SFIDA-2

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IL GIOCO DEL FOLLE (traccia 1)

_Only-Invisible_
Sinapsi_Corrotte
Hater-h

Mi sveglio e apro gli occhi. Non vedo niente comunque. Sembra che qualcuno mi abbia messo una benda sugli occhi. Riesco ad intravedere un volto attraverso la benda, ma non riesco a capire chi sia. Mi sta trascinando per terra. Provo a muovere leggermente le mani. Sono bloccate da qualcosa. La persona che mi stava trascinando si blocca, e poi ricomincia a trascinare il mio corpo e parlarmi nel mentre.
Ha una voce familiare. Ma non riesco a capire chi sia......
Provo a sentire quello che dice, ma sento i suoni molto ovattati e distanti.
"Finalmente ti sei svegliato"dice "Stai dormendo da un'ora. Forse di più. Dobbiamo fare un gioco!" Sghignazza.
Poi alza la benda e prima che lo possa vedere in faccia, mi colpisce con un tubo di ferro. Svengo di nuovo.
..............
Quando mi sveglio, sono sospeso a mezz'aria, sorretto da quattro catene.
Sento dei passi. Probabilmente è il mio rapitore. Il mio cuore accellera leggermente.
Poi lo vedo in faccia. È mio... Fratello.
"Lucas, cazzo fai?" Urlo incazzato.
Lui ride e mi guarda "Voglio un po' giocare. È il mio regalo di compleanno per te!"
Lo guardo. È un folle. Sarebbe impossibile trattare con lui.
"Cominciamo!" Urla.
Una tastiera scende dal soffitto e si blocca davanti alla mia faccia. Il mio braccio destro si scioglie dalle catene.
"Ecco le regole! C'è una combinazione di quattro numeri. Tu devi indovinare da cosa è composta o muori. Niente suggerimenti!"
Comincio ad agitarmi, ma riesco comunque a mantenere la calma.
......
Silenzio.
......
Totale.
......
Poi prendo coraggio e premo un numero. Il 5. Sento un suono di errore, e una lucina rossa lampeggia sulla tastiera. Sento un rumore come di ingranaggi. Poi qualcosa scende dall'alto e sento un dolore lancinante al braccio sinistro. Mi volto e... Il braccio.....Non c'è più.....
Urlo. Di rabbia e di dolore." Tu non sei un umano! Tu incarni il demonio! Sei un bastardo!"
Ride. "Io non lo incarno, ma quasi."
Non capisco che cosa vuol dire. Ma poi si fa silenzio e continua il gioco: il gioco del folle.
Comincio a sudare freddo. Il cuore accellera. Vertiginosamente. Non sono lucido. L'ansia sale molto velocemente.
Premo un altro tasto. Il numero 1. Una lucina verde illumina la tastiera. Sono salvo. Per ora. Tiro un sospiro di sollievo. Ma non si gioisce prima della fine.....
Premo un altro numero. La luce è rossa. Preso dall'ansia, premo tutti i numeri, uno dopo l'altro. La tecnica sembra funzionare. I meccanismi si bloccano e le lame non scendono.
Ma quando sembra che tutta sta andando bene, un'altra lama scatta e si dirige verso la mia gamba destra, tranciandola di netto. Urlo dal dolore, un dolore insopportabile. Basta. Ne ho avuto abbastanza. Premo un ultimo numero e la serratura scatta, liberandomi dalle catene.
Mi strascico per terra, mentre il mio sangue rosso scuro macchia il pavimento. Lucas non si fa sentire. Lurido bastardo, se esco vivo da qui gliela faccio pagare!
Mi dirigo faticosamente verso un'altra leva, situata per terra. Esito prima di tirarla, perché ho paura che possa essere un'altra trappola.
Ma poi mi decido e tiro. Sento un'altro rumore meccanico, fino a che un pezzo di pavimento si alza verso il soffitto. Lo sapevo! Credo di rimanere spiaccicato al soffitto. Ma all'ultimo secondo il soffitto si apre, aprendosi in una discarica.
Tutto a un tratto sento come il rumore di un altoparlante, e poi lo sento: Lucas.
"Fratellino! Sono contento che tu sia sopravvissuto alla prima prova! Ma il gioco non è finito. Manca la seconda prova! Dopo quella potrai anche andartene. Contento?" Ridacchia.
"Vaffanculo stronzo! Appena esco ti ammazzo!"
Lui non risponde, forse non può sentirmi.
Poi c'è un rumore di catene rotte, è un ruggito bestiale. Ha liberato qualcuno. O qualcosa. Comincio a strisciare il più velocemente possibile.
Ma quando mi giro, vedo che cosa mi insegue.
È un essere rosso, con solo dei pantaloni strappati addosso e un mantello di pelle di capra.
Sulla testa ha due paia di corna gigantesche. E il volto. Il volto è la cosa più orribile che io abbia mai visto. Comincio a strisciare ancora più velocemente, finché non riesco a nascondermi dietro a un auto spaccata.
"Dai su fratellino! Non ti nascondere! Lui può sentirti!"
Poi ricomincia a ridere. Una risata malvagia e folle.
Poi l'essere spunta accanto a me. Mi alza da terra, tirandomi per la maglietta. Poi mi ributta a terra. In mano gli spunta una falce, rossa come il sangue. Solo quando cala la falce, capisco quello che voleva dire prima mio fratello: lui non era il demonio. Lui l'aveva catturato.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 04, 2017 ⏰

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