane e un polverone di sabbia si solleva difronte a lui rendendo la figura snella della ragazza opaca, dai contorni sfocati.
Prende lunghe boccate d'aria, sente come se un incendio durato un istante avesse incenerito tutto quanto quello che lo circonda, reso polvere e cenere quella massa indistricabile di gambe, braccia, teste, urla e persone. Tutto tranne lei, tranne Lucy e quei suoi occhi grandi che non avrebbe mai pensato di rivedere proprio qui ma che ora lo fissano di rimando mentre non riesce a distogliere i suoi da loro.
Lucy è lì in mezzo agli spalti, le mani a schermarsi il petto nudo e brandelli di vestiti a coprirle qua e la quel corpo bianco e bello, le sua labbra a cuore che si schiudono e impercettibilmente Natsu sembra sentirla tremare, affondare le unghia nella carne delle braccia e scuotersi finalmente da quel torpore per rivolgergli parola.
Un: -Natsu- soffiato appena trapela dalle labbra sporche di rossetto, un flebile respiro il suo ma che lo fa sorridere e colorargli di un lieve rossore le guance. Un sorriso bianco gli spicca sul volto e il cuore ora gli batte in maniera diversa nella cassa toracica, un senso di pace sembra essersi diffuso intorno a lui e placato i suoi sensi andati in tilt ma perché, si chiede Natsu mentre affonda i piedi nel terriccio per raggiungere Lucy, perché sente il petto contratto da spasmi e la testa vorticare follemente? Perché?Si ritrovano in una stanza ora, entrambi con la schiena posata al muro uno di fronte all'altro e lanciarsi occhiate fugaci e sorrisi sinceri e furbi. Sbuffa Natsu, le braccia conserte al petto nudo e lo sguardo poi a rivolgersi verso la porta -Cosa staranno facendo ad Happy?!- bofonchia stizzito, una leggero calore trapela dai suoi muscoli tesi e la voce chiara di Lucy a tranquillizzarlo nuovamente, inconsapevolmente.
-Non lo stanno mica torturando! Le guardie del concilio vogliono solo interrogarvi prima di portavi dal re- lo avvisa un poco saccente stringendosi nel mantello nero, tastando con i polpastrelli la consistenza del tessuto sporco e polveroso.
Osserva Natsu, il suo volto squadrato e virile incapricciato a mirare la porta chiusa, un profilo di una guardia, sapientemente messa lì a far da piantone, che appena si intravede dalle sbarre della finestrella incastonata nel legno che la riveste.
E per Lucy è troppo forte quel desiderio di affondare il naso nella pieghe del mantello, sentirne un goffo odore di sapone mescolato al sudore di Natsu, ma è un profumo buono quello, odore di ragazzo pulito e un brivido le percuote la spina dorsale perché quell'odore le era mancato. Ne approfitta ancora un po' sollevando gli occhi appena per osservare tra le ciglia lunghe la figura del drago ancora intento ad osservare verso la porta.
Pensa Lucy e la testa gira a causa di quel profumo, avrebbe potuto invocare Virgo e farsi dare dei vestiti ma Natsu le aveva offerto quel suo mantello e lei l'aveva soltanto afferrato, stizzita per giunta, coprendosi poi furiosa. Ma quanta stizza fasulla trapelava da quelle labbra mordicchiate tra i denti, era cosi felice di trovarselo accanto che il suo povero cuore rischiava di esplodere.
-Perché Fairy Tail quest'anno non ha partecipato?- chiede all'improvviso facendole serrare la mascella e indurire lo sguardo, solleva le iridi e lo se lo trova davanti, il viso corrucciato in espressione interrogativa e quei capelli fin troppo lunghi a incorniciargli il viso.
-Ecco sono cambiate un po' di cose mentre non c'eri- dice piano Lucy, distogliendo lo sguardo da quegli occhi selvatici e maledettamente tentatori.
E Lucy pensa, si arrovella, cerca il modo più sensibile per dirgli come stanno le cose, di come la loro famiglia non esiste più. Ma i suoi occhi grandi si dilatano nel registrare la risata gracchiata di lui, solleva il viso e lo trova ghignante -Be' capisco senza l'elemento più forte della gilda non avreste mai vinto il grandi giochi di magia- si pavoneggia spavaldo passando una mano sul torace pronunciato.
E Natsu sta scherzando e Lucy lo sa che sta scherzando ma qualcosa le riempie il petto: rabbia, tristezza, malinconia e ancora rabbia difronte a quella sua leggerezza e diamine ciò la fa incazzare terribilmente.
-Ma che ne sai tu- si ritrova a dire spiazzandolo e ammutolendolo, affondando il viso nel tessuto imbarazzata, maledicendolo ancora una volta perché Natsu gliela aveva strappata con le mani quell'affermazione, con le dita era andato a cavargliela dentro le viscere cacciandogliela fuori.
-Scusa- dice l'istante dopo ciondolando sui talloni nel sentirsi osservata, uno sguardo cupo e perplesso che si abbatte su di lei facendola sentire inerme, senza scudi.
-Lu- mormora Natsu solamente sfiorandole con le dita la spalla, un contatto appena il suo, i polpastrelli scivolano lungo il braccio fino alla mano di Lucy, la sente che trema e il terrore nel pensare che sia la rabbia a farle pulsare il sangue in quel modo lo rende nervoso.
Qualcosa lo spinge verso l'oblio, come un buco a nero a squarciare l'universo e risucchiarlo in esso trascinandolo indietro nel tempo a rivivere i giorni passati con lei. Quei giorni dal sapore felice, di quei momenti all' insaputa di lei tra le lenzuola fresche, passando le notti a vederla dormire.
I ricordi lo assalgono come un uragano, tanto forte da sconvolgere ogni pensiero celebrale. Avverte una forte pressione nel petto esercitata da una forza invisibile che quasi gli impedisce di respirare e boccheggia Natsu, chiude gli occhi e lascia che il profumo di lei gli riempia le narici.
Sente il respiro di Lucy accelerare, il diaframma battere a un ritmo più veloce e sollevando le palpebre si accorge di quanto vicino siano i loro sguardi. La fissa, si riempie gli occhi dei suoi, così belli e scuri ma irradiati dall'oro screziato che ne contorna le pupille, più dilatate nota.
-Natsu non così vicino- mormora Lucy in uno sprazzo di lucidità sentendosi andare a fuoco. Ma Natsu continua a guardarla intensamente, non sa se per un secondo, per un ora o un anno come quello appena trascorso, sa solo che Lucy è lì di nuovo accanto a lui e pensa che questo istante dovrebbe durare ancora tanto, come giusto che sia.
Il tempo ha perso valore come se avesse cessato di scorrere e sorride Natsu quasi inconsciamente nel vedere negli occhi di Lucy la stessa sorpresa, lo stesso smarrimento, lo stessa incapacità di porre fine a quel dolce contatto dal retrogusto amaro. Il cuore s'accartoccia nel rimembrare quel supplizio subito di due anime legate ma lontane.
Ma non importa più perché lui e Lucy sono insieme ora, ancora una volta come ora come sempre, nello stesso luogo, nello stesso momento, senza averlo cercato o concordato ma solo per un bellissimo scherzo del destino.
-Non importa Lu.. la distanza, l'anno passato... non importa perché ci apparteniamo io e te- dice in un sorriso infantile che l'avvolge tutta -E potremmo dividerci ancora ma alla fine ci ricongiungeremo sempre, siamo due rette incidenti, no?- continua in un tono che la lascia spiazzata.
Con la bocca sgranata Lucy lo guarda sorpresa, in parte dovuta a quella sua illuminante quanto atipica affermazione intelligentemente corretta. Ma le gambe tremano e il cuore batte troppo forte per riuscire a contenere nella gabbia toracica quell'organo ormai fuori controllo perché Natsu dice cose strane, intelligenti per giunta, e poi è troppo vicino a lei, troppo, tanto da sentirne l'odore dei suoi capelli e maledirlo di averli fatti crescere così tanto perché la voglia di affondarvi le dita è maledettamente tentatrice.
Nastu continua a fissarla, un discorso avvenuto tra lui e Gildart a svolazzare nel cervello.
-Ragazzo appena la incroci fai l'uomo- gli aveva detto Gil con tanto di pacca paterna sulla spalla in quell'incontro fortuito avvenuto mesi prima, ma Natsu decide un istante di spegnerlo quel cervello che a lui piace poco usare in situazioni adrenaliniche e non fare l'uomo ma agire come drago.
-Natsu che fai?- ridacchia però nervosa e acuta Lucy agitandosi nella morsa in cui la sta costringendo, forse un po' troppo perché Natsu socchiude appena un occhio come in una smorfia infastidita, quella risata nevrotica gli aveva quasi perforato un timpano.
-Lu stai..ferma- le ordina ma dolce e roco tanto da calmarla e farla annuire e annientare in lei ogni incazzatura plausibile.
Si da della stupida Lucy nel sentire il naso di Natsu sfiorare il suo, perché doveva essere arrabbiata e doveva fargli capire ciò che aveva provato in quell'anno senza lui.
Doveva dirglielo di come con quella lettera le aveva strappato il cuore e portato via con se.
Ma Lucy non dice nulla, forse troppo stupida o troppo coinvolta o forse semplicemente e Natsu ad essere troppo.
Colmando la distanza in un battito di cuore Natsu non pensa più a nulla se non a premere le labbra contro quelle di Lucy, così morbide e calde. Le afferra le braccia, la sente respirare velocemente e sbattendola contro il muro Natsu ascolta solo quello che l'istinto gli dice di fare e l'istinto malandrino gli suggerisce cose poco raccomandabili.
Come quella di impregnarsi la bocca della sua saliva dando vita a un bacio infinito quanto famelico e pensare a come sfilarle poi quegli inutili vestiti uno ad uno reclamando con le mani la sua pelle, ma tenta di tenere a bada i suoi istinti animali Natsu e godersi Lucy, godersi questo momento.
E' stato straziante dividersi eppure fu curioso di come le distanze e le circostanze avevano reso tutto più semplice. Ma cazzo se le era mancata, alcune notti si era sentito morire senza percepire il suo corpo caldo vicino, il suo fiato a respirargli nell'orecchio e quei mugugni che ogni tanto faceva, solo a pensarla parlare nel sonno, Natsu sorrideva.
E Lucy ansima, con le dita percorre le spalle di Natsu e quasi si sente soffocare nel sentirsi la lingua stritolata da quella di Natsu, le sue mani che compulsive l'accarezzano da per tutto, intrufolandosi tra le pieghe del mantello per assaporare direttamente sui polpastrelli la pelle del ventre scosso dai tremiti dell'eccitazione.
I bacini a cozzare ripetutamente e la voglia di Natsu che cresce, che la fa sentire a Lucy tra le sue gambe divaricate e non può che mordersi un labbro quando le bocche si scostano e lui le sussurra -Ti voglio- senza nessuna esitazione.
Lo ringhia con gli occhi chiusi Natsu -Ti voglio Lu... adesso perché te lo devo dimostrare quanto mi sei mancata- le dice con urgenza.
E Lucy butta il capo indietro, in un ansito annuisce perché lo vuole con tutta se stessa, perché vuole viversi Natsu fino in fondo.
La cosa peggiore è che gli farebbe fare tutto ciò che vuole. Senza obiezioni, senza remore.
Senza pensare al dopo che sarebbe inevitabile e complicato più di quanto non sia stato questo recente passato senza un "noi".
Ma Lucy sa che la cosa peggiore sarebbe in realtà frenarsi dal farsi del bene per non rischiare di farsi infinitamente più del male e ora tra le braccia calde di Natsu poca importa se per un anno è stata male fino ad odiarlo.
Un odio fasullo quello, un scatoletta a contenere tutto il suo amore per lui.
E allora nulla più a senso e Lucy fa in tempo a registrare il fruscio dei calzoni di Natsu calati appena, il tocco ruvido delle sue dita a calarle le mutandine dalle cosce e il mantello che scivola via da lei, cadendo morbido sul pavimento.
Le labbra a contrarsi in una smorfia e gli occhi a chiudersi per trattenere le lacrime quando Natsu si spinge in lei, violandola, riempendola in un grido soffocato da un bacio.
Se lo stringe forte con le braccia intorno al collo e le gambe allacciate ai fianchi tonici di lui, se lo stringe forte e pensa che sentire il suo corpo nudo fremere contro il suo è qualcosa di straordinario, che quelle lacrime sul viso sono di pura felicità e che porca miseria Natsu la fa godere e lei vorrebbe urlare con tutto il fiato in gola.
