Sono nel pieno della battaglia.
Piovono frecce dalla collina all'orizzonte.
I guerrieri ai miei fianchi cadono, uccisi dagli arcieri nemici.
Che brutto essere degli arcieri.
Soldati con poco coraggio,vigliacchi, uccidono da lontano senza essere visti né colpiti da nessuno.
Non mi piacciono nemmeno le nostre schiere di saettatori. Sono codardi e assassini sleali.
A volte,"gli incapaci", beccano anche noi, loro alleati.
Ora non c'è tempo per queste riflessioni; ora devo combattere.
I nostri superiori urlano continuamente che stiamo vincendo, manca poco e che saremo onorati di aver combattuto per il nostro imperatore.Sono sono parole, ormai non ci faccio neanche più caso. In realtà ci sfruttano, noi samurai siamo solo macchine da guerra con una katana in mano e un pensiero nella testa: uccidere.
Trovo un nemico davanti a me, tremante. Lo uccido con un colpo di spada e passo al prossimo.
"Che è stato?" Osaku si sveglia di soprassalto.
"Ah era solo un sogno" esclama Osaku e si rimette a dormire.
Il sogno ricomincia.
Sono sopra vissuto alla VII battaglia di Kyoto. Sono ferito ad una gamba ma il maestro jork mi ha bendato ed ha applicato una crema botanica curativa. Passo il giorno a guardare il parco di Ueno e a sorseggiare sake.
Tra qualche settimana potrò tornare a praticare arti marziali ma fino a quel momento medito e tempro lo spirito.
Ieri il mio sempai è morto, colpito da un sasso mentre attaccava la collina del quartier generale nemico.
Mi dispiace molto ma è morto con onore e questo è l'importante.
Insieme a lui sono morte 21 persone.
Ora dormo, credo che riposare mi aiuterà a guarire.
Osaku si sveglia, è mattina. Non si spiega come mai lui sogna un guerriero samurai ma non ha tempo di pensare: deve lavorare.
Corre in ufficio, in ritardo di 5 minuti e preoccupato: aveva paura del direttore. Fortunatamente riesce a scampare alla lavata di capo e si mette al lavoro: era un giornalista.
Legge le mail del giorno dai vari giornalisti sul campo.
Nota che nella scorsa serata ci sono stati degli scontri a Kyoto e che 21 persone sono rimaste ferite.
Kyoto e 21, come nel sogno. Osaku sobbalza nella sedia ma un' occhiataccia del direttore gli toglie dalla testa l'idea di lasciare l'ufficio per investigare.
Scrive articoli confusi, pieni di errori grammaticali e di correzioni.
Crea il layout del giornale da mandare in tipografia per essere stampato e corre verso casa.
Apre il suo macbook e inizia la ricerca sulle battaglie avvenute a Kyoto nell'epoca imperiale ma niente, nessuna traccia di quello che cercava.
Ormai sono le dieci di sera e il giornalista, stanco dalla giornata frenetica va a letto.
Dopo poco inizia a dormire e a sognare....
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A japan war: story of a warrior
Actionuna guerra nel passato... una vittoria sofferta... il ritorno del caos e degli sconfitti.