Lunghi capelli neri volavano nel vento, come scuri tentacoli nella notte senza stelle.
La ragazza tentava inutilmente di raccoglierli dietro le orecchie; ma le scappavano da tutte le parti, come a voler essere portati via dal vento.
L'esile figura vestita di nero camminava in un rigoroso silenzio, mentre una fila di uomini e donne anch'essi in nero portava delle torce accese.
La fila scorreva fluidamente.
Gli unici rumori percettibili erano il gracchiare dei corvi e il fruscio delle foglie dei pochi alberi presenti, scosse dal vento.
Nella notte più buia, illuminata solo dalla luna si vide all'orizzonte il profillo di una collina.
La dama in nero esitò un attimo: i suoi occhi velati di lacrime si posarono sulla pallida figura della luna.
Forse solo lei poteva comprendere il suo dolore.
Poi con una moto di coraggio riprese a camminare verso la collina.
Una volta arrivata in cima la ragazza posò lo sguardo dinnanzi a se.
Un cumulo ben ordinato di assi di legno con sopra disposti a coprirlo tutto due drappi: uno dorato con ricami in argento rappresentanti un albero con dietro un cervo dalle grandi corna, l'altro invece rosso con ricami dorati che rappresentavano un fiore rosso prima di sbocciare.
Sopra i drappi erano sdraiate due figure: una imponente e regale l'altra più piccola e fanciullesca.
La ragazza si posò in ginocchio accanto al cumulo.
Guardò le due figure: il padre e il fratello.
Lo sguardo regale del primo e quello dolce del secondo.
Quasi le sembrava dormissero.
Prese la torcia che aveva posato a terra.
E la mise al centro del cumulo che lentamente prese fuoco.Il legno era stato fatto cospargere con una resina che rallenta va il fuoco, in modo tale che tutti gli abitanti del regno arrivassero a mettere la propria torcia sul cumulo e intorno.
Per ore la fila si attorcigliò accanto al cumulo deponendo le torce mentre il fuoco avanzava dapprima lentamente e poi sempre più veloce fino a divorare le due figure.Una volta finito tutto la composta fila era ormai diventata una massa di gente dai volti abbassati e gli occhi lucidi.
Nel silenzio della notte un grido rimbombò nelle menti:
-Il re è morto! Lunga vita alla regina!-
Urla di gioia si animarono dal centro del gruppo e si propagarono tra la folla.
Ma la dama in nero non sentiva nulla, il suono come ovattato non giungeva alle sue orecchie.
La fine di un'epoca e l'inizio di una altra erano appena avvenuti e mai i cittadini di Luïx si sarebbero aspettati che quella ragazzina di appena undici anni potesse diventare la più capace regina che il regno abbia mai avuto.
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Quello che non si vede.
FantasyPer anni hai creduto che l'amore fosse a prima vista, che avresti incontrato il principe azzurro e che avreste vissuto felici e contenti in un castello. Ma ora sei grande: hai delle responsabilità verso il tuo regno, il tuo popolo e la corte di un...