Prologo

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Ci fu una guerra tra due razze.
Umani e mostri.
Una guerra che durò molti anni.
Gli Esseri Umani vinsero la guerra e imprigionarono i mostri sopravvissuti nel sottosuolo, chiudendoli in gabbia grazie a un incantesimo molto potente. Una barriera che solo grazie a sette anime umane sarebbe finalmente caduta, liberando tutti i Mostri.
Ma gli Umani non avevano fatto i conti con i veri mostri...
I Grimm.

Si dice che siano nati grazie all'oscurità che circonda l'animo umano

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Si dice che siano nati grazie all'oscurità che circonda l'animo umano.
Altri dicono che sono animali posseduti da forze demoniache.
O gli spiriti dei Mostri uccisi durante la guerra.
Ma la verità è che sono solo voci.
Non si sa effettivamente da dove vengano.
Ne esistono di vari tipi e dimensioni.
Ma se ne incontraste uno, potete star certi che non vivreste neanche un secondo di più.
Sono esseri senza cuore, che portano caos e distruzione ovunque vadano.
Dei killer perfetti.
Gli Esseri Umani erano disperati, non sapevano cosa fare.
Così nacquero i Cacciatori, con l'unico scopo di distruggere i Grimm e aiutare chi ne avesse avuto bisogno.
Ma, purtroppo, con l'avanzare dei secoli i Cacciatori diminuirono sempre di più. La magia, che li caratterizzava, sembrava che ogni generazione ne perdesse un pezzo, finchè non ne rimasero davvero pochi.
Ora non si sa quanti ne siano rimasti, ma per continuare a rimanere al sicuro da queste creature, gli uomini hanno creato delle fortezze attorno ai luoghi abitati.
Ma i Grimm, di certo, non sono così stupidi. In un modo o nell'altro, trovano sempre un modo per arrivare alla loro deliziosa preda...

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Nelle rovine del sottosuolo c'era un gran silenzio, l'unico rumore era quello del vento, che entrava da quella voragine della superficie, insieme ad un suono quasi stridulo, che riecheggiava tra le pareti delle rovine.
Era successo di nuovo, un altro reset, avvenuto per colpa di un piccolo fiore giallo ormai privo di emozioni, senza un'anima, completamente vuoto.
Ma quando scoprì di possedere il potere che gli permetteva di resettare la linea temporale, fece di tutto per provare a sentire ancora qualcosa.
Flowey aveva fatto molti Reset, ma quest'ultimo era abbastanza strano, oltre a quel suono stridulo sentiva anche qualcos'altro nell'aria.
Alzò lo sguardo da dove si trovava e vide un petalo rosso, che galleggiava nell'aria trasportato da quel poco vento che c'era nella stanza.
Ma cosa ci faceva un petalo rosso, se era circontato da una distesa di fiori gialli?
- Un petalo rosso? Questo è strano... - commentò tra sè il fiore.
Poi un nuovo suono attirò la sua attenzione... sembravano piccoli passi.
Che fosse caduto un altro Umano? Non era da escludere... Ma allora perchè aveva questo strano presentimento? Non era la primo volta che vedeva un Umano e lui lo sapeva bene, ma allora perchè si sentiva così strano questa volta?
Dalla porta della stanza fece capolino una piccola bambina di circa otto anni, gli arruffati capelli castani le arrivavano appena alle spalle, mentre i grandi occhi grigi, no, argento per la precisione, scrutavano attorno con curiosità. Il mantello rosso, a cui era appuntata una spilla a forma di rosa, le copriva parzialmente il vestito nero che indossava. Un paio di calze bianche le fasciavano le gambe, che terminavano in un paio di stivaletti neri dalla suola rossa.
Avanzò di qualche passo studiando l'ambiente circostante, spaesata e incuriosita allo stesso tempo, fino a che non incrociò lo sguardo del piccolo fiore giallo e gli si avvicinò più incuriosità che mai.
Flowey la guardò stranito per un istante, ma si ricompose subito, pronto a recitare la sua solita battuta. - Salve! Io sono Flowey! Flowey il fiore! Sei nuova del sottosuolo? Non ti avevo mai vista qui, ovviamente sarai confusa -
La bambina lo guardò, sedendosi di fronte a lui per osservarlo più da vicino. - Ehm, sì - rispose in tono timido e delicato. - Tu sai perchè mi trovo qui? -
- Cosa?! Non lo sai? Sei caduta da quella voragine, non ricordi? - ribattè il fiore sollevando un sopracciglio, cominciava a spazientirsi.
Un altro fattore strano che accompagnava quella bambina fu il fatto che non si stupì e non si spaventò alla sua vista. Non aveva avuto nessun tipo di reazione conosciuta al fiore. In fondo, chiunque si spaventerebbe alla vista di un fiore parlante, o no?
- Ecco... Non mi ricordo proprio niente... - confessò la bambina abbassando il capo.
- Eh?! Starai scherzando, spero, amica - replicò Flowey scettico. La cosa lo innervosiva parecchio, ma forse questo spiegava perchè non si fosse spaventata all'inizio.
- No! Non scherzo! - insistette la piccola. - Mi sono svegliata di là, su un altro prato fiorito, senza ricordarmi niente! Però... Ricordo solo il mio nome... Credo... - mormorò grattandosi la testa per un secondo, per poi iniziare a giocare con una ciocca di capelli.
Il piccolo fiore sospirò, ormai al limite della pazienza. Ma perchè non l'aveva uccisa fin dall'inizio? Forse... Perchè voleva capire di più su questa bambina, sentiva qualcosa di strano in lei, familiare.
Forse.
- Bene! Allora... Qual è il tuo nome? - le chiese.
- Ruby - esclamò lei.
- Ruby? E' proprio un bel nome - commentò Flowey ripetendo il nome nella mente, sembrava essersi calmato.
- Grazie! - sorrise la bambina, tutta contenta per il complimento, dal momento che era l'unica cosa di lei che ricordasse.
- Bene, Ruby - esordì Flowey. - Visto che rimarrai qui nel sottosuolo per un po' di tempo, è meglio che ti spieghi come funzionano le cose qui sotto! - annunciò facendole l'occhiolino e sporgendo la punta della lingua.
"Bene... Ora niente distrazioni... La uccido e prendo la sua anima! E tutto questo finirà..." penso il piccolo fiore tra sè e sè.
Si concentrò guardando il piccolo petto della bambina, dove vide un piccolo cuoricino rosso brillante. Così piccolo e innocuo, batteva a un ritmo molto frenetico, ma allo stesso tempo armonioso.
Il piccolo cuoricino uscì dal petto della bambina, posizionandosi di fronte a lei.
- Oh? E questo cos'è? - mormorò Ruby portando le mani a coppa sotto il cuoricino, che sembrava volteggiare sui suoi palmi. Come al solito i suoi occhi erano colmi di curiosità e stupore in egual misura.
- Quella è la tua anima - iniziò a spiegare Flowey. - Dovrai proteggerla ad ogni costo per poter sopravvivere qui sotto. Al momento è debole, ma accumula-
- Anche tu hai un'anima? Dov'è? - lo interruppe con quella domanda così diretta, guardando nei piccoli occhi neri del fiore.
- C-Che?! Cos'hai detto?! - strillò il piccolo fiore giallo incredulo.
"Possibile che questa bambina possa vedere le anime così? E' un essere umano! E' impossibile per loro! A meno che... I suoi occhi... Mi sembrano più luminosi rispetto a prima... O è solo una mia impressione??"
- Dov'è la tua anima? Non la vedo... - ripetè Ruby con tono triste, mettendosi in ginocchio per avvicinarsi ulteriormente al fiore, voleva toccarlo... Anche se non sapeva nemmeno lei il perchè.
- I-Io... - il piccolo fiore abbassò il viso, curvando il gambo che lo teneva in piedi. Si sentì tremolare, come se stesse per piangere. "No! Non posso cadere così in basso... Oddio, ci sono già! Ma di certo non sono così idiota da mettermi a piangere" pensò risollevandosi, indietreggiando con il gambo per allontanarsi e lanciarle uno sguardo infastidito e arrabbiato. - Tu, come fai a vedere che non ho un'anima? -
- Io... Non lo so... - mormorò titubante. - Ma, guardandoti, vedo un cuore capovolto, completamente trasparente, vuoto... - spiegò in un bisbiglio, assottigliando leggermente gli occhi. Poi si fece coraggio e, sporgendosi verso di lui, allungò una mano per indicarlo, sfiorandolo leggermente. - Proprio qui... - i suoi occhi si allargarono impercettibilmente. - Ora, intorno a te, vedo anche una sagoma... -
Flowey trasalì leggermente. - Una sagoma? -
- Sì, sembra un cucciolo, è molto triste... Sta piangendo, tanto... Soffre perchè non sente più niente... - confessò Ruby, guardando un punto indefinito alle spalle del fiore. La sua espressione era così triste.
Flowey rimase muto. Non sapeva come rispondere. Era allibito. Possibile che lei avesse visto il vero se stesso? O lo stava prendendo in giro? Non aveva idea di cosa fare... Lasciarla in vita, continuare ad ascoltarla oppure ucciderla all'istante?
O, forse, scappare?
- Ehm, Flowey? - lo chiamò la bambina, facendogli alzare appena lo sguardo.
- Cosa vuoi? - le rispose in tono seccato, ma la piccola non si intimorì e gli porse il piccolo cuore rosso.
- Se vuoi... Potremo dividere la mia anima a metà, una parte la terrai tu e l'altra io. Così non sarai più triste e arrabbiato con tutti e con te stesso! Sentirai ancora! - spiegò rivolgendogli un sorriso sereno e innocente, tipico per un'allegra bambina di quell'età.
Flowey si stupì per la seconda volta quel giorno.
Con quello sguardo... Aveva capito tutto...
Forse...
Il fiore non ne era del tutto sicuro, ma se quella piccola aveva capito il suo problema, il suo incubo... C'era ancora speranza per lui?
No... Salvarsi da quell'incubo era impossibile, lo sapeva bene.
Sul volto gli comparve una smorfia piena di rabbia, tanto da mordersi le labbra.
- Sei un'idiota - ghignò con i denti appuntiti e affilati, guardandola con due piccoli puntini neri come occhi. Ma la bambina non si spaventò, nè si offese per l'insulto.
- Perchè? - domandò Ruby chiudendo ripetutamente le palpabre, come se non capisse.
- Come "perchè?"?! - sbottò Flowey. -Oltre che idiota sei pure tarda?! - urlò furibondo, ma la bambina continuava a guardarlo senza capire.
"Oddio, è così idiota questa bambina? Possibile che non capisca proprio la posizione in cui si trova?"
Il piccolo fiore sospirò, spazientito e frustrato. - Perchè se la tua anima subisse un attacco o venisse distrutta, moriresti all'istante. Una cosa così stupida... Non funzionerebbe! E' impossibile! Non tornerei mai come prima! - urlò frustrato. - Inoltre... - proseguì abbassandò la voce. - Anche se funzionasse, tu moriresti lo stesso... Ma a me non importerebbe un fico secco, perchè qui la regola è uccidere o essere uccisi - spiegò con voce bassa e terrificante, nel tentativo di spaventarla.
- E allora? - chiese Ruby piegando la testa di lato.
- COME "ALLORA?"?! - sbottò esasperato.
Come faceva a non avere paura?!
Non le importa per niente vivere?!
- Io non sarei capace di uccidere, non so nemmeno come si fa... - proseguì la bambina come se nulla fosse. - Ma se è per aiutare un amico posso sacrificarmi, per gli amici si fa questo e altro, giusto? - spiegò come se fosse la cosa più naturale del mondo.
- A-Amici? Noi due saremmo... amici?? - balbettò il piccolo fiore.
- Sì! Gli amici si aiutano l'un l'altro, proprio come hai fatto tu prima! Mi hai aiutato a ricordare il mio nome e mi hai detto dove mi trovavo, così per ringraziarti ora sarò io ad aiutare te! - rispose Ruby, era a dir poco entusiasta all'idea di aiutarlo.
Flowey restò a guardarla con un sopracciglio alzato e la bocca semiaperta per diversi istanti.
"Sì... Ha decisamente battuto la testa troppo forte" si ritrovò a pensare il piccolo fiore. "Ma... Se le dessi una possibilità? In fondo se la cosa non funziona otterrò lo stesso la sua anima... Forse anche questa strana sensazione sparirà, finalmente" ripensò poco dopo.
Si ricompose, rivolgendo lo sguardo agli occhi della bambina, emanavano una leggera luce argentata attorno alle pupille.
Lei era nella stessa posizione di prima, inginocchiata davanti a lui con la piccola anima che le fluttuava sui palmi delle mani. La sua espressione era a dir poco raggiante, mentre attendeva una sua risposta.
Flowey si sentì sudare per un attimo.
"Sì... E' proprio un'idiota"
- Eh, va bene, proviamoci - le rispose infine, rassegnato. Non sopportava più quello sguardo, gli ricordava troppo il se stesso di una volta. Quel se stesso che stava insieme alla sua sorellina e migliore amica... Chara.
- Evviva! - il sorriso di Ruby sprizzava entusiasmo da tutte le parti. Poi si rivolse nuovamente al fiore. - Ehm... Come si fa? - chiese senza smettere di sorridere.
Flowey non ci vide più. - ODDIO, TUTTE A ME DEVONO CAPITARE?! SEI DAVVERO UN IDIOTA!! BASTA, MI HAI ROTTO! - urlò furioso come non mai, con la rabbia che gli ribolliva dentro, prese a imprecare contro tutto e tutti. E la attaccò, sollevando le sue radici dal terreno, dirette alla piccola anima.
Ruby, spaventata, si spostò per evitarli, ma cadde in avanti verso di lui. Senza esitazione, afferrò quell'anima vuota che vedeva dentro di lui, stringendola forte.
Improvvisamente il piccolo cuore rosso cominciò a brillare più intensamente. I due furono costretti a chiudere gli occhi all'istante, per quanta luce c'era rischiarono di accecarsi.
Poi il buio più totale.

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