The Beginning (Prologo)

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THE BEGINNING

Avete presente quando siete al primo anno di liceo e guardate tutto con occhi nuovi? Nel mio liceo o ti fai conoscere subito o non sei nessuno. Siamo nella Grande Mela, una delle città più belle, ricche e caotiche al mondo, è ovvio che in un piccolo spazio come il liceo ognuno cerca di emergere tra gli altri, è una convinzione che si ha da sempre: o ti fai conoscere, o non andrai da nessuna parte. Io non la penso così. A me non è mai interessato essere qualcuno, mi bastava essere Christine Magnusson. Ma purtroppo, non è mai stato possibile, o almeno non lo è stato al liceo. Il problema stava proprio nel mio cognome, Magnusson, portato anche da un'altra persona, al contrario di me molto popolare e che ha sempre voluto esserlo: mio fratello, Thomas. Io e lui abbiamo due caratteri del tutto diversi da sempre e sempre sarà così. Io sono cresciuta come mio padre, Kieran Magnusson, un adulto norvegese sempre rimasto ragazzino, molto nerd, con gli occhiali tondi in viso e un aria da professore svampito di lettere, che in effetti è quello che è. Da lui ho preso la passione per i libri, per la lettura e per gli autori. La mia giornata ideale? Coperta, cioccolata calda e marshmallow, e un libro, un libro qualsiasi. Un altra passione presa da mio padre è l'amore per la musica. Con lui ho ascoltato i migliori album anni sessanta e settanta, i migliori gruppi rock, la migliore musica jazz e la più splendida musica classica. Come lui, amo qualsiasi genere, dall'Opera Lirica all'Heavy Metal, dall'Opera Sinfonica al Hard Rock. Insomma, amo la musica e basta. E' stato proprio lui ad insegnarmi a suonare la chitarra, che strimpellavo quando avevi del tempo libero e sempre lui mi ha aiutata a far venir fuori la mia voce, così che io potessi cantare accompagnandomi con lo strumento. Ma il mio sogno più grande è sempre stato quello di diventare esattamente come lui, professoressa di lettere in Università.

Thomas, invece, ha preso tutto da mia madre, Abigail. Lei è un'estetista e truccatrice americana abbastanza famosa, ha truccato, acconciato e messo a lucido una serie di personaggi famosi di Tv, Cinema e Teatro. Diciamo che la nostra famiglia è comunque conosciuta, ma Thomas e mamma vorrebbero da sempre una fama ai livelli più alti. Ecco perché Thom ha sempre voluto essere quello popolare nelle scuole. Con il suo gruppo di pochi prescelti, a girare per la scuola come fosse Dio in terra. Veste sempre firmato, sempre tutto perfetto, super profumato e con i capelli sistemati alla perfezione. Fa palestra tutte le sere e gioca a boxe, senza però fare combattimenti, mamma dice che potrebbe rovinarsi il viso. E' esattamente uguale a lei e a volte credo che sia gay. Sa di essere bello e su questo gioca un sacco. Si vanta come se non ci fosse un domani, organizza e partecipa a feste tutte le settimane, e puntualmente finisce con una ragazza diversa ad ogni sera. Insomma, classico bad boy donnaiolo, con una sorella quasi sfigata. Capiamoci, gli voglio un gran bene e non lo cambierei con nessuno al mondo, ma a volte mi dà alla testa, a volte lo prenderei a pugni sul suo bel viso e glielo rovinerei. Si crede troppo in alto e prima o poi cadrà e si farà davvero male.

