1 capitolo

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<<Tesoro, sveglia>> sento le calde labbra di mia mamma baciarmi la testa. È il miglior risveglio che si possa desiderare.
Esito ancora un po' prima di alzarmi, perché sono stravolta. Sento un martello nella testa, non riesco a stare in piedi...le gambe mi tremano, non mi reggono.
Chiudo gli occhi ancora per un istante e poi mi faccio forza.
Ieri sono andata a letto tardi per finire di studiare diritto, la mia materia preferita, stamattina alle prime due ore ho l'interrogazione e mi sento preparata anche se con la mente un po' annebbiata per il sonno.
Mi vesto e mi dirigo in cucina dove ogni mattina mi accolgono un buon aroma di caffè e il dolce sorriso di mia madre.
Successivamente ci raggiunge mio fratello maggiore Davide che come suo solito ha voglia di prendere un bel cazzotto in pieno viso di prima mattina, perché mi saluta dandomi un "coppino" sulla nuca. Sa quanto mi dia fastidio appena sveglia...
Luca, il secondogenito, si alza prima di me, per andare all'università, cosa che solitamente fa anche Davide, ma oggi è il suo giorno di riposo.
<< Ehi Elena, forza che fai tardi a scuola>> fuoriesce con questa sarcastica frase mio fratello
<<Senti bello, non tutti in questo mondo hanno la fortuna di avere un giorno di riposo. Perciò se tacessi, mi faresti più felice!>>
<<We pesti, non inizierete a litigare anche questa mattina, non é vero?>> dice ridendo nostra madre.

È una donna incredibile, di cuore grande e generoso.
Si fa sempre in quattro per le persone che le chiedono aiuto.
Per noi figli non occupa solo il ruolo di madre, ma anche quello d'amica, anzi per me rappresenta un idolo; il suo essere sempre di buon umore, il sorridere alla vita ogni giorno, trasmettono a chiunque la incontri un senso di tranquillità, di purezza; qualità che tutti vorrebbero possedere, ma che solo le persone di animo buono possono avere.

<<Elena, forza, che stamattina farai davvero tardi se continuerai a perderti in chiacchiere con tuo fratello>>
<<Si mamma, ora vado, grazie>> rispondo mentre mi alzo dalla sedia e le lascio un bacio sulla sua nuca, e a Davide, invece, una sberletta, seguita poi da un piccolo bacino.
<<Ehi! Come ti sei permessa?? Guarda che ora me la paghi>> scatta dalla sedia e mi blocca il braccio, strattonandolo, in modo tale da farmi girare e sbattere il naso contro il suo petto muscoloso.
Inizia a farmi il solletico, sapendo benissimo che lo soffro da impazzire.
<<Dio, Davide finiscila, mi fai morire>> ma non ebbi risultati
<<D A V I D E ....P I A N T A L A !!!>> urlo tra una risata e l'altra
<< Faccio tardi a scuola, davvero fratellone mucala! >> mi libero da quella tortura e lo abbraccio forte regalandogli un bacione grande sulla guancia che ricambia con calore.
Quando mi giro per dirigermi in camera mia, noto lo sguardo pieno di lacrime di mia madre. Lacrime per la commozione, ovviamente.
Quando vede che i suoi figli si scambiano questi attimi di dolcezza si commuove, è felice del rapporto che abbiamo costruito, ci vogliamo davvero bene, ognuno è indispensabile all'altro. Davide e Luca è come se fossero gemelli, sono inseparabili, nonostante i loro caratteri opposti e sotto qualche aspetto uguali.
Entrambi testardi, orgogliosi, e.... affascinati.

Luca è il prototipo di ragazzo ideale: tranquillo, riflessivo, altruista e un po' timido.
Davide, invece, sfoggia parecchio la sua bellezza, infatti non si preclude nessuna bella tipa, mentre il primo avendo un'indole tranquilla non bada tanto all'aspetto esteriore, e non va a tutte le feste possibili e immaginarie, vestito con una camicia - abbastanza sbottonata da lasciare intravedere gli scolpiti pettorali - jeans e una quantità di buon profumo che si percepisce anche lontano km.

Io sono una tipa normale, non mi piace stare al centro dell'attenzione sia perché sono timida, sia perché poi ad ogni cosa che farei avrei lo sguardo
di chiunque addosso e non saprei come comportarmi, anzi, molto probabilmente reagirei male.
Agli occhi di chi non mi conosce sembro una ragazza sicura di me, arrogante, scostante, ma se solo non si fermasse all'apparenza capirebbe che questo è solo un muro costruito per proteggermi dalla cattiva gente, colei che ha solo l'intento di farti del male, di distruggerti, di farti sentire una nullità.
Fin da piccola cercavo un modo per reagire a tali crudeltà, non ho avuto una bell'infanzia sotto alcuni aspetti, ma ho imparato a conviverci e a trasformarla in arma.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 11, 2017 ⏰

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La storia di Elena ParisiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora