More Than Words

The Party (Capitolo 2)

THE PARTY

"Vado alla festa con mio fratello. Poi penso tornerò a casa sempre con lui, ma credo che a quel punto voi sarete già andate via. Credo torneremo piuttosto tardi„

Ero al telefono con Cami da un'ora circa, sdraiata sul letto, con le coperte tirate fino al naso. Sarei rimasta volentieri lì, per il resto della mia vita.

"Se ci torni a casa!„

"Cani! Smettila! Certo che ci torno a casa!„

La ragazza dall'altro capo del telefono si aprì in una risata e la immaginai tirare indietro e poi avanti il capo, come suo solito. Stavo ridendo anche io, prima di venir interrotta dalla porta di camera mia che si apriva.

"Ancora lì stai? Vestiti e muoviti. E soprattutto, copriti!„

Mio fratello chiude la porta sbuffando. A volte mi veniva l'ansia quando faceva così. Doveva essere il primo ad arrivare da Evan e la cosa non mi piaceva affatto. Saremo andati a cena da lui e poi lo avremo aiutato a sistemare le ultime cose per quella sera.

"L'hai sentito? Devo andare, ci vediamo più tardi„

Chiusi la chiamata con la ragazza in attesa e mi scoprii con un gemito di disapprovazione. Perché dovevo per forza andare? Oh certo, perché quell'idiota del migliore amico di mio fratello aveva fatto il cascamorto con un mia amica. Questo perché? Perché voleva me alla festa. Quella sera se si fosse avvicinato si sarebbe ritrovato con un occhio nero.

Entrai in bagno e mi ci chiusi dentro. Avevo bisogno di una doccia per rilassar i nervi e sgomberare la mente.

C'è da premettere che casa mia era enorme. Tre piani di struttura, con un bagno per piano. Al piano terra si trovava l'ingresso, il salone, la cucina, la camera dei miei genitori e il primo bagno. Al secondo piano c'era la camera da letto di Thomas, con secondo bagno annesso, lo studio di mamma e una stanza adibita a palestra. Il terzo piano, più piccolo, era quello con la mia camera con terzo bagno e lo studio di papà, che usavo anche io. Era quella la stanza che più amavo. All'interno sembrava una biblioteca, c'erano libri e dischi ovunque. In un angolo c'era uno stereo moderno e un giradischi per vinili. Nell'angolo opposto c'era una stufa e l'unico spazio senza scaffali era un rettangolo, in cui c'era una scrivania. Il più del mio tempo libero lo passavo rannicchiata in un angolo, con la musica accesa, la stufa a riscaldare e un libro.

Il mio bagno non era grande, ma accogliente. Entrai e accesi lo stereo che mi avevano permesso di tenere lì per quando dovevo farmi la doccia. Mi spogliai ed entrai nel box, aprendo l'acqua calda. Lasciai che questo ultima mi scorresse addosso, facendomi rilassare e svuotare la mente. Rimasi sotto l'acqua anche dopo essermi insaponata e risciacquata, fino a quando mio fratello non bussò alla porta insultandomi, arrabbiato. Solo allora uscii dal box e mi avvolsi nell'asciugamano tornando in camera mia.

Non mi sarei infilata in un vestito strizza-ragazze, non mi sarei fatta bella per questa festa, come non lo avevo mai fatto né lo avrei mai fatto. Non mi sarei sbattuta per prepararmi per una persona di cui non mi importata nulla, non avrebbe avuto alcun senso. Nessuno di loro mi aveva mai vista con una gonna o con un vestito, forse Thomas neanche si ricordava sua sorella veramente femminile.

Aprii le ante dell'armadio e avrei volentieri scelto un paio di pantaloni della tuta e un fellone, ma Haylen mi avrebbe uccisa sul serio. Così sbuffai e afferrai un paio di skinny jeans a vita alta e una maglio bianca. Camille mi aveva trasmesso il suo stile di vestiario e lo adoravo, era diverso ed era sempre un po' elegante. Insomma, dava un tocco di non so che. Ma mentre Cami lo portava ogni giorno, io lo usavo solo alle festa, come rimpiazzo all'eleganza eccessiva del vestito. Anche vestita così, Haylen mi avrebbe guardata storto, ma poco mi interessava. Decisi però che per rendere il tutto migliore avrei messo un paio di stivaletti con il tacco, giusto per dare un tocco di eleganza in più all'outfit. Non mi truccai, odiavo tutto ciò che centrava con il trucco e la faccia. Ero naturale, sempre, e preferivo così.