Capitolo 20

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"Ti amo anche io Dylan" sospiro flebili parole, parole che ho cercato di dire per quello che mi sono sembrati anni, ma che la mia bocca non aveva intenzione di proferire, gli occhi sono pesanti ma dopo svariati tentativi riesco a riaprirli, e sbattendo le palpebre molteplici volte riesco a riconoscere la stanza bianca che mi circonda, sono in ospedale, Dylan è seduto su una poltrona vicino il mio letto, gli occhi visibilmente stanchi lasciano le lacrime rigare le sue gote "sai... mi sembra quasi di sentire la tua voce" ammette per tirare su col naso "ti amo Dylan" ripeto la frase iniziale, voglio che lui mi senta davvero, voglio vedere il suo sguardo nel mio, cosa che accade dopo poco "sono pronta a dimenticare tutto".

Le sue labbra si fiondano sulle mie in un bacio a stampo che a trattenuto per troppo tempo "da quanto tempo sono qui?" Chiedo accigliandomi, cercando di tirarmi su dal lettino "non... sei sicura di volerlo sapere?" Mi chiede mentre tira una cordicina per chiamare un medico "si" rispondo un po' spaventata dalla risposta che mi aspetta "un anno" cosa?  È passato un anno?  "Mia madre, è mai venuta? " chiedo, conosco la risposta, tanto che mi limito a guardare la sua testa muoversi in orizzontale, un chiaro "no", "l'ho chiamata e gliel'ho detto" si ferma lui aspettando che io proferisca parola "e lei?" Gli domando "ha riattaccato senza dire nulla" abbassa lo sguardo come dispiaciuto, sapevo che era una stronza, che non le interessa nulla di me, ma non pensavo potesse arrivare a tanto.

Il moro viene scortato fuori e i medici mi fanno delle analisi, una flebo per  poi portarmi del cibo solido in caso mi venga fame, dopo ciò permettono a Dylan di rientrare nella stanza "Berry?" Li chiedo, chi sa come sta il mio migliore amico "è venuto qui tutti i giorni, era andato a casa  quando ti sei svegliata, l'ho appena chiamato" risponde per poi sdraiarsi di fianco a me riscaldando subito il mio corpo gelato "come stai?" Chiede lasciando spazio a un sorriso che si forma sul suo viso "sono stata meglio, tu?" Chiedo "non devi preoccuparmi per me" mi risponde per poi pettinarmi i capelli con le dita "sei sempre qui ad aiutarmi, ad aiutare tutti, scommetto che sei stato vicino a Berry quando stava male, ma chi ci pensa a te? Sono qui per questo" lui mi sorride ma non risponde, non ho voglia di discutere, mi addormento tra le sue braccia e mi sento fottutamente bene.

Il giorno seguente [in ospedale]

Dylan's flashbeck

Amo la neve a Gennaio, volevo portare Anja nella mia casetta in montagna, ma è sdraiata li in un lettino d'ospedale e io sono qui a scuola a fingere di seguire una lezione del cazzo quando i miei pensieri sono fissi su di lei.

Ahhh fanculo, mi alzo raccogliendo il mio zaino e esco fuori da scuola, fottendomene altamente della prof, cammino fino a casa mia sotto la neve candida che ricopre le strade come un freddo lenzuolo.

Arrivo a casa e vado in soggiorno, ho una collezione di spade, era di mio padre, ne prendo una e vado nel giardino sul retro dove nessuno mi può vedere, la neve ricopre gli alberi e il muretto, cadendo morbida sui miei capelli e sulle mie spalle, sfodero l'arma che mi punto allo stomaco, le mie mani tremano quando la voce di Spryberry mi risveglia dai miei pensieri "Oh mio dio Dylan, che cosa stai facendo?"  Urla lui in preda al panico "la mia vita non ha più senso senza di lei...io...Dylan perdonami" la mia presa sula manico della spada si fa più forte mentre il ragazzo mi si avvicina "Dylan, in questo periodo abbiamo legato molto, senza te come farò?" Ridacchia leggermente per poi tornare serio vedendo che non sto avendo reazioni positive "e se Anja si svegliasse? Come farei a dirli che il ragazzo che ama l'ha lasciata di nuovo, ma questa volta per sempre" le lacrime lasciano i miei occhi e anche quelli del ragazzo che è sempre più vicino a me "sei come un fratello per me okay? E penso che se fai questa cosa, tu mi debba portare con te" conclude per poi posizionare le sue mani vicino alle mie sul manico della spada giapponese, sulla quale allento la presa; Dylan la porta immediatamente via da me e la inserisce nella fodera di cuoio nero.

Fine flashbeck

Anja's pov

Io e Dylan stiamo uscendo dall'ospedale dal quale sono stata dimessa, vedo il suo sguardo perso nel vuoto, la sua mente sta vagando in ricordi lontani che non hanno l'aria di essere buoni "Dylan, è tutto okay?" Chiedo poggiando la mia mano destra sulla sua spalla sinistra "Si, sto bene" mi risponde, ma il suo sguardo afferma il contrario "tranquillo, tra poco starai bene davvero"

**********************Ciaone belle!
Sono tornata con un nuovo capitolo, vi piace la nuova copertina?

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Io la adoro, per il resto non ho nulla da dire!
Alla prossima belle

nocciola || Dylan O'brien [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora