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"Un uccello posato su un ramo non ha mai paura
che il ramo si rompa,
perché la sua fiducia
non sta nel ramo,
ma nelle sue ali."

Come tutti gli altri giorni mi svegliai, mi preparai, andai a scuola e le 6 ore passarono molto lentamente, a parer mio.

Matt continuava a ripetermi dell'uscita di gruppo di oggi e che se non sarei andata mi sarebbe venuto a cercare a casa e mi avrebbe trascinato fuori anche in pigiama.
«Guarda non vedo l'ora allora» gli dissi.

Non vi ho parlato dei miei 'amici'.
Matt è un ragazzo di quasi 19 anni, biondo, con gli occhi azzurri. Ha un carattere molto particolare ed è troppo simpatico.
Nick, conoscendolo meglio non è il classico ragazzo che se la tira, visto sia considerato 'uno dei ragazzi più polari della scuola'.
Ci siamo chiariti riguardo tutto ciò accaduto.
D'oltre tutto sembra che si stia sentendo con Madison.
Madison è una ragazza allegra, e quasi la odio per questo, è capace di dirti la prima cosa che gli passa per la testa.
È una tipa buffa ed è piuttosto impacciata nelle sue azioni.
Cameron.
Di lui non so nulla. A parte che lo trovi tanto snervante. Tanto da volergli mettere le mani al collo e strangolarlo.

Tralasciando tutto ciò.
Dovrei uscire.
*****
Presi l'autobus che ci mise 20 minuti per arrivare nel luogo d'incontro.

Scesi dal bus, tolsi le cuffiette dalle orecchie e le avvolsi al telefono, il quale misi in tasca.
Andai verso un giardinetto in cui ci eravamo dati appuntamento.

Li vidi seduti sulla panchina e li raggiunsi camminando tranquillamente.
Appena Matt mi notò, mi corse incontro, come per imitare le tante ragazze che si abbracciano, o meglio, che si saltano addosso nei video caricati sui social.

Mi venne da ridere per il suo modo buffo di correre. Metteva anche molta ansia. Sai che schianto

Mi prese in braccio roteando su se stesso e subito mi ripose a terra.

Andammo verso gli altri che guardavano la scena divertiti, tranne uno di loro.
Cos'aveva Cameron?
«Ciao» gli dissi.
«Ehi» disse lui quasi in un sussurro.

Decidemmo di fare una passeggiata lungo un sentiero, in cui non c'era anima viva.

Matt iniziò a mettere la musica e a ballare in modo stupido, davanti a tutti noi, sulle note di 'Faith' di Steve Wonder e Ariana Grande.
Insieme a lui mi aggiunsi io.
Quando mi aggiunsi io, a quel punto si aggiunse anche Madison. Mentre Nick e Cameron rimasero a fissarci divertiti.

****
Rimanemmo per un po' a parlare distesi sull'erba del parchetto.

«Ragazzi che ne dite di rimanere da me? Domani tanto è domenica. Rimanete fino a lunedì se volete.» propose Matt, il quale spiegò a tutti, che lui non aveva una stanza nel nostro college, appunto perché aveva una casa proprio a due isolati da lì.

«D'accordo» risposero tutti in coro tranne me.
«mhhh» mugolai.
«dai che ci divertiremo» disse Matt insieme a Madison. Poi si aggiunsero altri a ripetermelo.
Ci volle un po' prima di decidermi, ma alla fine accettai.

*****
Presimo il pullman, ognuno per conto proprio e andammo tutti a prendere dei cambi per i giorni seguenti a casa di Matt.

A noi si aggiunse anche Samantha, la quale aveva già avuto l'opportunità di conoscere tutti i ragazzi del gruppo un paio di giorni prima.

Appena arrivammo davanti alla casa, ci aprì Nick.
«Ce l'avete fatta finalmente!» disse in tono scherzoso.

Mettemmo piede nella casa e già c'erano tutti dentro.
Insieme a Mad seguii Nick nel salotto dove, appunto, c'erano i ragazzi che parlavano fra loro.

C'erano tutti:Matt, Cameron Nick, Mad, Sam, io.
Aspetta.
C'era anche una ragazza uguale a Matt, solo che lei non aveva i capelli biondi, ma bensì i capelli rossi e gli occhi azzurri, proprio come il fratello.

Sembrava molto timida, da dare nell'occhio. Eppure non l'avevo mai vista prima.

«Piacere, io sono Katherine, la sorella di Matt, ma chiamami semplicemente Kath» disse con un sorriso enorme stampato in faccia.
«Ho notato.» dissi sorridendo «Comumque piacere, Kim»

«GUARDIAMO UN FILM!» urlò Matt distraendoci dalla nostra presentazione, raggiungendoci con in mano una montagna di DVD.
«Ora scegliete» disse come se fosse la cosa più semplice al mondo.

*****
Dopo almeno un'ora optammo per un film horror, ovvero la tavola Oujia.

Kath era contrariata nel vederlo, e Mad sembrava essere d'accordo con lei, mentre io e Sam eravamo le uniche che applaudivano entusiaste.

Nel frattempo che Nick si mise a montare il lettore DVD al televisore, io ebbi l'incarico, anzi sembrava più un ordine, da Matt di preparare la cioccolata calda mentre, Cameron i pop corn.

Andammo in cucina e, ovviamente, Matt dovette venire a dirci dov'era il materiale che dovevamo usare e poi filò subito via.

Io dovevo mettere a bollire il latte e il cacao sul fuoco e poi versare il tutto nei bicchieri. Cameron aveva la macchina per i pop corn, per cui, doveva solo versare i semi di mais nella macchina.

Mentre stava bollendo il latte e il cacao, senti degli schioppi e qualcosa di soffice cadere sulla mia testa.
Mi girai e vidi i pop corn sparsi ovunque.

«Cameron! Il tappo!» dissi e mi venne quasi da ridere, come d'altronde anche lui.

Mi avvicinai al bancone per prendere il tappo della macchinetta, e insieme a me l'afferrò anche lui. Ci restammo a guardare per pochi secondi, poi io distolsi lo sguardo e chiusi con il tappo la macchina.

«Che casino!» misi le mani sulla testa. A questo gesto Cameron rise.
«Pulisco io, tu intanto porta di là le tazze» disse e annuii dirigendomi con le tazze nel salotto.

Portai di là le tazze e quando ritornai vidi tutto pulito e Cameron preso a fare i pop corn.
Mi avvicinai a lui e lo aiutai.

«Grazie» disse voltandosi e sorridendomi.

Bello schifo, vero?

Andammo di là, nel salotto, con tre ciotole di pop corn.

Tutti era spiaccicati fra loro.
Mad era accoccolata a Nick, mentre Matt, Sam e Kat erano vicini e io fui costretta a sedermi accanto a Cameron.

Dopo qualche minuto che iniziò il film, ci fu una parte che mi fece balzare dal colpo preso e la maglia si sporcò di cioccolata.

«Merda.» dissi.
Tutti si girarono verso di me e notando la mia spacciataggine li vidi ridere sotto i baffi. Inutile dire che anche lui cercava di non ridere, a quanto pare cosa impossibile da fare.

«Dove vai?» chiese Mad.
«Vado a cambiarmi la maglietta» dissi e salii le scale.
Andai verso la stanza, presi una maglietta dalla valigia e andai in bagno per cambiarla.

Appena stavo per chiudere la porta, qualcosa mi ostacolava da fuori..

«Cameron. Esci subito!» dissi quasi urlando. Ma lui entrò dentro, chiuse la porta a chiave la quale infine nascose.

«C-cameron..» avevo quasi paura della sua espressione.

Malizioso si avvicinò a me..
«tranquilla, ti aiuto a cambiarti la maglietta..» disse con un ghigno in faccia.

Una scommessa, una maledettissima scommessa-Hug me. Don't Leave Me Alone Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora