Il gelido campo di morte

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Nel campo di maggese fumante
s'odon i corvi di nero manto
ed il gracchiar lor, ch'echeggia
en la distesa di semi e di brina.

Nel terriccio de' campi
s'ode il litigar
de corvi e de merli
che procaccian a branco
lo romito seme di ciliegio,
ceduto al suolo nell'estate che fu.

Si ve la scia d'un oramai
passato stormo di rondini
ch'or han già le nidiate
al caldo del sol levante.

Si ve la sterpaglia,
ché morta en lo campo
di rovi gelati da brina, brina
ch'è opaca en la nebbia stantia.

Si ve la quercia, si fredda
ma del ghiaccio si ve
che sol fa casa alla tela
di ragno, sottile che è,
tessuta tra la foglia ed il ramo
secco.

Si ve la passata fatica
di buoi e di bestie
da traino, che son or
venduti per lo freddo che provava
l'umil aratore dell'orto
e perlopiù per lo vil denaro
che ne ha conseguito al
baratto.

S'immagina il passato raccolto:
bello e fruttuoso, d'un tempo
che fu...
Ed or: com la rondine
che con l'ala ed il
l'osso spezzato
non puote volar ne' cieli;
è pertanto destino di questa,
com è destino altresì dell'orto:
sol di soccombere
al freddo becco magro
d'uno stormo di corvi, di corvi neri.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 18, 2017 ⏰

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