Natsu invece ringhia roco in sibili soffocati tra i denti, percepisce il profumo di Lucy che violento lo stordisce e tutto ciò e troppo forte.
Sente i suoi seni invitanti, tanto schiacciati contro il suo torace da rischiare quasi di farli esplodere, i capezzoli duri contro la sua pelle sudata e le gambe che sempre più avvinghiate a lui lo costringono in una morsa quasi dolorosa ma tutto è sopportabile per sentirla il più vicino possibile.
E Natsu spinge irruento, sempre più affondo, riempendola con il suo membro duro e pulsante, sostenendo Lucy con le sua braccia abbronzate e forti mentre entrambi sfogano le voglie in un amplesso brutale, animalesco ma intenso e sentito.
La bacia ancora, le dice che: - Cazzo Luce mi fai morire così- e si riempie il cervello e le orecchie dei suoi gemiti, di quei lamenti sussurrati appena che lo spronano a riempirla con tutta la forza che ha in corpo, affondare in lei senza risparmiarsi.
La sente trattenere le urla mordendosi le labbra quando non è lui a farlo, le unghia a scaricare passione e dolore sulla sua schiena forte e poi quell'ansito smorzato fatto insieme, con le fronti posate una sull'altra e le bocche vicine.
Ansima Natsu sulla bocca di Lucy, con gli chiusi la tiene ancora stretta al suo corpo scosso dai tremiti dell'orgasmo e dall'adrenalina che ancora scorre nel sangue.
E a Lucy viene da sorridere perché si sente felice, si sente completa, appagata dal piacere appena ricevuto ma dal calore di Natsu che ora solleva le palpebre per inondarla di verde e d'amore. Un sottile spiraglio di smeraldo ma che l'avvolge tutta e la fa sorridere di rimando difronte a quel suo sorriso bianco e malizioso.
Un istante e Natsu, ancora dentro di lei, la guarda mortalmente serio e non le dice nulla, perché tra di loro i discorsi non sono mai serviti, tanto meno le parole. A Lucy basta quello suo sguardo contratto per capire ciò quel il cuore di Nastu urla a gran voce e quindi sorride e basta premendo le labbra contro le sue nel sentirlo sfilarsi via da lei.
Un piccolo gesto che serve a dirgli -Siamo legati io e te, in un modo o nell'altro- restando ancora un po' appicciati tra effusioni e carezze.Il "Clak" della porta si infila antipatica tra i due insieme alla voce burbera della guardia, l'uomo avvisa Natsu di raggiungere il suo amico gatto, non nota niente lui che in armatura guarda i due appena con cipiglio.
Squadra il ragazzo dai capelli rosa appoggiato alla parete con le braccia conserte, per poi spostare lo sguardo sulla giornalista avvolta nel mantello nero, sembra tutto uguale a prima e forse gli sembrano solo un po' più sorridenti ma scrolla le spalle e poco garbato nuovamente ricorda a Natsu che il re lo aspetta per l'udienza.
Da loro le spalle e Natsu lo segue -Ci si vede fra poco Lu- esclama sornione scuotendo una mano, non curandosi dello sbuffo della guardia e Lucy lo guarda, stringe le cosce sporche ancora di rivoli della sua essenza e il cuore si fa un piccolo nel vederlo andare via da lei, ancora una volta.
L'orribile spettro del passato le compare davanti ma basta quello sguardo di Natsu, ha reclinato il capo un istante solo per rivolgerle un sorriso.
Basta quello a sollevarla e con le guance che si imporporano affonda il viso tra le pieghe del mantello nel ricordare ciò che prima le ha detto, prima che quella guardia apparisse dal nulla.
-Sono tuo, lo sono sempre stato e non sono i chilometri a fare differenza- le aveva detto in schiocchi di baci e strette possessive facendola esplodere di felicità.
Lucy pensa che le parole con Natsu non servono ma non sono mai sprecati quei pochi sussurri che il drago le soffia e stringendosi nelle spalle sospira, deve aspettarlo ancora un po' però non si cruccia e sorridendo l'aspettativa di averlo accanto ancora le riempie il cuore.
-Se mio e non vai più da nessuna parte senza di me-
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La mancanza di te
RomanceDopo un anno di separazione, Natsu ritorna a crocus sconvolgendo il proseguimento dei grandi giochi di magia e il cuore di una certa maga.