Ma tornando a noi, ha due anni in più di me ed è parte del gruppo più popolare della scuola, beh in realtà è come se ne fosse a capo. Di conseguenza il mio desiderio di essere solo una delle tante è da subito finito sotto le scarpe delle decine di ragazze con gli ormoni a palla che venivano da me ogni giorno cercando di diventare mie amiche solo per arrivare a lui. Povere illuse. Comunque, avrete capito che mi conoscono tutti come "la sorella di Thomas Magnusson". Credo che la maggior parte delle persone neanche conoscano il mio nome. Questo è uno dei motivi per cui sopporto poco il gruppo di mio fratello, odio che le persone mi usino per i propri scopi, per un fine secondario. E poi sono casinisti, stanno sempre sul divano a giocare alla play o cose simili, parlano solo di ragazze e studiano poco, riuscendo comunque a prendere bei voti solo perché sono bellocci. Bevono, fumano e frequentano feste assurde. Insomma, averli per casa non è il massimo. Ma li trovo anche simpatici, per quanto Thom mi permetta di frequentarli. Quello che conosco meglio è Evan Tømmeraas, il migliore amico di mio fratello, anche lui norvegese. I nostri padre erano migliori amici dal liceo e Thom e Evan sono nati lo stesso anno. Ho vissuto la maggior parte della mia infanzia con loro e da piccolina avevo un enorme cotta per Evan. Ma crescendo, ho smesso di uscire con la coppia. Il perché credo l'abbiate già capito. Stavano cambiando e lo stavano facendo in un modo che a me non piaceva affatto. Stavano diventando popolari, già in seconda media, e al liceo si erano fatti conoscere subito, anche dalle ragazze più grandi. Avevano cominciato ad andare alle feste, a bere e fumare, ad andare ogni sera con una ragazza diversa. La decisione di non girare più con loro era stata del tutto mio, ma comunque Thom non mi avrebbe mai permesso di stare con loro, non mi aveva mai permesso neanche di stare con loro a casa. So che lo faceva per proteggermi, lo aveva sempre fatto nonostante tutto.

Fino in terza media non sarei mai andata a letto con uno di loro, in realtà non sarei andata a letto con nessun ragazzo, mi sentivo troppo piccola e per niente pronta. Ma all'età di 14 anni conobbi il mio primo ragazzo, con cui alla fine andai a letto. Non fu piacevole, ma non fu neanche l'unica volta che lo facemmo. Non lo amavo e lui non amava me, eravamo troppo piccoli per capire e tanto velocemente quanto era iniziata, era finita. Inutile dire che mio fratello, quando lo venne a sapere, andò su tutte le furie e se mamma non lo avesse fermato in tempo, avrebbe riempito di botte il poverino, cosa che avrei fatto volentieri io.

Quello che Thom non sa, o forse lo sa ma non me l'ha mai detto, è che al primo anno di liceo andai ad una festa, una delle loro feste, a casa di Evan. Fu lui stesso a farmi entrare quando mio fratello uscì con l'ennesima ragazza. Io non ci sarei andata alla festa, ma il gruppo di amiche che mi ero fatta mi aveva praticamente obbligata. Ero ancora piccola, spaesata, per questo cominciai a bere, vedendo anche le altre fare la stessa cosa. Non è mai stato da me fare ciò che facevano gli altri, ma quella sera mi sentivo davvero fuori posto e volevo essere il più possibile normale. Inutile dire che mi ubriacai a tal punto da finire a letto con Evan. Non ricordo molto di quella notte, ma so che abbiamo fatto sesso, ne ho avute le prove. Non ricordando nulla, non era stato difficile mentire a Thom, sopratutto perché Evan voleva comunque pararsi il culo e non avrebbe comunque detto nulla. Da quella sera tra me ed Evan non è più successo nulla. Ci parlavamo come facevamo prima, anche se sembrava in un certo senso strano. Un certo senso che non sapevo spiegarmi. Ma la cosa non mi interessava per nulla, non volevo essere coinvolta in nulla perché vivere con loro è come vivere in una menzogna. 


ANGOLO AUTRICE 


Salve a tutti, miei prodi lettori. Eccomi qui con una nuova storia tutta da scoprire. Come già accennato nella mia descrizione, sul profilo, ho talmente tante idee in testa ogni giorno che alla fine mi viene difficile andare avanti con una sola di esse. Questo per avvisare che potrebbe darsi che questa storia venga portata avanti a rilento, cosa che spero non accada. Spero invece che il mio amore per Skam e per Herman Tømmeraas mi portino a completarla. 

Perché parlo di Skam e Herman? Beh, perché la storia mi è venuta in mente proprio guardando la serie tv norvegese Skam e, siccome mi sono innamorata follemente di Herman (non scherzo, credo che lo cercherò e lo sposerò) e adoro il suo personaggio, Christoffer, ho messo lui come protagonista maschile. In realtà, devo ancora scegliere se impostare lo schema della storia mettendo ogni capitolo un personaggio diverso, oppure lasciarla tutta dal punto di vista di Christine. Ci penserò. Se intanto avete consigli, siete i benvenuti. 

In foto c'è la nostra cara Christine, che per chi conoscesse la serie è Eva in Skam. 

Detto questo, ci vediamo al primo capitolo di questo percorso, miei prodi! Alla prossima! 


~ bRoK

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