Capitolo I

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Continuo a correre e a nascondermi nei posti più remoti dell’edificio. La luce del sole cerca di irrorare la stanza attraverso le fessure tra le travi logorate dal tempo del soffitto. Lui è qui. Mi sta cercando. Riesco a sentire il battito del mio cuore e il suo rimbombare nel mio petto angosciato dalla sua presenza. C’è silenzio, ma è interrotto ripetutamente dal mio respiro. Sento dei passi. Qualcuno mi afferra, m’intrappola… è lui. Mi ha presa.


Apro gli occhi ,respiro a fatica, la luce nella stanza è soffusa. Non è ancora l’alba. Ma che cavolo…un altro incubo come tutte le notti da quando mi sono trasferita a New York. Ricordo solo dei pezzi frammentari del sogno appena fatto, cerco di ricordare il resto ma alla fine dimentico tutto. Scendo dal divano  e mi dirigo verso la cucina. Prendo le uova, lo zucchero e la farina e inizio a preparare una torta al cioccolato. Grayson la adora e sono felice di rendermi utile ogni tanto , dato che non pago l’ affitto. Ben presto inforno la torta e mi affaccio alla finestra. Ascoltare il battito della pioggia mi rilassa .
<<Buongiorno Principessa…che buon profumo, fammi indovinare…torta al cioccolato?>>  Grayson è entusiasta come un bambino quando riceve il regalo che più desiderava da tempo, ma più che dal suo sorriso sono distratta dal suo corpo completamente nudo se non fosse per un asciugamano  avvolto intorno alla vita. Lascia dietro di sè la scia del mio bagnoschiuma preferito.
<<Indovinato>> mi accingo a prendere la torta dal forno con delle presine, forse è ancora troppo calda per essere servita. La poggio sul piano cottura in marmo, nel  frattempo Grayson ha indossato un paio di boxer ed è tornato in cucina sedendosi su uno degli sgabelli.
<<Ma fai sempre così, quando ci sono i tuoi coinquilini?>> gli sorrido maliziosamente, prendo il mio tazzone e faccio un sorso della mia tisana.
<<Così come?>> Grayson fa il finto fesso come sempre, sorride e butta la mano sul tegame con la torta al cioccolato ancora bollente, spingo via la sua mano prima che si ustioni.
<<Ehi! Ma quella torta non era per me?>> sembra contrariato, ma ben presto capisce e lascia perdere.
Faccio una doccia veloce, mi dirigo nuovamente in cucina, taglio una fetta di torta e la porto a Grayson che nel frattempo è seduto sul divano a bere il suo caffè.
<<Devi proprio andare via?>> Grayson è dispiaciuto, non vuole che io mi trasferisca  nel nuovo appartamento.
<<Ne abbiamo già parlato mio padre preferirebbe che io sia in un appartamento circondate da ragazze che da da ragazzi, cerca di comprenderlo >>
<<Ma cosa è cambiato? Lui ti ha consentito di trasferirti a New York perché sapeva che ti avrei protetta ad ogni costo dopo quello che ti è successo>>   mi guarda dritto negli occhi angosciato dati gli ultimi avvenimenti nella mia vita non si è staccato un attimo da me. Il fatto che il mio ex mi avesse aggredita dopo averlo lasciato e che lui non fosse riuscito a proteggermi nonostante non centrasse niente con ciò che era successo, lo logora ancora dentro, da allora si è ripromesso di starmi accanto sempre, e ciò ha rassicurato mio padre che , all’ inizio era stato un po’ scettico nel farmi partire per il college.  Da allora però sono passati due anni e, Tyler, il mio ex aveva ottenuto un’ ordinanza con conseguente divieto di avvicinamento a me imposto dall’ autorità giudiziaria e da quel momento  non ho più avuto sue notizie. Ho ricominciato a vivere la mia vita.
<<Sono cresciuta Grayson, non ho più paura di lui, sono andata avanti!>>
Lui sembra agitato <<stai tranquillo continueremo a vederci sempre>>.
<<Certo, e se non lo farai io ti troverò>> la sua bocca si schiude e rivela un sorriso a  trentadue denti, poi prende un cuscino  me lo sbatte in faccia e comincia a farmi il solletico. Comincio a non farcela più, comincia a mancarmi il fiato, per fortuna il mio cellulare comincia a vibrare sul tavolino del salotto. <<Aspetta>> mi  sfilo dalla presa di Grayson e rispondo al cellulare.
<<Pronto?>>
<<Jael! Sono Sara ti va di uscire con noi stasera?>>
<<Certo! Dove si va?>>
<<Lo scoprirai quando saremo arrivate, porta anche Grayson  a qualcuno qui piace>> è ovvio che si riferisce a Caroline, lancio uno sguardo al mio amico seuto sul divano che mi guarda ansioso e allo stesso tempo incuriosito da ciò che le mie future coinquiline mi stanno dicendo dall’ altro capo del telefono.
<<Va bene saremo lì per le otto>>
Con Pray-  JRY ft Rooty che mi rimbomba nelle orecchie, continuo a piegare gli ultimi vestiti rimasti nel mio armadio nell’ appartamento di Grayson e a riporli negli scatoloni posti alla mia destra, chiudendo poi il tutto con del nastro per pacchi.  Sono ansiosa di andare a vivere da Sara e Caroline anche se mi mancheranno le serate con Grayson, passate a guardare i nostri film preferiti, in compagnia di una gigantesca vaschetta di gelato in cui affondare direttamente il cucchiaio. Lascio fuori dagli scatoloni un solo vestito, quello che metterò questa sera e un paio di ballerine beige.
Ho passato l’ intera mattinata a sistemare gli scatolini per il trasloco e a caricarli nel furgoncino di Grayson sono esausta, ma decido comunque di cambiarmi e di andare a correre sul sentiero vicino casa. Fare jogging mi aiutava a riflettere e a distrarmi dal mio passato. Quella relazione sbagliata, quel ragazzo, Tyler mi aveva rovinato la vita. Mi aveva perseguitata e aveva alzato le mani con l’ intenzione di marcare il suo territorio, come se io potessi appartenere comunque a lui anche dopo averlo lasciato. Ogni volta che pensavo a lui mi rabbuiavo. I ricordi sono ancora vividi e spesso quell’ inferno viene a galla nei miei sogni. Cerco continuamente di non dare a vedere ciò che in realtà mi consuma dentro. Ho paura. La minaccia che Tyler mi ha fatto una volta finito il processo, mi torna in mente ogni giorno pronta a ricordarmi di stare al mio posto per evitare che lui torni.
“Ti lascerò stare, ma se proverai ad essere di un altro uomo io ti troverò e tu verrai con me”
Quella frase fino ad ora, mi ha impedito di provare qualcosa per chiunque si avvicinasse a me. Ho innalzato una barriera emotiva.
Tornata a casa, sono già le sette di sera. Sono esausta ma uscire mi distrarrà dai miei pensieri monotoni. Mi infilo nel box doccia e lascio scorrere l’ acqua bollente lasciandomi andare. Ben presto il bagno si riempie di un nuvolone di vapore, oscurando gli specchi. Mi avvolgo un largo asciugamano intorno al corpo e uno dalle dimensioni più ridotte intorno alla testa, poi ne getto uno a terra nel tentativo di asciugare almeno in parte l ‘ acqua, che nel frattempo ha inondato il pavimento.
La mia immagine riflessa nello specchio è impercettibile e sfocata. Metto il vestito, le ballerine e asciugo un po’ i capelli con il phon per poi rilegarli nuovamente in una coda. Lascio che una linea di eye-liner e un filo di mascara mettano in risalto i miei occhi verdi e vado a chiamare Grayson.

SPAZIO AUTORE:Spero vi piaccia,  votate e commentate fatemi sapere cosa ne pensate... Grazie😘

PAST// Jamie Dornan Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora